Mattia Bucchi: dal FBC Saronno al sogno Sanremo Young

SARONNO – A quasi un anno di distanza dal suo addio al calcio saronnese, l’ex FBC Saronno Mattia Bucchi racconta la sua “nuova vita” tra musica e calcio, raccontando progetti e obiettivi futuri.
Per prima cosa partirei con il chiederti com’è proseguita la tua carriera calcistica dopo la tua esperienza all’FBC e com’è stato giocare a Saronno?
“Dopo la mia esperienza all’FBC Saronno, quest’anno ho iniziato la stagione facendo un ritiro in Sardegna con una squadra di Serie D, dopo il ritiro ho cercato un accordo per salire di categoria e provare una nuova avventura che mi affascinava molto come il mondo Svizzero e ho proseguito li la stagione tra Morbio e Chiasso, è stato un anno intenso con molte emozione e nuove esperienze, è stato l’anno di rilancio che cercavo per proseguire con i miei obiettivi.
La mia esperienza all’FBC è stata inizialmente positiva, poi come già detto qualche tempo fa, finita un po’ negativamente a causa dei vari problemi societari, nonostante ciò è stata un’ottima esperienza di ritorno dalla Spagna dove ho giocato al Leganes, club che tutt’ora detiene il mio cartellino e che quest’anno cercherò di risolvere, anche l’esperienza in Spagna è stata positiva ma purtroppo con qualche intoppo dal punto di vista degli infortuni.”
Come nasce la tua passione per la musica e quando hai deciso di lanciarti in questo mondo?
“La passione per la musica l’ho sempre avuta fin da piccolo, è venuto tutto col tempo, alcune occasioni si sono presentate per fortuna, altre grazie ai miei mezzi che mi hanno permesso di concretizzare questo obiettivo. Non faccio solo musica, ho altri progetti importanti che sto portando avanti: l’espansione del nostro marchio, abbiamo una catena di trasporti alla quale ci appoggiamo con il gruppo, abbiamo una linea di abbigliamento e di scarpe, con la mia famiglia musica faccio parte della Fondazione Telethon con la quale cerchiami di aiutare bambini con problemi di salute, insomma tantissimi progetti. Non è facile portarli avanti tutti assieme ma ho un buon gruppo che collabora con me, sono un ragazzo ambizioso, mi piace cercare di migliorarmi sempre di più, ovviamente non è facile ci sono sempre degli ostacoli che cercano di impedirti di realizzare i tuoi sogni ma bisogna superarli e non farsi mai abbattere.”
Che genere di musica fai e quali sono i tuoi progetti per il futuro?
“Noi facciamo musica trap, è un genere che va molto negli ultimi anni soprattutto tra i giovani, il gruppo si chiama WhiteShark ed è composto da me, Daniele Scavetta e Simo Roy.
In futuro ci sono in programma dei live, abbiamo terminato un tour invernale in varie discoteche e a breve, verso l’autunno, usciranno le magliette e le felpe del nostro marchio. Ovviamente con la musica stiamo cercando di migliorarci anche grazie alla nostra casa discografica di Roma, siamo attrezzati a 360° per provare a partecipare a Sanremo Young, lo scorso anno abbiamo sfiorato la partecipazione, quest’anno vogliamo riprovarci più forti che mai, abbiamo suonato con Damante, abbiamo aperto un concerto di Gué Pequeno, siamo già entrati in un giro di persone importanti a livello musicale e siamo convinti che questo ci possa aiutare a migliorarci sempre di più.”
Pensi di lasciare il calcio in futuro per dedicarti a tempo pieno alla musica o sono due progetti che puoi portare avanti parallelamente?
“Finchè potrò correre il calcio non lo mollerò mai, è quello che ho sempre fatto e sognato fin da quando avevo cinque anni, l’ho sempre fatto con passione e tanta voglia e mi ha portato molte soddisfazioni, mi ha aiutato in momenti difficili, mi ha permesso di conoscere tantissime persone, sono stato lontano dalla famiglia per poter rincorrere i miei sogni e queste esperienze, nel bene e nel male, mi hanno aiutato a crescere, però i sacrifici portano a dei bei traguardi sempre.
La forza che negli anni mi ha permesso di portare avanti tutti questi progetti è stata la presenza costante della mia famiglia e dei miei amici che ci sono stati fin dall’inizio, voglio dedicare tutto questo anche a mio nonno che oggi non c’è più e che per vari motivi mi ha cresciuto e che mi ha aiutato a muovere i primi passi, c’è sempre stato e mi ha sempre supportato.”
Cristian Beretta