Profughi, Tu@: “Si è vista la parte peggiore della città”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Alessandra Ferrario, candidata per Tu@Saronno alle ultime elezioni che ha seguito molto da vicino la vicenda della mancata accoglienza dei 32 profughi nell’ambito del coordinamento tra le associazioni saronnesi “4 passi di pace”.
“La tradizionale “Festa del Trasporto” di domenica 23 ottobre ha rimesso sul piatto un tema che Saronno pare essersi dimenticata in fretta. Il crocifisso realizzato con il fasciame di uno dei barcone naufragati a Lampedusa, infatti, ci ha ricordato che la giunta comunale ha respinto la richiesta di accoglienza per un piccolo gruppo di migranti, mettendosi letteralmente di traverso di fronte a questa possibilità. Noi – e con noi una consistente fetta di città – questa vicenda non ce la siamo dimenticata. La ricostruiamo di seguito, in modo fa fare chiarezza su quanto è accaduto.
Il primo aprile l’ex scuola dell’istituto Presentazione era pronta ad accogliere 32 richiedenti asilo assegnati dal Prefetto di Varese, Giorgio Zanzi. La struttura, di proprietà delle suore, era stata concessa in comodato d’uso gratuito per un anno.
La cooperativa Intrecci della Caritas Ambrosiana avrebbe gestito l’accoglienza e garantito la presa in carico dei 32 richiedenti asilo a tutto tondo, comprese la formazione linguistica e la valutazione di opportunità professionali. L’edificio era pronto: camerate, refettorio, i servizi igienici e le aule per l’insegnamento dell’italiano, armadi completi del necessario per un’accoglienza sobria e dignitosa.
L’amministrazione comunale è intervenuta a bloccare l’accoglienza perché le suore non hanno comunicato il cambio di destinazione d’uso: “Quella è una scuola e non può essere riconvertita in dormitorio”. Il prefetto non può o non vuole forzare la mano ad Alessandro Fagioli: senza un decreto di emergenza si dichiara impotente nei confronti del sindaco che richiede il superamento delle difformità riscontrate nel progetto.
È intervenuto il coordinamento delle 16 associazioni socio/culturali di Saronno “4 Passi di Pace” che si è proposto di fare il possibile, per quanto è nelle sue possibilità, per superare gli inghippi e rendere operativa l’accoglienza.
Ci sono stati diversi incontri con il Prefetto a Varese per esprimere il dissenso verso la politica di chiusura della giunta comunale e per esplorare la possibilità di arrivare, in tempi brevi, a una soluzione del caso. Sono state interpellate le Suore della Presentazione, il monsignore Don Armando Cattaneo, la cooperativa Intrecci, la Caritas Ambrosiana… Nel frattempo siamo arrivati a luglio: le suore non sono disposte ad avviare il cambio d’uso dello stabile perché vogliono venderlo né a rinnovare per un altro anno la disponibilità a cedere la struttura.
Ognuno si assumerà le proprie responsabilità – Prefetto, Sindaco, Suore – ma alla fine, possiamo dire che abbia prevalso la parte peggiore: quella burocratica, quella commerciale, quella di allontanare il problema anziché affrontarlo e gestirlo.
Il sindaco è soddisfatto perché accoglie l’istanza del suo partito, la Lega Nord, che deve dimostrare azioni forti contro l’accoglienza, di cui fanno parte manifesti contro “i clandestini” che hanno tappezzato la città, utilizzando frasi che sono uno schiaffo per chi lotta contro la discriminazione razziale e la tutela dei diritti umani. Alessandro Fagioli, però, deve rispondere a tutta la cittadinanza, non solo al suo partito, e una buona parte di essa esprime dissenso e un pensiero diverso.
Le associazioni riunite in “4 passi di pace” continuano a denunciare questa gravissima situazione, i suoi responsabili istituzionali e chi, ingannando i saronnesi, fomenta l’odio sociale sulla pelle di chi cerca protezione o semplicemente una vita migliore.
Continuano a chiedere che a Saronno vengano accolti rifugiati, come gesto necessario di restituzione verso persone della cui fuga dalle proprie terre, sono responsabili anche le scelte dei nostri governanti, di ogni colore politico.
Per quest’anno le associazioni proporranno un percorso di sensibilizzazione sul tema delle migrazioni, dove troppa è ancora la disinformazione e l’ignoranza diffusa anche a Saronno. Continueranno, nel modo che riterranno più idoneo ed efficace, a premere affinché si fermi la deriva della discriminazione etnica e razziale, si persegua chi si rende colpevole di questi comportamenti, si pratichi l’accoglienza e l’integrazione di cittadini stranieri.
Domenica 2 ottobre 4 passi di pace ha organizzato una giornata aperta a tutta la cittadinanza che ha visto la partecipazione di oltre 300 cittadini di diverse provenienze e realtà, giochi, laboratori, danze e un pranzo aperto e offerto a tutti con assaggi di cibi e bevande di ogni cultura, realizzate con maestria e ricercatezza da ogni comunità presente. Questa è la Saronno che amiamo e in cui crediamo questi sono i cittadini capaci d’interrogarsi, di ascoltarsi e conoscersi per condividere e costruire una Saronno a misura di tutti.
“Se alzi un muro pensa a ciò che lasci fuori”, diceva Italo Calvino.
Ciò che non entra dalla porta entra dalla finestra dicevano i nostri vecchi: gli immigrati arrivano, stazionano dove possono nella nostra città, vengono inglobati in micro-macro economie corrotte e malgestite, riempiono la stazione in cerca di qualsiasi cosa. Perché il problema rimane e, se non viene gestito con responsabilità e impegno, si lascia che altri lo sfruttino per biechi interessi.
Accogliendoli in una struttura come quella prevista, avrebbero intrapreso un percorso chiaro di diritti e doveri e si sarebbero potuti integrare meglio nella nostra società.
Ma evidentemente non è questo ciò che vuole l’attuale amministrazione saronnese e quella parte di città che la sostiene.
24102016
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Commenti
Una bella analisi che condivido completamente. Non è nascondendosi dietro i cavilli o i populismi di vario genere che si può risolvere questa tragedia immensa. L’Italia, l’Europa può dimostrare al mondo la sua grandezza rispondendo con la saggezza e la civiltà che la contraddistingue. Non coi muri o con la violenza.
almeno questo publicamelo grazie
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Ho letto il tuo commento e sono rimasto senza fiato…. manco una virgola.. La punteggiatura serve, quasi come il buon senso
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scusami giulio per non aver studiato nelle tue scuole.ma almeno il succo lo hai capito?
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Suonava tipo E’ ORA DI FINIAMOLA CON QUEL SCHIFO
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bravi i cittadini di ferrara adesso sia da esempio in tutta italia.alle imposizioni dettate da alfano renzi ed compani noi cittadini onesti alziamo barricate per difendere il nostro paese.alle prossime elezioni pagherete tutto forza italiani difendiamo il nostro paese visto che chi ci governa e solo un corrotto.per far soldi a momenti li vanno a prendere sul nilo vergognatevi e pentitevi peccatori.
Non si preoccupino gli anonimi e i saronnesi doc. I richiedenti asilo non li vogliono soprattutto, nell’ordine: Le suore,il parroco, il sindaco, il prefetto, i benpensanti cattolicissimi saronnesi. Se così non fosse, a quest’ora si sarebbe trovata un’alternativa alle aule scolastiche de Le villette.
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ma sei de coccio. chi nn li vuole è il sindaco, lo spazio era stato trovato dal prefetto, adesso il fagioli trovi lui uno spazio gli altri soggetti erano disposti a prenderli
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Anonimo, se mi dai il tuo indirizzo email ti dico una cosa che io so e che tu non puoi sapere. Scrivimi a cesaresaronno@gmail.com
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In effetti.
tu@ saronno apra gli occhi e a Saronno conta pochissimo , per ora è meglio che non arrivino i falsi profughi ad ingrassare il buisness dell’immigrazione . L’Italia è già al collasso con i profughi finti o veri che ci sono è impensabile è illogico proseguire a portare ancora altri disgraziati da Africa o altri paesi , l’Italia non può essere il rifugio di tutti , questo è un concetto semplice e facile da capire , ma chi vuole il buisness ed il male dell’Italia non vule capirlo .
Io ho votato questo sindaco perchè non voglio clandestini. Se la maggior parte dei saronnesi avesse voluto il contrario la possibilità di fare una scelta diversa l’ha avuto, sia durante le elezioni che con il ballottaggio. Evidentemente o se ne fregano o non hanno voluto scegliere, in entrambi i casi hanno delegato i votanti tra cui me e sono contento che si metta un freno al business (perchè di soldi fatti sulla pelle di questi poveretti si tratta, sorella della Boldrini vedere come fulgido esempio) della accoglienza a fine di lucro.
Tutto il mondo è paese!! In in un comune Emiliano (notizia di oggi) sono scesi in piazza i cittadini contro l’arrivo dei profughi (in questo caso solo donne). A Saronno si è cercato di far rispettare qualche regola. Chi predica l’accoglienza non si dimentichi che la nostra civiltà è frutto di regole che consentono una civile convivenza!!
bravissimo fagioli siamo tutti con te.continua cosi.bravissimo.
Occorre rimarcare che anche se il sindaco smettesse di oppporsi, a mettersi di traverso sarebbero le suore che non vogliono i richiedenti asilo, perché vogliono vendere.
La domanda è: Non ha la Chiesa di Saronno un altro edificio per ospitare i richienti asilo?
Il profitto viene prima dela Carità cristiana?
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prima di scrivere conta fino a dieci
Se Vabbò Buonanotte
#Ecchissennefrega
S M E T T E T E L A ! ! !
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Non abiti piu’ a saronno, quindi pensa alla tua cara provincia comasca che sempre hai denigrato
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Renditi noto compagno anonimo, così parliamo di ciò che vuoi
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Perché la signora dice falsità? L’amministrazione h impedito un abuso edilizio, se fosse stato tutto in regola nulla avrebbero potuto fare per impedire un’iniziativa privata
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Se dopo un anno non si è trovata un’alternativa alle aule de Le villette, viene da pensare che tutto fossepreparato per LA NON ACCOGLIENZA!1
Amen!!!!
Ma evidentemente non è questo ciò che vuole l’attuale amministrazione saronnese e quella parte di città che la sostiene.
“Se alzi un muro pensa a ciò che lasci fuori”
Riflettiamo …
Qui muri nn ve ne sono … Peccato!
E sta entrando di tutto….
Grosso problema !