Paris (Pd): “Raddoppio di parchi con divieto assoluto di caccia”

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Luca Paris, candidato alle Regionali per il Pd in merito alle tematiche ambientali.
In Lombardia ci sono un parco nazionale, 24 parchi regionali, 84 Plis (parchi locali di interesse sovraccomunale), diverse riserve statali e regionali.
Per ciascuna tipologia di queste aree vige un regime di protezione della flora e della fauna selvatica differenziata.
In particolare, per la fauna, la protezione massima é nel parco nazionale. Non così nei parchi regionali, dove sono possibili “eventuali prelievi faunistici ed abbattimenti selettivi”.
In Provincia di Varese, le aree a parco regionale sono quelle del Campo dei fiori, Pineta, Ticino, Lura, per più di 100.000 ha complessivi.
Dopo l’incendio del Campo dei Fiori, lo scorso novembre, il consiglio provinciale ha approvato, dopo una accesa discussione, la mia mozione per chiedere a Regione Lombardia il divieto assoluto di caccia per due anni nelle zone colpite dai roghi.
Come consigliere regionale proporrò che si arrivi, nell’arco della prossima legislatura, al raddoppio del numero dei parchi regionali, per assicurare una vera tutela ambientale a porzioni sempre più ampie del nostro territorio. Proporrò inoltre che, all’interno di questi parchi, entri in vigore il divieto assoluto di caccia, esattamente come avviene nei parchi nazionali. Fondamentale sarà anche il passaggio dal “parco-museo” al parco aperto al territorio, con lo sviluppo di attività di marketing ambientale e di promozione turistica di queste aree, per le quali dovranno essere aumentate di almeno del 30% le risorse regionali dedicate.
05022018
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Commenti
Manca il presidio del territorio e qui si parla di parchi….mi sembra che la gente si sia distaccata dalla realtà, bisogna spendere tempo e denaro per mettere in sicurezza i nostri territori la delinquenza sta dilagando fate presto!
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E ancora non si vuole capire che un’amministrazione si occupa del territorio a 360 gradi!
C’è chi si occupa di sicurezza, chi di ambiente, chi di lavoro, chi di sociale, chi di sport, eccetera. Non è così difficile comprendere questo aspetto.-
Dico solo, che le priorità sono altre prima di promuove la formazione di nuovi parchi bisogna pensare prima a sistemare il grossimo e sottolineo grossimo problema della delinquenza che purtroppo nella nostra zona è fuori controllo!
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Nessun cacciatore nei parchi! Altrimenti che parchi sarebbero? Ottima cosa l’iniziativa di tutela estesa a tutti i parchi regionali, anche quelli piu’ piccoli. Perfettamente d’accordo.
I cacciatori sono i primi controllori del territorio e forse sono gli unici a rispettarlo….tutto il resto è noia e perdita di tempo magari ci fossero ancora tanti cacciatori come negli anni 80 !
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Statisticamente circa l’80% dei reati di bracconaggio in Italia è commessa da possessori di licenza di caccia. Questi sono dati rilevati dalle forze dell’ordine, sono dati scritti e disponibili. Ed evidenziano come seppur esiste una percentuale di persone oneste che praticano l’attività rispettando le regole, esiste una maggioranza che le regole non le rispetta.
Andando a vedere i rilievi faunistici su specie di particolare pregio e protette, il loro aumento dagli anni ’80 è stato significativo e questo soprattutto perché sono aumentate le aree protette (soprattutto aree umide) e dall’altro perché si è ridotto il numero di cacciatori (ci sono anche altri fattori legati ad esempio all’utilizzo di determinati prodotti chimici in agricoltura, ma i due fattori principali che gli studiosi hanno rilevato sono questi). Quindi no, meno male che non ci sono più tanti cacciatori come gli anni ’80 e meno male che si è cominciato davvero a tutelare l’ambiente proteggendo alcune aree. Oggi rapaci, ardeidi e altre specie finalmente godono di ottima popolazione numerica. All’estero siamo famigerati ahimé per questa nostra reputazione di sparatori, del resto anche quest’anno in Italia non sono mancati centinaia di casi di specie protette uccise e ferite durante la stagione venatoria, ricordiamo il triste caso del falco pescatore (specie davvero rara e super protetta) di qualche giorno fa, o quello della giovane gru a cui hanno sparato quest’autunno, l’elenco di rapaci poi è lunghissimo. Quindi o il mondo venatorio comincia a isolare chi fa queste cose o ben venga la sua riduzione e limitazione ad alcune forme di caccia. NEl 2017, non è possibile che l’Italia abbia ancora questa forma di non tutela sul proprio territorio (e non cito i casi di Italiani che all’estero vengono beccati a uccidere migliaa e migliaia di piccoli uccelli, anche le TV nazionali hanno mostrato la vergogna).
Il controllo del territorio si può tranquillamente fare senza fucile, basta un cannocchiale. Tutto il resto non è noi, è tutela dell’ambiente e dell’incolumità degli altri cittadini.
Se oggi le campagne che ci circondano sono praticamente svuotate di specie cacciabili (chi ha mai visto una lepre) lo dobbiamo alla pressione venatorio e al consumo di suolo eccessivi.-
Ci sono persone che sanno tutto e purtroppo è tutto quello che sanno
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Ci sono persone che invece non vogliono far sapere cose che invece tutti dovrebbero sapere.
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….siamo arrivati proprio alla fine!
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Raddoppiare i controlli nei parchi no, forse sarebbe più utile visto che sono pieni di tossico dipendenti e spacciatori è inutile raddoppiare i territori se privi di controllo, cerchiamo di mettere delle priorità prima di fare solo comunicati per accattivarsi le simpatie di questo o dell’altro in questo preciso momento serve mettere al sicuro la popolazione del nostro territorio!
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Raddoppiare i controlli non è al momento possibile. Non serve raddoppiarli, basterebbe farli e ora vengono fatti solo a campione! Comunque la dichiarazione verteva su un altro punto che invece è molto importante. Vengono fatti parchi che di fatto restano sulla carta, perché poi in essi (pensiamo ai PLIS) di fatto si può cacciare e il parco non ha autorità ad esempio su tali attività (in Italia la caccia gode ancora di un regime di intoccabilità che è assurdo).
Il discorso sicurezza NON dipende dai parchi e dalla loro gestione, ma dalla pubblica sicurezza. Per quanto riguarda i controlli nei parchi, purtroppo sempre per “favorire” la caccia, si sono posti ostacoli di ogni genere, come sparizione delle polizie provinciali, paletti alle GEV, e si potrebbe continuare.
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La cacci è colpevole anche del cambiamento climatico….ma per piacere non perdiamo tempo a fare altri parchi se poi ne abbiamo curiamo e non presidiano quelli già esistenti che ora come ora sono solo parco giochi per tossici e per spacciatori priorità questo è il concetto che deve essere usato ora bisogna mettere in sicurezza i cittadini!
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Un’altra piccola annotazione. Non si parla di parchi nuovi, ma dei parchi esistenti che in base alle recenti disposizioni della regione (quindi amministratori attuali) saranno accorpati (con tutti i pro e i contro).
Qui la proposta è molto intelligente invece, perché accorpandoli il territorio diventa parco regionale, ma quelli attuali più piccoli sono PLIS, parchi di interesse sovracomunale, che sono molto deboli dal punto di vista delle tutele, quindi se diventano parchi regionali è OVVIO e più che giusto che diventino TALI anche nella tutela, sia chiudendo l’attività venatoria, come è normale che sia in un parco, che viene creato per finalità di tutela, sia per un maggiore controllo, vede che alla fine c’è un ritorno positivo anche in questo senso? -
La caccia col cambiamento climatico non c’entra nulla, battuta incomprensibile.
Vediamo di capire una cosa fondamentale.
Chi si candida dovrà occuparsi di diverse cose, tra cui anche l’AMBIENTE.
Chi si candida e si occuperà di ambiente fa proposte che riguardano questa tematica, non mi sembra così difficile da comprendere.
Ora l’attività venatoria è sempre stata glissata dai candidati politici che hanno sempre mostrato grande ipocrisia al riguardo. L’unico partito che ha sempre avuto una netta posizione è il M5S. PD e FI sono fortemente ipocriti, perché a parole sono tutti pro ambiente (FI non tanto se si va a vedere la pagina ambiente del loro programma politico), ma poi a fatti nelle regioni in cui hanno avuto la possibilità di amministrare si sono viste tante cose decisamente discutibili (sempre leggine a favore pro caccia, poi puntualmente bloccate dal TAR in quanto non legittime). La Lega ha da sempre una atteggiamento filo venatorio, e in Lombardia in particolare ha sempre cercato ad esempio di ottenere deroghe per cacciare anche specie protette di piccoli uccelli.
Qui abbiamo un candidato che ha espresso su specifica richiesta su una tematica amministrativa, quella che sarà la loro visione.
Punto.
Per il capitolo sicurezza, vada a verificare quali sono le altre dichiarazioni dei singoli candidati.
E per la cronaca i parchi che abbiamo sono già un’ottima risorsa, se lei non li frequenza probabilmente non conosce come sono. Venga al Parco del Lura nel WE ci sono migliaia e migliaia di persone, chi corre, chi va in bicicletta, chi passeggia…
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La cosa triste è che attualmente anche in alcuni parchi regionali si può praticare ad esempio la caccia vagante, una delle forme di caccia che disturbano l’intera fauna, anche quella non oggetto di prelievo venatorio. Considerando poi che nel nostro territorio si basa quasi unicamente su soggetti liberati a tale scopo (la selvaggina pronto caccia, tra cui fagiani e starne), non ha veramente senso continuare questa attività, a maggior ragione se si parla di parchi.
Sarebbe veramente ora di dare finalmente la priorità a ciò che conta davvero, ovvero tutela dell’ambiente e tutela dei cittadini, che devono poter usufruire delle aree verdi, senza problemi e senza rischiare di restare coinvolti in incidenti (andatevi a consultare le statistiche di morti e feriti dovuti all’attività venatoria, una cosa assurda e triste).
In alcuni paesi vicino a noi, le forme di attività venatoria sono limitate, ma sopratutto nei parchi non si caccia, ma si utilizza la tutela ambientale per attirare turisti che vogliono usufruire delle bellezze naturali e perché dell’osservazione della fauna. Ci sono strutture apposite per fotografare, tour guidati, servizi di noleggio biciclette, intere aree ciclabili, controlli seri, promozione del territorio. Come fai qui a fare promozione turistica se poi andando su una ciclabile nel Lura ti trovi gente armata che spara?
Prima deve venire la tutela del’ambiente e dei cittadini, poi l’attività venatoria, se poi consideriamo il contesto iper urbanizzato in cui siamo, si capisce come non abbia veramente più senso portarla avanti in alcuni territori.