Visto da Varese: Tra laghi e valli rinascono i corridoi ecologici insubrici

di EZIO MOTTERLE
Tre anni di lavoro per valorizzare e difendere il patrimonio naturale dei “corridoi ecologici” insubrici, recuperando prati e pascoli in alta quota, tutelando e migliorando boschi di fondovalle, ripristinando aree umide e valorizzando boschi di castagno. Il tutto con l’obiettivo di mantenere l’unità di questi fondamentali percorsi ambientali distesi nel cuore del Varesotto, realizzando anche “opere di deframmentazione” per ricucirne il percorso dove la continuità è stata compromessa dallo sviluppo urbanistico del territorio creando gli intuibili problemi a flora e fauna. Sono 21 gli interventi previsti dal progetto iniziato in questi giorni (durata 40 mesi fino ad aprile 2021) che verrà condotto da un gruppo di enti istituzionali e di associazioni ambientaliste, coordinati dal Parco regionale di Campo dei Fiori, con la partecipazione di Comuni, aziende agricole e società private. L’iniziativa interesserà vari punti di un’area molto vasta della provincia, dal confine italo-svizzero della Val Veddasca verso nord, fino ai canneti del Lago Maggiore di Angera verso sud, comprendendo tra l’altro il lago di Varese e l’oasi della Palude Brabbia: quattro i corridoi pedemontani principali oggetto degli interventi, occidentale, orientale, centrale e trasversale, ciascuno caratterizzato ovviamente da particolari condizioni che vanno preservate garantendo al mondo naturale che popola l’habitat una adeguata possibilità di fruizione territoriale senza soluzioni di continuità a cominciare dalle esigenze delle specie storicamente presenti. Il progetto (valore complessivo 1,2 milioni di euro, 750.000 contributo di Fondazione Cariplo) sarà raccontato con un piano della comunicazione che comprenderà pannelli divulgativi, videoclip, un libro sulla natura prealpina, eventi di sensibilizzazione per i cittadini, educazione ambientale nelle scuole, un sito che raccoglierà tutte le informazioni utili. La difesa dei corridoi ecologici insubrici ha anche come obiettivo la rivalutazione dei benefici derivanti da un consapevole utilizzo delle rispettive risorse naturali, “giacimenti” di grande valore economico che richiedono un’attenta tutela anche per preservare la biodiversità che da sempre caratterizza ciascun “corridoio” con tutte le sue forme di vita.
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Commenti
Varese é molto lontana da Saronno, troppo distante e lo si capisce anche dai begli articoli che scrive Motterle.