Nessun pasto erogato a chi non paga la refezione scolastica

LIMBIATE – L’amministrazione comunale ha deciso: dal primo di maggio, chi non avrà saldato (in toto o in parte) il debito relativo alla mensa scolastica non potrà iscrivere il proprio figlio al servizio di refezione.
E’ stato approvato in consiglio comunale il nuovo regolamento di accesso alla refezione scolastica, resosi necessario dopo l’ultima conferma: nonostante gli sms e le lettere di sollecito inviate, sono rimaste più di 1500 le famiglie che non pagano un servizio di cui usufruiscono quotidianamente, praticamente solo un utente su tre paga il pasto a scuola.
“In pratica – ha spiegato il sindaco Antonio Romeo – ogni anno il comune accumula un debito di circa 200mila euro e la situazione, nonostante i nostri sforzi di sensibilizzazione e di richiesta di riscossione, si è aggravata. Questo è un fatto offensivo per le famiglie che pagano regolarmente la mensa, ma anche per tutta la città, visto che comunque la collettività tutta contribuisce al servizio mensa garantendone la copertura. E’ chiaro che le famiglie che hanno difficoltà verranno aiutate, ma non è ammissibile che coloro che hanno le possibilità vadano avanti ad ignorare le proprie responsabilità. Non parliamo poi dei non residenti: sono settanta i bambini non limbiatesi che usufruiscono della nostra mensa gratuitamente”.
In tutti gli Istituti comprensivi la quota dei debitori è superiore a quella delle famiglie regolari: alla Leonardo Da Vinci sono circa il 70% i non paganti, il 64% al secondo circolo di via Pace e il 55% alla F.lli Cervi.
Dal mese di maggio però, cambia tutto. Il regolamento prevede, infatti, che coloro che hanno un debito inferiore ai 250 euro, lo saldino entro il 30 aprile. Coloro che hanno un debito superiore ai 250 euro devono presentare domanda di rateizzazione ed indicare la cifra che sono disponibili a pagare nelle due rate, la prima entro il 30 aprile e la seconda entro il 26 maggio. In ognuno dei casi, chi non pagherà entro il 30 aprile, non verrà ammesso alla refezione scolastica dal 2 maggio prossimo.
Le modalità di esclusione dal pasto a scuola verranno definite dalle direzioni didattiche: in vista di questa decisione, ci sarà un incontro tra l’amministrazione, i dirigenti scolastici, i comitati genitori e i presidenti dei consigli di istituto. “Noi non vogliamo allontanare i bambini da scuola durante la pausa pranzo – conclude il sindaco Romeo – Al contrario, siamo consapevoli della finalità educativa che abbia il pasto in mensa e vogliamo che i bambini partecipino a questo momento. Siamo però convinti che sia educativo anche far capire ai bambini che i servizi si paghino e siamo convinti che questa sia una responsabilità dei genitori”.
29032018
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Commenti
Mi sembra il minimo.
Mi pare una decisione sacrosanta, a meno che, i soliti politicamente corretti, non vogliano pagare al posto dei morosi, così vedremo concretizzarsi la solidarietà pelosa, invece delle solite chiacchiere inutili.