Visto da Varese: la scelta giusta per trovare un lavoro

di EZIO MOTTERLE
Manca lavoro? In realtà più di metà delle imprese varesine ne offrono. Nell’anno che finisce oggi, il 56% del mondo imprenditoriale provinciale ha manifestato volontà di effettuare assunzioni, nel 34% dei casi di giovani fino a 29 anni, richiesti in particolare da servizi finanziari e assicurativi (59%), commercio (52%), industria dei metalli (45%) oltre che turismo e ristorazione (44%). In un quarto dei casi le imprese hanno anzi problemi a reperire sul mercato le professionalità desiderate, settore più in difficoltà l’industria meccanica “per mancanza di candidati”. La competenza più richiesta è la capacità di essere flessibili e adattarsi alle situazioni (68%), seguita dal lavorare in gruppo (55%) e in autonomia (43%). Il lavoro insomma da queste parti c’è, basta saper adattare la domanda alla richiesta scegliendo un percorso formativo che tenga in considerazione anche quello che il mercato richiede. Un aiuto concreto viene dalla Camera di Commercio, che in collaborazione con Clas ha realizzato il testo #Failasceltagiusta, disponibile anche online sul portale statistico osserva-varese.it con una serie di preziosi dati ed anche indicazioni generali. La provincia di Varese resta una delle aree più industrializzate d’Italia e possiede – si sottolinea – un’ampia e diversificata struttura di servizi. Gli occupati nel Varesotto sono 377mila, l’80% lavora come dipendente nelle imprese private e nella pubblica amministrazione, i lavoratori in proprio sono 74mila. Gli interventi a sostegno dell’occupazione degli ultimi anni hanno privilegiato la crescita dei dipendenti, aumentati del 3% (più di 8mila). I lavoratori dei servizi sono cresciuti del 4%, quelli delle costruzioni sono diminuiti di oltre 5mila unità, gli occupati dell’industria sono tornati ai livelli pre-crisi. Anche il tasso di disoccupazione sta diminuendo. Quanto ai settori produttivi, la maggior parte dei lavoratori sono impiegati nei servizi (oltre 140mila, 54% del totale), mentre l’industria occupa ancora circa 95mila persone (37%). Un buon numero di addetti (21mila) lavora nelle costruzioni, mentre l’agricoltura ne impiega circa tremila. Riflettere e informarsi, dunque, prima di guardare al futuro con una concreta speranza di occupazione. Per fare la scelta giusta, appunto.