Visto da Varese: Estate in arrivo, ma le vecchie stagioni sono un lontano ricordo

di EZIO MOTTERLE
C’era una volta – lontani ricordi di scuola elementare per noi – quel quaderno poggiato sul banco corredato di calamaio dove la primavera, su richiesta della maestra, prendeva forma senza tanti dubbi col disegno di un prato fiorito, l’estate con quello di un solleone splendente, l’autunno con la mesta caduta delle foglie, l’inverno col comignolo fumante sommerso dalla coltre di neve. Una certezza confortante che manca da tempo, le stagioni – si ripete – non son più quelle di una volta, sgretolate dal crescente mutamento climatico. Suggestioni esagerate, percezione eccessiva di un fenomeno riconducibile alla normalità? Mah. Fatto sta che questo 2019 giunto ormai a metà corsa sembra confermare quello che gli esperti predicano da tempo: il meteo insomma non conosce più tregole. O quasi. Settimana prossima finisce la primavera e comincia l’estate, ma ci arriviamo con mesi passati all’insegna delle anomalie del clima. Prendiamo i dati, sempre rigorosi, del Centro geofisico prealpino di Campo dei Fiori. A maggio, Varese ha registrato temperature di 1,2 gradi più basse della norma, dal marzo dello scorso anno non si registrava un mese più fresco della media: tempo variabile, senza le “piogge da sbarramento” tipiche del periodo (ne sono cadute solo il 73% della media). Giugno ha già vissuto giornate più tipiche dell’autunno se non peggio, anche se questo weekend pre-estivo ha iniziato a renderlo rovente. Gennaio è stato di un grado più caldo della media: poca neve, solo 3,5 centimetri nel capoluogo, ma siccità e vento che hanno favorito gli incendi boschivi. Neve il primo giorno di febbraio, divenuto poi però mese primaverile con gran secco e temperature oltre un grado e mezzo sopra la norma. A marzo addirittura 2,6 gradi sopra la media con due sole perturbazioni e ben 21 giornate serene all’insegna del gran secco. Aprile di piogge nella media, ma sempre 1,3 gradi pià della temperatura prevedibile. Luglio si veste di novembre se non arrivi tu…, sentenzia la nota canzone: che estate sarà dunque quella che avrà il cuore nel prossimo mese e poi in quello d’agosto? Previsioni a questo punto impossibili. Da attendersi qualunque scenario: anche, poi, un gran caldo a settembre, il gelo ad ottobre, un tiepido novembre e magari un dicembre col Natale che parrà Pasqua. Resta da dire che a suon di previsioni richieste ormai di ora in ora sull’offerta via internet che ormai consente di conoscere in diretta il tempo che fa in ogni angolo più sperduto del mondo, cresce anche la pretesa di dominare la tendenza del meteo fino a volerla inconsciamente piegare alle esigenze personali. Il che forse altera la percezione dei fenomeni, fermo restando che il clima in costante mutamento, con tendenza al surriscaldamento del pianeta, è ormai un dato inconfutabile. Crediamoci, prima di veder le palme rimpiazzare gli abeti o i leoni aggirarsi tra le Prealpi diventate savana…
15062019