Visto da Varese Meteo, addio all’anno del caldo record

di EZIO MOTTERLE
L’analisi meteo-climatica del 2017 diffusa in questi giorni dal Centro geofisico prealpino di Campo dei Fiori non comprende il mese di dicembre che ci siamo appena lasciati alle spalle, segnato da precipitazioni anche nevose e da temperature molto rigide: si riferisce infatti come sempre all’ultimo periodo dicembre-novembre. Detto questo, visto da Varese l’anno scorso è stato certamente quello più caldo almeno da quando nel 1967 Salvatore Furia iniziò dal suo osservatorio la serie di accurate statistiche: si è infatti superato, anche se di pochi centesimi di grado (media 14,43°), il record precedente del 2015. Particolarmente roventi sono state la primavera e l’estate, entrambe le seconde più calde: il 4 agosto è stato eguagliato il record assoluto di temperatura per Varese (36,3°) che risaliva al 21 luglio 1983. Anche le giornate con temperature superiori ai 30° sono state molto numerose: ben 58, superando il record di 56 del 2003 (va ricordato che la temperatura media annuale a Varese è aumentata di ben 2,3° negli ultimi 50 anni). La minima più alta è stata il 6 agosto con 25°, la minima più bassa l’8 gennaio con -6,5°, la massima più bassa l’11 gennaio con -1,5°.Tenendo sempre presente che l’analisi, sintetizzata da Paolo Valisa, si riferisce al periodo tra dicembre 2016 e novembre 2017, numerosi e particolarmente intensi lo scorso anno sono stati i temporali, da ricordare inoltre la tromba d’aria in zona lago di Varese del 18 agosto (vento fino 111 chilometri orari) e la grandinata da sette centimetri del 9 agosto. Le piogge, escluse dunque dal conteggio quelle dello scorso dicembre, sono state scarse (1155 millimetri), del 36% inferiori alla media. Poca neve in inverno, solo 12 centimetri a Varese e 46 a Campo dei Fiori (di cui 12 centimetri il primo maggio): ma anche in questo caso i dati del nuovo anno dovranno tener conto delle abbondanti nevicate registrate sull’area prealpina nel mese di dicembre, specie a quote collinari e montane, una tendenza al forte innevamento che anche in questi primi giorni di gennaio sta continuando su buona parte della catena alpina. Un fenomeno tale da caratterizzare in modo rilevante il prossimo bilancio meteo del 2018. Lo aspettiamo, ovviamente, per fine anno.