Oggi l’ex Cemsa in consiglio: “Non facciamoci portar via il parco”

SARONNO – “Non gettiamo al vento vent’anni di lavoro dei cittadini e non dimentichiamoci del parco pubblico“: Roberto Strada, “storico” esponente dei Verdi ed ex consigliere comunale, ha presentato in Municipio una serie di “osservazioni” al progetto di recupero dell’area dismessa dell’ex Cemsa, nel retrostazione, che dovrebbe essere varato stasera nel consiglio comunale previsto alla sala “Vanelli” di piazza Santuario dalle 20.30.
La premessa di Strada – “Le aree dismesse chiuse nell’area compresa tra le vie Varese, Milano, Legnanino e i binari delle Ferrovie Nord sono argomento di discussione da oltre trent’anni, sulle aree si sono fatte molte ipotesi e nel corso degli anni ci sono stati documenti programmatici, piani, analisi e proposte, ma sino ad oggi ha sempre prevalso la così detta politica dello “spezzatino”, cioè nonostante l’area fosse un unico comparto urbanistico, il recupero è sempre stato effettuato separando, di volta in volta, i piani urbanistici delle proprietà, senza così garantire gli obbiettivi d’interesse pubblico originali, cioè il “Gran parco”, la viabilità nell’area, i parcheggi e lo scavalco della ferrovia. Bisogna poi tenere presente che le maggiori risorse per raggiungere tali obbiettivi potrebbero arrivare solo dal recupero dell’intero comparto”.
Ieri e oggi – Ricorda Strada: “Lo scorso 28 febbraio il consiglio comunale ha approvato una delibera in cui viene approvata la variante del programma integrato d’intervento sull’area ex Cemsa. L’area in questione è quella che nel 2006 venne affidata, tramite convenzione e relativo programma d’intervento ad una società poi fallita nel 2009. Ora dopo oltre 10 anni, con decreto del Tribunale di Milano le aree sono state rilevate da un’altra immobiliare, quest’ultima ha mantenuto la vecchia convenzione, spiegando di voler solo ridefinire la distribuzione delle aree tra pubbliche e private, rispettando gli obblighi assunti nella convenzione originaria. Come da regole urbanistiche, entro metà di aprile si potevano protocollare in comune le osservazioni al Programma approvato in consiglio comunale. Giovedì 11 aprile ho quindi provveduto a protocollare in Comune le osservazioni”.
Perchè le osservazioni – Spiega Strada: “Perché ritengo importante che questo Piano d’intervento non passi nel silenzio, perché questo intervento riguarda le aree dismesse che per anni hanno creato un grande dibattito in città e soprattutto perché per anni si è sempre detto che sul 50 per cento di esse si sarebbe fatto un grande parco, che sarebbe potuto diventare un opportunità, non solo per il valore ambientale, ma anche per il valore attrattivo che un parco di tali dimensioni, in posizione strategica vicino alla stazione, potesse con il tempo avere, diventando un occasione di rilancio di Saronno. Ho fatto le osservazioni consapevole che le nuove colate di cemento e il nuovo supermercato si faranno, in quanto su quelle aree sono stati approvati dei progetti e fermarli è quasi impossibile, forse questa maggioranza avrebbe potuto ridiscutere qualche particolare del progetto, ma non è andata così e il mantenere la convenzione stabilita nel 2006, non da la possibilità di intervenire sulle volumetrie precedentemente approvate.
Leggendo la convenzione e guardando i documenti del nuovo programma d’intervento risulta evidente che questo progetto non solo, con le nuove superfici di vendita può essere peggiorativo del precedente, ma il nuovo piano affronta con superficialità la questione viabilistica. L’aumento di traffico previsto andrà ad impattare sulla già congestionata viabilità della zona, che specialmente nelle ore di punta è già complicata ed inoltre non definisce con chiarezza un piano parcheggi, si limita ad aggiungere 300 posti auto senza valutare le possibili ricadute sul traffico dell’intera città”.
Va avanti l’x consigliere: “Ci si dimentica inoltre di garantire l’elemento più importante che la città attende da anni, il nuovo parco, che viene relegato all’ultimo posto del crono programma, quindi tra oltre 10 anni, con il rischio che tutto l’edificabile venga fatto ma, per mancanza di “quattrini” (come piace dire al sindaco Alessandro Fagioli), non venga più realizzato il verde nell’area. Insomma, dopo tutte le parole spese nel corso degli anni sull’importanza delle aree dismesse, sul fatto che sono l’ultima porzione del territorio ancora da progettare, quindi sono un opportunità e un occasione per la città da “spendere” bene, non si sfrutta l’unica occasione che si presenta per migliorare l’interesse pubblico dell’intervento, anzi l’interesse pubblico viene retrocesso all’ultimo posto delle priorità, peggiorando la convenzione originaria. Ora il parco è l’unico interesse pubblico da difendere, non permettiamo che ce lo portino via”.
30052019
Lascia un commento
Commenti
…..ecco un posto deve piantare gli alberi veri e non di “cemento”
Strada il parco diventerebbe solo una attrattiva per le risorse spaccianti che già abbondano in zona stazione!!!
-
bene allora facciamo supermercati che quando chiuderanno diventeranno nuove aree dismesse….
…….comprate/vendete le fette di salame!Capolinea non piace più allora…. Fine corsa
grande parco di fianco alla stazione…. anche no…. zona oggettivamente già fuori controllo… potrebbe solo peggiorare ( a meno che non ci mettano nel mezzo una bella sede polizia di stato…no vigili si intende!)..