Scuole, schiscetta e doggy bag in mensa: due mozioni di M5S

Tema della prima mozione la “consumazione del pasto domestico a scuola” che offre alle famiglie la possibilità di poter scegliere se usufruire del servizio mensa oppure dare ai propri figli un pasto portato da casa. “L’alternativa – spiegano i 5 stelle saronnesi – è già stata adottata in molti paesi europei e verrebbe incontro sia a quei bambini che per diverse ragioni rifiutano il cibo della mensa, sia alle famiglie in difficoltà per sostenerne i costi”.
“Da un sondaggio fatto tra i genitori i cui figli fruiscono dei pasti a scuola – continuano – è emerso che alcuni bimbi restano digiuni durante il pranzo accontentandosi solo della frutta o assaggiando appena qualcosa, proprio perchè non gradiscono le pietanze, con un conseguente spreco di denaro nonché un’errata alimentazione che con questa mozione si possono evitare. L’articolo 32 della Costituzione Italiana garantisce il diritto a “scelte alimentari autonome” mentre il ministro dell’Istruzione ha inviato ai
direttori degli uffici scolastici regionali la nota 348 del 3 marzo 2017 con oggetto “Consumazione del pasto domestico a scuola”, con la quale si indicano le linee guida per la fruizione del pasto portato da casa, attuando le medesime precauzioni in vigore per la somministrazione dei cosiddetti “pasti speciali” forniti dalle mense stesse. Tutto in regola e sotto controllo”
In sostanza il portavoce del M5S Davide Vanzulli chiede “l’impegno del sindaco e della giunta ad attivare quanto prima un tavolo di confronto con i dirigenti scolastici, con l’assessore competente e un rappresentante dell’Ats, al fine di predisporre quanto serve all’attuazione della somministrazione del pasto da casa”.
La seconda mozione propone l’utilizzo di una “Doggy Bag” (un sacchetto termico antispreco), affinchè i bambini che usufruiscono del servizio mensa possano portare a casa i cibi confezionati non consumati. “Anche questo provvedimento è già in uso in altri comuni e ha lo scopo oltre che di evitare lo spreco, anche quello di sensibilizzare i bambini sul valore del cibo”.
E concludono: “Ci rivolgiamo, inoltre, ai genitori e ai rappresentanti di classe delle varie scuole, qualora fossero interessati a maggiori chiarimenti possono contattarci sulla nostra mail filodiretto@saronno5stelle.it”. I testi di entrambe le Mozioni sono disponibili sul nostro sito wwwsaronno5stelle.it.
(foto archivio)
23052017
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Commenti
se volete dire la vostra scriveteci alla
mail: filodiretto@saronno5stelle.it
Mario MoVimento 5 Stelle Saronno
Avviene da anni e senza problemi in Paesi dove il sistema scolastico è ben più “avanzato” del nostro.
Ricordo che la Lega e Forza Italia hanno sempre votato a favore di istanze simili sia in Regione Lombardia, sia in Consiglio Comunale a Milano. Avranno il coraggio di rispettare le leggi, il buonsenso e le decisioni del loro partito anche a Saronno?
Ho fatto le elementari all’Istituto S.Agnese negli anni ’70 e l’istituto garantiva il primo piatto, il secondo si portava da casa con schiscetta o thermos, che le suore conservavano fino all’ora di pranzo, dove veniva posto in contenitore riscaldato e ognuno dopo il primo piatto andava a prendere il proprio secondo.
Non mi sembra una grande scoperta e neppure una tragedia
Ottima idea!
Per chi vuole approfondire e difendere un proprio diritto:
http://www.ilgiornaledelcibo.it/pranzo-da-casa-giorgio-vecchione/
il medioevo vicino: e chi controlla che i cibi che vengono portati a scuola siano igienici?? e come parteciperanno alle spese di pulizia della sala mensa, la pagheranno quelli che usano il ticket??
Siamo alla follia
Una bella idea, ma vagamente utopica.
Chissà quanti genitori saranno disponibili a preparare un pasto freddo (o caldo?) per i 180 giorni dell’anno scolastico.
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infatti è una idea da radical-chic dove le mamme si alzano prima per preparare la schiscetta (una goduria per chi deve andare a lavorare).
E come pensano di scaldare i preparati?? con il microonde gentilmente messo a disposizione dalla scuola??
Se non gradiscono il pasto possono sempre andare a casa loro e tornare per il pomeriggio. Dove sta il problema??
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Il problema sta nel fatto che per le scuole a tempo pieno (Statali e Gratuite) il tempo dedicato alla consumazione del pasto è considerato tempo scuola, altrimenti le maestre non dovrebbero esserci e dovrebbe essere dedicato a istruire gli alunni ad un corretto rapporto con l’alimentazione ed alla convivenza reciproca.
Sarebbero ore di assenza se si lasciasse l’istituto.
Poi se 18 sentenze di tribunale lo hanno riconosciuto come DIRITTO il fatto di poter consumare il pasto portato da casa, arriva lei bel bello con la sua sparata.-
se è tempo-scuola mi spieghi come è possibile spiegare al fanciullo che si porta il cibo da casa il corretto rapporto con il cibo: che si può spiegare solo con menu controllati da un dietologo come quelli delle mense scolastiche.
Glielo vengano a spiegare i rispettivi genitori….Adesso poi che certi settori si appellino a ben 18 sentenze quando fa comodo loro mi pare ridicolo (e sappiamo benissimo di quali settori si parla), tra l’altro sono sicuro che a breve avremo 18 sentenze contrarie.
ps: se poi questi sono i problemi della scuola, mi avete chiarito la vostra cultura
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