Visto da Varese: Tassa di soggiorno da investire nel turismo

di EZIO MOTTERLE
Una tassa di soggiorno per aumentare i soggiorni. Chiaro l’obiettivo del Comune di Varese che dal gennaio prossimo ha deciso di introdurre la nuova imposta. L’importo riscosso – tariffe giornaliere da uno a due euro e mezzo a seconda del tipo di struttura, introito complessivo annuo previsto tra 500mila e un milione di euro – sarà destinato interamente a incentivare le presenze turistiche nel capoluogo, quella città-giardino sospesa tra lago e collina che ha deciso di puntare con decisione sull’industria della ricettività e sul suo valore economico. Una convenzione per l’utilizzo dei fondi di cui Varese potrà usufruire grazie alla nuova tassa sarà sottoscritta da Camera di Commercio e Comune, dopo un incontro con Consorzio turistico della provincia, Uniascom Varese, Federalberghi e Associazione bed & breakfast in cui s’era chiesto che un ammontare non inferiore all’80% del gettito fosse destinato ad azioni “direttamente ed effettivamente collegate alla promozione turistica”. Questo con l’obiettivo di incrementare il numero dei pernottamenti e delle presenze alberghiere e più in generale turistiche nelle stesse strutture interessate dall’imposta. In più, si chiedeva la costituzione di un Osservatorio turistico comunale “per condividere, valutare e controllare lo stato di avanzamento degli interventi relativi allo sviluppo dell’economia turistica e ricettiva”. Tutte richieste accolte dal Comune. Che anzi ha “rilanciato”. Il sindaco ha infatti precisato che “non solo l’80%, bensì la totalità del ricavato dell’Imposta di soggiorno sarà destinato da Palazzo Estense a iniziative di promozione turistica”. Una sinergia, quella sullo sfondo dell’intesa, che rappresenta uno dei primi casi in Italia, come ha ricordato Giuseppe Albertini, presidente della Camera di Commercio, impegnata a sua volta nel supportare specifici eventi di natura sportiva, culturale e congressuale, con l’obiettivo di farli crescere in chiave turistica, incrementando appunto la permanenza media degli ospiti nelle strutture ricettive del territorio. Con un sistema di accoglienza da potenziare, migliorando la fruibilità dei luoghi più attrattivi, l’accesso alla città e l’informazione turistica. Tutto in cambio di quegli uno o due euro in più.
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Commenti
Passino Venezia, Firenze e Roma, ma Varese che fa pagare la tassa di soggiorno e’ fuori luogo. Dobbiamo attirare turisti, non farli scappare.
n ooo, basta tasse