Indelicato: “La scuola italiana e la nemesi di Gentile”
SARONNO – “Sembra che la scuola italiana debba subire un oscuro contrappasso, o che debba pagare pegno a qualche esoso usuraio. Da tempo quasi immemorabile è grasso che cola se il ministro in carica in viale Trastevere si limita a sbrigare l’ordinaria amministrazione, a tagliare qualche nastro e a fare qualche dichiarazione a lume di buon senso. A limitarsi, insomma, a non fare danni. Ma pochi sono coloro che si accontentano di vegetare nobilmente nell’ombra, che resistono alla tentazione di lasciare un segno nella Storia. E così c’è quello che vuole fare la riforma, quello che vuole la riforma della riforma, quello che vuole la riforma della riforma della riforma”.
Inizia così la nota di Alfonso Indelicato, insegnante di italiano e storia econsigliere comunale indipendente, che prosegue: “Ma in fondo da vent’anni a questa parte è sempre la solita minestra ad essere servita: prendi un tanto di didattica di marca angloamericana, aggiungi aziendalismo quanto basta, recupera in fondo alla credenza rimasugli di sessantottismo, condisci con abbondante burocrazia, guarnisci con dirigente scolastico dal piglio manageresco che tratta gli insegnanti come valét de chambre, e la minestra è servita.
Di nuovo, in viale Trastevere, c’è però una certa tendenza al pittoresco, che ha preso corpo con la ministra Fedeli ma si va perfezionando con l’ attuale reggente del dicastero, un vero maestro nel genere.
L’idea di tassare le merendine confezionate è stato solo il primo squillo di tromba, ed è appena il caso di farvi cenno. La benedizione impartita ai giovani climatologi autori della più grande bigiata di massa della storia italiana ci riporta invece a quegli “anni formidabili” nei quali si teorizzava la fantasia al potere. Ora quella fantasia si è materializzata, ma che gusto c’è a fare la rivoluzione alleati coi padroni?
Singolare (non ci piacciono le parole forti) anche l’idea di sostituire i Crocefissi nelle classi con le cartine geografiche del globo terracqueo. Non, quindi, per insegnare la geografia – quella nessuno la studia più – ma come simbolo para-religioso della globalizzazione: a ciascuno la propria fede.
Anche le esternazioni recentissime sulla pericolosità dello studio della Storia appaiono … rimarchevoli. Il ministro raccomanda di non soffermarsi troppo sulle battaglie in quanto fomentatrici di violenza presso le menti acerbe, piuttosto di farlo su conquiste della civiltà come – cita il Nostro – il Codice Napoleonico. Insomma vorrebbe un insegnamento della Storia che espungesse il conflitto, una Storia edulcorata, una Storia ad usum delphini, una sequenza di tante conferenze della pace, di tanti trattati di Schengen. Infine, una Storia piena di pagine bianche. Del resto ben si comprende la sua preoccupazione: conoscere il passato comporta il fare dei paragoni, e i paragoni sono sempre odiosi.
Tornando al contrappasso, anzi alla nemesi, ricordiamo che sullo scranno sul quale oggi posa il ministro Fioramonti sedettero quel dì Francesco De Sanctis, Pasquale Villari, Benedetto Croce, Giovanni Gentile, Giuseppe Bottai, Carlo Alberto Biggini, e dopo la guerra Gonella, Segni, Moro, Spadolini, Valitutti, De Mauro. Uomini di sentimenti diversi, ma di grande, spesso enorme cultura, alcuni dei quali crearono correnti filosofiche, scuole di pensiero. E sgomenti non possiamo non chiederci: che cosa abbiamo fatto di male?
07102019
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Commenti
@ Indelicato
Che la scuola sia stata trascurata piu’ o meno da tutti condivido.
Per la storia forse mi sono espresso male, non intendevo che vanno “addolcite” le guerre, ma che sottolineare ed approfondire anche le vicende “politicamente piu` felici” non fa certo male e puo’ essere costruttivo.
Per il Crocifisso: sono per uno stato laico, e per una fede vissuta in modo interiore e ben applicata nella vita di tutti i giorni.
“La croce non deve essere sulle pareti di una scuola, ma nel vostro cuore e nella vostra vita. Da questo vi riconosceranno.”
“…..debba pagare pegno a qualche esoso usuraio.”
….
“….prendi un tanto di didattica di marca angloamericana.. aziendalismo quanto basta, .. rimasugli di sessantottismo, condisci con abbondante burocrazia, guarnisci con dirigente scolastico dal piglio manageresco (pessimo termine non è da Lei) che tratta gli insegnanti come valét de chambre , e la minestra è servita”“La benedizione impartita ai giovani climatologi autori della più grande bigiata di massa della storia italiana ci riporta invece a quegli “anni formidabili” nei quali si teorizzava
………… la fantasia al potere”
Signor Indelicato prendo spunto da sua ultima frase e la ripropongo corretta
“La fantasia distruggerà il potere e una risata vi seppellirà!”
Vale
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Quella frase la gridavano i giovani che volevano fare la rivoluzione, quando Lei ed io eravamo ragazzi. L’hanno fatta talmente bene che i posti del potere capitalistico li hanno occupati loro. E ora a seppellirli di risate siamo noi di destra.
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Rido anch’io e non sono di destra
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Non so perchè ma una chiave di lettura della storia che approfondisce gli sforzi per arrivare alla pace e al dialogo, non mi dispiace affatto.
Leggendo qui mi sono anche ricordato dei tagli all’ istruzione per 10 miliardi fatti dall’ ex ministro Gelmini, e del suo straordinario ” tunnel costruito per far viaggiare i neutrini”…
p.s. nel conoscere il mondo, le persone di altri paesi, le culture non credo vada definito para-religione, ma semplice cultura. Conoscendosi, facendo percorsi insieme, provando come si vive si studia in altri paesi penso arricchisca, e di sicuro non toglie nulla.
Il Piave non mormora, non ce ne bisogno…
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Guardi caro RM che quanto alla Gelmini e soci con me sfonda una porta spalancata: la Destra non ha mai avuto una politica scolastica, e quello che ha è stato triestemente simile a quanto ha cercato di fare la Sinistra, in particolare nella forma renziana della cosiddetta “buona scuola”. Anche questo rientra nella “nemesi di Gentile”.
Una chiave di lettura come quella che dice Lei produce una storuografia ad usum delphini. La storia è quello che è: pace e guerra, accordi e contrasti, povertà e ricchezza, fedeltà e tradimenti, battaglie e tregue. Raccontare un sentiero di rose è semplicemente un inganno ed espone a forti disillusioni, ma soprattutto è un inganno.
Quanto alla prospettiva di reciproca conoscenza e arricchimento, non era questo il punto: volevo solo dire che sostituire in crocifisso con una cartina geografica è una ridicola follia. Spero che il ministro scherzasse.
se lo domandano anche tanti cittadini di Saronno pensando a lei