Fagioli: “Crisi in maggioranza? Sono solo polemiche inutili”
SARONNO – “Di solito non rispondo a chi non ha rappresentanza in consiglio comunale. Queste uscite sono una cortina fumogena per annebbiare la vista ai saronnesi che però non si fanno più prendere per il naso da queste polemiche inutili”.
Con il consueto stile sintetico ma esplicito il sindaco Alessandro Fagioli risponde all’affondo di Riccardo Galetti della lista civica Saronno bene comune che aveva puntato i riflettori sullo “scontro politico, pubblico ed evidente, nella maggioranza che governa Saronno”. In una nota Galetti aveva anche vagliato gli scenari futuri “Si tratta di una differenza di vedute che, a nostro avviso, non può che avere due vie d’uscita: il piegarsi di una delle parti al volere dell’altra o la fine di quest’esperienza amministrativa, almeno nella forma che abbiamo conosciuto negli ultimi dodici mesi”.
Tutto è nato dopo la presa di posizione della lista civica Saronno al centro che con una nota firmata dal presidente Paolo Strano ribadiva la condivisione dell’accoglienza dei profughi al patto che fossero rispettate le regole tanto da chiedere alla proprietà di regolarizzare la propria posizione.
18052016
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Commenti
L’arroganza di Fagioli gli ritorcerà contro, sarà ricordato come il sindaco del nulla.
Urka, se se ne va Lonardoni, Fagioli deve prendere un altro consulente che ci capisce qualcosa (pagandolo profumatamente) perché in seno alla Lega saronnese non ci sono scelte valide.
O forse richiamerá uno consigliato dal provinciale che viene da Arcumeggia o da Viggiú.
la coerenza innanzi tutto, non si può predicare in un modo e agire nell’altro, quindi se la lega è contro ogni tipo di accoglienza ed è stata votata da cittadini Saronnesi è giusto che decida di seguire il mandato datogli. Se al prossimo giro si cambierà casacca e quello indicato come linea politica è per l’accoglienza di importanti risorse… bene… la democrazia è questa..
La verità è che il benservito politico a SAC è già stilato sul tavolo del comando. Le polemiche ritenute “inutili” si possono ritorcere come un boomerang per la Lega, perché Signor Sindaco non ci si può esprimere :“Di solito non rispondo a chi non ha rappresentanza in Consiglio Comunale”. Non è Istituzionale questa affermazione. Chiunque polemizza o diffonde una propria opinione è comunque un cittadino saronnese che ha il diritto di esprimere il suo pensiero . Configurare la dialettica politica una “cortina fumogena per annebbiare la vista ai saronnesi “ racchiude una valenza politica futile ma bisognosa di essere approfondita per apprezzare bene l’onestà intellettuale dei cittadini di Saronno.
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Sindaco :“Di solito non rispondo a chi non ha rappresentanza in Consiglio Comunale”.
…quindi non risponde come è evidente ai bisogni dei cittadini
Polemiche inutili di chi non ha rappresentanza in Consiglio Comunale?
La verità sia sempre la benvenuta, da qualsiasi parte provenga. La verità è che nei confronti di chi sostiene: “A Saronno non c’è la volontà politica di accogliere i profughi”, SAC (Saronno al centro) si è espressa in modo contrario con “una differenza politica profonda, fondamentale, su come si intende la solidarietà, la società, l’umanità “.
SAC è quella che abbiamo conosciuto sul suo giornale (Per la rinascita di Saronno), prima delle elezioni , dove abbiamo letto: ” Salvini, Meloni, Storace, Le Pen…più a destra di così!!! ” e, ancora: “Saronno sta alla Lega, come il diavolo all’acqua santa”.
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…. e adesso stanno alla Lega. Chi dei due è il diavolo e chi l’acqua santa? OPPORTUNISTI di tale rango Saronno ne fá volentieri a meno.
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Parole sante… Ma si sa, i tempi cambiano, e le convenienze anche…
Hai capito Licata? Non ti vogliamo!
Ma chi ci crede a Sac? Tengono il piede in 2 scarpe: cercano di non perdere i voti dei cattolici e poi negli accordi lontani dalla luce del sole fanno quello che gli dice la lega…altrimenti la poltrona si perde!:)
Questione di punti di vista:
onestà intellettuale, politica, ideologica impone ai due rappresentanti in giunta battenti bandiera SAC di rimettere il proprio mandato poiché il pensiero espresso dal loro presidente in merito all’accoglienza è diametralmente opposto alle linee dettate dal Sindaco.
Di fatto i retroscena potrebbero essere più d’uno.
Questione di interpretazione:
1) i due assessori si sono dissociati dalle parole del presidente SAC e con una metamorfosi tipica dell’ambiente politico sono passati ad indossare la maglietta verde padana pur di tenere la poltrona.
2) i due assessori qualora validassero le parole del presidente SAC si trovano in una posizione quantomeno ambigua, nei confronti dell’espressione di pensiero del sindaco e quindi non rappresentativi in seno alla giunta.
Situazione problematica: come uscirne?
Soluzioni:
a) I due rimettono il mandato e ne escono a testa alta.
b) il presidente di SAC corregge il tiro e rimette nei binari le dichiarazioni di SAC e abbassa la testa
c) Il Sindaco effettua un rimpasto di giunta – soluzione pratica ed indolore – sostituendo i due SAC con assessori che abbiano le medesime vedute politiche.
Considerazioni:
La maggioranza consiliare è compatta ed è tutta targata lega.
Il presidente di SAC è all’opposizione in Consiglio Comunale.
Mantenere SAC in giunta sarebbe troppo scomodo e politicamente inappropriato per effettuare scelte future di tenore padano e vista la insufficiente rappresentatività della lista SAC che conta un solo consigliere.
Lo zoccolo duro della Lega cosa ne pensa adesso di questa “strana” convivenza: lasciare potere a due assessori che non hanno lo stesso padano pensiero.
In ultimo: ritengo a che parte la smentita di facciata, Il sindaco stia meditando seriamente di sbarcare SAC dalla giunta, ne avrebbe tutta la convenienza politica e anche il pretesto non mancherebbe. Sta meditando come solito suo e prendendo il necessario tempo per concretizzare la situazione ….ci ha abituato a questo.
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..prove di #dittatura
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Direi che hanno scelto la soluzione B
Dai ha ragione. Siete quattro gatti.
Datevi all’ippica compagni.
la crisi mi pare non l’abbia innescata SBC ma chiaramente SAC: non capisce neppure questo….