Gerenzano, il sindaco ha ricordato i 74 anni della Liberazione

GERENZANO – Anche a Gerenzano è stata celebrata la Festa della liberazione, lo scorso 25 aprile, con le autorità comunali, rappresentanze delle forze dell’ordine e delle associazioni locali. Ecco il discorso del sindaco Ivano Campi.
Grazie a tutti per essere qui, come ogni anno, per ricordare insieme un giorno cosi` fondamentale per la storia della nostra Repubblica. In questo 25 aprile 2019 ricordiamo i 74 anni della Liberazione dall’occupazione nazi-fascista. E proprio grazie a chi ha fatto la Resistenza, partigiani, militari, civili, donne, religiosi, operai in sciopero, imprenditori di ogni parte d’Italia, uniti in nome della liberta` e della giustizia sociale, e` cominciato tutto il processo di liberazione,conquistavano una libertà costata sangue, sacrifici,paure, eroismi, lutti, laceranti conflitti personali.
E’ doveroso esprimere a tutti loro la nostra sincera gratitudine per averci liberato dalla dittatura fascista e dai valori che propugnava, abbracciando invece i valori di una societa` pluralista, dei diritti individuali e collettivi come la liberta` di parola e di voto, del ripudio della guerra, della ricerca della pace tra i popoli e dell’uguaglianza sociale tra uomini e donne, valori fondanti della nostra Costituzione repubblicana. Costituzione che e` il frutto principale del 25 aprile, Costituzione che e` cervello e cuore che guida la nostra nazione.
La Resistenza era iniziata dopo l’8 settembre 1943, quando al nord Mussolini e i fascisti avevano costituito la repubblica di Salo`, mentre al sud il governo Badoglio collaborava con gli alleati americani e inglesi. Nel frattempo si organizzava la resistenza contro l’invasore tedesco per questo la Resistenza e la lotta partigiana sono gli emblemi della riscossa nazionale contro gli oppressori e sono patrimonio di tutta la nazione, cioe` di tutti noi. E per questo oggi è la festa della libertà di tutti. Noi, italiani dell’oggi non vogliamo certo rinunciare alle conquiste di democrazia, di liberta`, di giustizia sociale che hanno trovato nella Costituzione il punto di inizio, consentendo al nostro Paese un periodo di pace, di sviluppo e di benessere senza precedenti. Il 25 aprile e` la ricorrenza in cui si celebrano valori condivisi dall’intero Paese, contro ogni inaccettabile rigurgito fascista.
L’antifascismo non e` stato solo l’esito politico di un conflitto interno, quanto la chiave di apertura della nuova Italia alla dimensione europea e mondiale, dimensione che rinsalda i legami internazionali allontanando il pericolo di nuove guerre. Effetto opposto generano invece i nazionalismi esasperati. Dopo gli anni della dittatura, l’Italia e` riuscita a riscattarsi, unendosi alle forze che in Europa si sono battute contro il nazifascismo, anticipazione del percorso che avrebbe portato poi all’avvio del progetto europeo e che noi oggi piu` che mai siamo chiamati a sviluppare. Una Europa pero` che non deve essere matrigna, ma deve sostenere, tutelare ogni persona, agevolare il progresso socio-economico per tutti, a cominciare dalle persone piu` deboli e dai giovani a cui va garantito un futuro. I nostri giovani infatti, crescono in un continente, si sentono sempre piu` cittadini del mondo. Tra i giovani e` infatti sempre piu` diffuso e normale spostarsi per motivo di studio e lavoro, per conoscere nuove culture, fare nuove amicizie, nelle nazioni europee e non solo.
La pace e la democrazia duramente conquistate e che godiamo oggi permettono tutto questo. E’ doveroso quindi un pensiero di gratitudine per tutti quei giovani soldati, provenienti da tante parti nazioni del mondo, che oltre 70 anni fa sono caduti sul suolo italiano per liberarci dalla dittatura nazifascista e che riposano nei cimiteri di guerra: non sono stranieri, ma sono nostri fratelli.
Il ricordo della Repubblica li abbraccia insieme ai nostri caduti della Resistenza, cui e` sempre rivolto il nostro pensiero riconoscente e ammirato. Perche´ la democrazia, al pari della liberta`, non e` mai conquistata una volta per tutte. Solo l’unione di Stati e di popoli assicura a tutta l’Europa, dopo millenni di guerre, una pace irreversibile.
Democrazia oggi vuol dire anche battaglia per la legalita`. Vuol dire lotta severa contro la corruzione. Vuol dire contrasto aperto contro le mafie e tutte le organizzazioni criminali. Essere Europei consapevoli della nostra Storia e con la nostra Costituzione in mano, e` il punto dal quale puo` rinascere consapevolezza in un continente che deve ritrovare appieno se stesso e la propria missione. Compito dell’Unione Europea e` di essere all’altezza del passaggio epocale che stiamo attraversando, sviluppando politiche capaci di ridurre gli squilibri interni e i troppi egoismi. La concreta cooperazione internazionale e` la soluzione per il bene comune. Il diritto al lavoro, alla salute, alla sicurezza, il riconoscimento cioe` dei diritti della persona sono valori fondanti della nostra Costituzione e devono sempre piu` esserlo anche per l’Europa intera. Non dimentichiamo le migliaia e migliaia di vittime delle innumerevoli, orrende stragi che insanguinarono il nostro Paese. Donne, vecchi, bambini, civili colpevoli soltanto di sostenere chi si batteva per la libertà. Non dimentichiamo soprattutto i protagonisti della Resistenza armata, che nacque come scelta di popolo, che si organizzo` in unita` partigiane combattenti e dilago` nelle citta`, nelle pianure, nelle montagne, fino alla riconquista, nell’aprile del 1945, delle grandi citta` del Nord d’Italia, prima ancora della resa dell’esercito nazi-fascista.
Non dimentichiamo le unita` del nostro esercito ricostituito, che combatterono con valore per l’onore della nuova Italia democratica. Il ricordo di quei duri giorni di guerra ci fa guardare con fiducia al nostro futuro; ci fa sentire il dovere di essere uniti tutti nell’amore per la Patria italiana ed Europea, uniti nell’orgoglio del nostro Tricolore verde bianco rosso, uniti nell’orgoglio delle nostre grandi tradizioni di civilta`, uniti nell’impegno a contribuire al progresso e alla pace di tutti i popoli.
Viva la Resistenza. Viva la Repubblica Italiana e viva il 25 Aprile dell’Italia libera e unita.
Ivano Campi
30042019
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Commenti
Uffa, che barba che noia che barba che noia
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Basta che non leggi…
Una bella passeggiata e non ti annoi piu” ?