Visto da Varese: Lavoro in provincia, cala il numero dei disoccupati

di EZIO MOTTERLE
La nave del lavoro per ora va. Si rimette in moto dopo i lunghi anni della crisi, anche se sempre più spesso la rotta prevede un percorso limitato. Più posti, insomma, anche se meno posti fissi, con assunzioni sempre più a tempo indeterminato, che alimentano inevitabilmente prospettive di incertezza. L’indicazione più rilevante offerta dalla statistica è quella sul tasso di disoccupazione: i dati Istat elaborati dalla Camera di Commercio dicono che nel 2017 in provincia di Varese questo indicatore è sceso in media al 6,5%, meno due punti e mezzo percentuali rispetto al picco registrato nel 2015, quando era salito al 9%, record in negativo per il territorio. Ciò significa che le persone disoccupate sono diminuite dalle 36mila del 2015 alle attuali 27mila. E anche il tasso d’occupazione è in miglioramento, attestandosi nel 2017 al 67,6% (due anni prima era al 63,7%): Varese su questo fronte risulta la terza miglior provincia di Lombardia, dopo Milano e Lecco, e prima di Monza-Brianza. Sempre lo scorso anno le assunzioni hanno fatto segnare un aumento del 17,2%, raggiungendo la quota di 121.320 contratti stipulati tra gennaio e dicembre. In particolare per tutto il periodo (eccezione fisiologica il quarto trimestre) gli avviamenti al lavoro sono sempre rimasti al di sopra del livello delle cessazioni. Ci sono oggi, in provincia, 388mila occupati, 219mila uomini e 169mila donne: resta però preponderante la quota dei contratti a tempo determinato (70,5%), in aumento nel valore assoluto rispetto all’anno precedente quando erano circa 6mila in meno: i contratti a termine raggiungono l’87,8%, quelli a tempo indeterminato sono il 12,2%. Tornando invece al tasso di disoccupazione, risulta in miglioramento anche il dato relativo ai giovani tra 15 e 24 anni, che scende dal 32,1% del 2015 al 29,3% dello scorso anno. Resta, infine, la differenza di genere: la disoccupazione femminile, pur scendendo dall’11% del 2016 al 7,8% dello scorso anno, rimane più alta di quella maschile, ora attestata al 5,4%: più basso anche il tasso di occupazione delle donne, 59,3% contro il 75,9% degli uomini. Un netto divario che risulta ancora difficile da colmare. Non solo a Varese.