Visto da Varese: La mobilità è diventata più dolce

di EZIO MOTTERLE
Sarà anche una delle province più motorizzate d’Italia, con quasi due veicoli in circolazione ogni tre abitanti, neonati compresi, ma Varese non ha dimenticato di dare impulso alla “mobilità dolce”, realizzando un fitto reticolo di piste ciclopedonali che spesso a fatica – data la conformazione storica del sistema viabilistico – si sono combinate coi trafficati percorsi della circolazione stradale, offrendo la possibilità di una fruizione più ecologica del territorio compreso fra le colline, i laghi e la pianura. In prima linea nella realizzazione di questo obiettivo, che proprio nei mesi estivi offre a migliaia di appassionati la possibilità di suggestive escursioni full immersion nella natura, c’è l’Amministrazione provinciale, convinta che lo sviluppo della mobilità ciclopedonale sia “fondamentale per una crescita sostenibile e turistica del territorio”. Di qui anche l’esigenza di completare la piena connessione della rete locale di spazi per ciclisti e pedoni alle reti regionali, nazionali e internazionali. Tre gli obiettivi di fondo indicati da Villa Recalcati: rendere coerenti e interfunzionali gli itinerari già esistenti in modo che possano essere fruibili come “circuiti”; realizzare e completare i due corridoi principali (1 e 16) del piano regionale della ciclabilità, assi portanti della rete provinciale; attuare la connessione ciclopedonale transfrontaliera tra Varesotto e Canton Ticino, valorizzando tracciati come il collegamento tra le valli dell’Olona e del Lanza con Stabio, o il sistema esistente tra i laghi di Varese e Comabbio (un doppio anello ormai di fama europea che corre lungo le sponde) connesso al Parco del Ticino. Senza dimenticare la serie di iniziative inserite nei contesti urbani di città come Varese, Gallarate, Busto Arsizio, Castellanza, fino all’area ricca di verde compresa fra Saronnese e Comasco. Ne vien fuori un elenco di opportunità, piste riservate per centinaia di chilometri su cui apprezzare a piedi o in bicicletta paesaggi e luoghi storici dell’area prealpina. E ciò affiancando, da lontano e nella massima sicurezza, la persistente mobilità record dei veicoli a motore. Che nonostante la sempre più diffusa evoluzione tecnologica green, resta per il momento assai meno “dolce”.
30072017
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Commenti
Bene le piste ciclabili per fare gite tra bei panorami e aria pulita.
Ciò che veramente serve, e chi di dovere fa orecchio da mercante,sono percorsi ciclabili casa lavoro, casa scuola,casa uffici pubblici, ovvero spostamenti quotidiani!
Ogni tanto fa bene leggere queste cose qui a Saronno, con un sindaco che riapre la ztl alle macchine e che è tutto fiero di andare in giro a dire che chi ha l’ auto ha il diritto di usarla come è quanto vuole senza dover rispetto a nessun altro.