Maxi operazione corruzione: le accuse del ramo milanese e varesino

VARESE – MILANO – Oggi nelle province di Milano, Varese, Monza e della Brianza, Pavia, Novara, Alessandria, Torino e Asti, 250 militari dei comandi provinciali della Guardia di Finanza di Varese e dei Carabinieri di Monza Brianza, con il supporto dei reparti territorialmente competenti, hanno dato esecuzione a un provvedimento cautelare personale nei confronti di 43 persone (12 in carcere, 16 agli arresti domiciliari, 3 all’obbligo di dimora e 12 all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria), ritenute a vario titolo responsabili di associazione per delinquere aggravata dall’aver favorito un’associazione di tipo mafioso, e finalizzata al compimento di plurimi delitti di corruzione, finanziamento illecito ai partiti politici, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, false fatturazione per operazioni inesistenti, auto riciclaggio e abusi d’ufficio.
I provvedimenti hanno fatto emergere l’esistenza di due sodalizi criminali, attivi nelle province di Milano e Varese, costituiti da esponenti politici, amministratori pubblici e imprenditori, dediti alla commissione di più delitti di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e turbata libertà degli incanti, finalizzati alla spartizione e all’aggiudicazione di appalti pubblici.
Strumentali al raggiungimento di detti scopi illeciti si sono rivelati il ricorso a false fatturazioni tra imprese, l’attribuzione – da parte di società pubbliche – di incarichi di consulenza fittizi o inutili o solo formali, a fattor comune utilizzati per occultare il pagamento del prezzo della corruzione, ma anche il finanziamento illecito a partiti politici, per ottenerne il favore nelle procedure di gara.
La parte varesina dell’indagine, seguita dalle Fiamme Gialle di Busto Arsizio, ha riguardato fatti corruttivi tesi a far ottenere a un imprenditore il cambio di destinazione urbanistica di un’importante area del Comune di Gallarate, da industriale a commerciale, nell’ambito della variante generale al Piano di Governo del Territorio comunale in fase di approntamento; far ottenere ad altro imprenditore, sempre nell’ambito della stessa variante al Pgt, l’accoglimento del contributo partecipativo relativo a un complesso immobiliare soggetto a vincoli paesaggistico-ambientali; far ottenere a professionisti e imprese compiacenti fittizi incarichi di consulenza, conferiti da società a partecipazione pubblica varesine, in cambio della successiva retrocessione agli associati di parte del corrispettivo incassato a fronte dell’incarico stesso; turbare bandi per l’assunzione di personale direttivo e dirigente presso società a partecipazione pubblica; promettere l’affidamento a predeterminate imprese di appalti per l’esecuzione di opere commissionate dalle suddette società pubbliche ed uno ultimo istigare alla corruzione amministratori pubblici.
La parte milanese dell’indagine, seguita dal Nucleo Investigativo Carabinieri di Monza, ha documentato: l’esistenza di un’associazione per delinquere costituita da esponenti politici, amministratori pubblici e imprenditori, per uno dei quali con l’aggravante di aver agevolato, mediante assunzione di operai nella propria azienda, ovvero attraverso contributi e aiuti economici, anche reperendo commesse lavorative in violazione della normativa antimafia, esponenti della ‘ndrangheta presenti nel territorio di Corsico e Buccinasco, la turbativa di gare bandite da società multi-utility facenti parte di un noto gruppo societario del settore energia e ambiente lombardo, attraverso la realizzazione di un cartello di imprese in accordo tra loro al fine di spartirsi l’aggiudicazione di singoli lotti, illeciti finanziamenti erogati da imprenditori a partiti politici e a candidati alle ultime elezioni regionali e politiche (tra questi figura un Deputato della Repubblica, destinatario della misura degli arresti domiciliari in atto sospesa in attesa del rilascio dell’autorizzazione a procedere da parte della Camera dei Deputati), allo scopo di essere favoriti nell’assegnazione degli appalti da parte di società di servizi pubblici, fatti corruttivi relativi al rilascio di autorizzazioni amministrative relativamente a immobili sottoposti a vincoli paesaggistici, fatti corruttivi posti in essere da un imprenditore per ottenere, prima della pubblicazione dei bandi di gara, informazioni privilegiate e riservate sulle procedure, ovvero per alterare gli affidamenti di appalti cd. “sottosoglia”, mediante l’utilizzo di imprese di comodo cui far destinare fittizie lettere di invito ad offrire.
Sono state realizzate anche diverse perquisizioni, anche nelle sedi di enti pubblici, tra i quali il Comune di Milano, e società di servizi di Milano, Varese e Novara, nonché al sequestro preventivo delle disponibilità finanziarie degli indagati fino per 130.000 euro, equivalenti al profitto dei reati di corruzione accertati.
(foto: un momento dell’operazione)
07052019
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Commenti
Che vergogna! Come faremo a risollevarci dalla crisi economica e dal lavoro se il dio denaro conta più dell’anima stessa? Come fanno a dormire sonni tranquilli queste persone ? Sono veramente indignata.
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Dopo Ocse i dati economici di ieri.
Italia ULTIMA in Europa per crescita economica. Si parla per il 2019 di uno 0,1vi risparmio gli altri dettagli
Indipendenza dei Cittadini Lombardi subito! Anzi secessione, ma da voi pero” ??