Immigrazione, Indelicato: “Il nostro primo dovere è aiutare gli italiani”
SARONNO – “Nella articolata discussione in corso sul problema immigrazione c’è un punto che rimane di solito dietro le quinte. Può essere che sia taciuto perché lo si dà per scontato. Può essere invece che sia semplicemente fuori dell’orizzonte di chi parla o scrive. Può essere infine che si eserciti nei suoi confronti un certo pudore, quanto meno una ritrosia. Eppure è un presupposto di cui, a nostro avviso, non si può fare a meno e che deve essere esplicitato”.
Inizia così la nota del consigliere comunale Alfonso Indelicato.
Frequentemente, quando da parte di esponenti del centro-destra si affronta la questione, si insiste sulla motivazione economica, evidenziando e stigmatizzando l’impiego delle risorse necessarie per le perlustrazioni in mare, la prima accoglienza, l’approntamento e l’utilizzo di strutture abitative, il vitto, il pourboire giornaliero che (chissà perché) viene erogato insieme a vari benefici (cellulari, schede telefoniche ecc.). Queste risorse – viene argomentato – sono sottratte ai cittadini italiani più o meno indigenti, i quali finiscono per ricevere dallo Stato un trattamento inferiore alle possibilità, e versano talora in condizione di disagio quando non di umano degrado. Insomma si contesta che le risorse disponibili grazie al lavoro degli italiani vengano veicolate verso persone che italiane non sono.
L’argomentazione, però, si arresta su questo confine, e il presupposto cui accennavamo rimane in ombra. Ebbene questo presupposto si chiama Patria o, se vogliamo, Nazione.
Quando si dice, infatti: “bisogna aiutare prima gli italiani” su che cosa si fonda quel prima? Non è invero questione da poco: si sta affermando che l’appartenenza a una comunità con la sua storia, la sua tradizione e la sua cultura costituisce un rapporto privilegiato, il quale comporta oneri ma anche il riconoscimento di prerogative morali e materiali. Questo rapporto privilegiato con la propria comunità nazionale, inoltre, non è costituito solo dalla singolo persona nel suo corso di vita, ma si crea e si consolida generazione dopo generazione. Si vuol dire cioè che la partecipazione alla vita della comunità da parte dei propri progenitori – i quali hanno lavorato duramente e versato contributi allo Stato, educato la prole secondo onesti principi, magari combattuto nelle guerre patrie, e comunque portato il loro consapevole contributo di operosità responsabilità sacrificio e passione – costituisce un titolo di credito il quale non può essere rivendicato, invece, dal nuovo arrivato, anche nei casi in cui questi non mente asserendo di fuggire da guerre rovinose.
Insomma il punto che rimane offuscato, e che va invece reso esplicito, è il concetto di Patria “una d’arme, di lingua, d’altare” che permette di fondare quel rapporto preferenziale con e fra gli italiani il quale viene oggi reclamato a gran voce ma che resta, sovente, privo del suo fondamento.
Non tema dunque la Destra di richiamare questo principio. Non vergogniamoci di dire che ogni uomo in condizione di autentica e non simulata sofferenza interroga e sollecita la nostra umanità, ma che il nostro primo dovere è quello di sovvenire le persone con cui condividiamo storia ideali e valori”.
20082015
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Commenti
Cortese Sig. Indelicato, da tempo mi vanto d’essere uomo che ama la concretazza, non rinnego il mio personale passato di uomo di destra sociale ed ad onor del vero fondatore nel passato dell’unica sede di Massa-Carrara che portava il nome di ”Unione Camerati di
Mussolini” amo quella Desrra sociale di pensiero onesta ed operosa ma nel contempo non sopporto di cui Lei sicuramente non fa parte, avida di potere ed inutile nei contenuti e nelle azioni, lontana km dalla costruttivita’ nel sociale. Da qualche anno Rinnovamento per l’Italia promuove l’asseegnazione per lefge nazionale del Privilegio di Cittadinanza agli italiani nei rapporti con la Pubblica Amministrazione quale bilancia ormai indispensabile in Italia. Nessuna voce sino ad oggi si e’ levata in tal senso da Partiti di destra, le consiglio di fare piu’ attenzione perche’ cosi parlando rischia di diventare una voce fuori dal coro del suo attuale Partito e di trovarsi nel qualcaso ”bandito dallo stesso….” Parrito a cui piace parlare ma poco concretizzare e le pessime soluzioni varate recentemente dalla Ministra della Sanita’ senza che nessuno affondi nei suoi comfronti onorevoli compresi, danno una chiara visione politica sull’attuale destra canonica.
Francesco Maurizio Mulino
signor Indelicato la lista di chi stava da una parte e poi è passato dal’ attraverso e’ lunga e ci sono nomi di personaggi influenti nella cultura e nella politica da ragazzo di campagna sono sempre diffidente….verso di loro
Pasolini e De. Gregori sono invece inviece un altra storia e che i fatti accaduti possano aver influito può essere, pero’ io cerco di prendere quanto di buono ( secondo il mio pensiero) c’è’ nelle loro opere
un altro logorroico. Ci eravamo appena liberati di Nigro..
Signor Indelicato
essendo notissimi i versi del Manzoni erano noti anche a me
Quello ancora una gente risorta
Potrà scindere in volghi spregiati,
E a ritroso degli anni e dei fati,
Risospingerla ai prischi dolor;
Una gente che libera tutta
O fia serva tra l’Alpe ed il mare;
Una d’arme, di lingua, d’altare,
Di memorie, di sangue e di cor.
La canzone di De Gregori dice
E alla sera da dietro a quei monti
si sentono colpi non troppo lontani
c’è chi dice che sono banditi
e chi dice americani
io mi chiedo che faccia faranno
a trovarmi in cucina
e se vorranno qualcosa per cena.
Che qui si fa l’Italia e si muore
dalla parte sbagliata
in una grande giornata si muore
in una bella giornata di sole
dalla parte sbagliata si muore
in una grande giornata si muore
dalla parte sbagliata
in una bella giornata di sole
qui si fa l’Italia e si muore.
Ognuno pensa sempre di essere dalla parte giusta , la storia poi “decide” chi lo era e chi no .
Per quanto riguarda la repubblica di Salò le nostre opinioni anche stavolta sono diverse visto che mi ha proposto una canzone le propongo il film di Pasolini Salò o le 120 giornate di Sodoma
Patria “una d’arme, di lingua, d’altare”
Patria y libertad Pinochet
Dio Patria e famiglia Mussolini
Dio Patria libertà Cristeros
Le parole le stesse ma…………..
Allora
Viva l’Italia
l’Italia del 12 dicembre
l’Italia con le bandiere
l’Italia nuda come sempre
l’Italia con gli occhi aperti nella notte triste
viva l’Italia
l’Italia che resiste.
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Gentile Sig. Colombo,
i versi (del resto notissimi) sono tratti da Marzo 1821 del Manzoni. Non c’entrano dunque né Mussolini né Pinochet. E neppure i Cristeros, che si sollevarono contro il governo massonico del presidente Calles in nome della loro fede e non della patria.
Quanto a De Gregori da Lei citato, ascolti anche la poco nota “Il cuoco di Salò”, segno di attenzione e rispetto per una storia in cui pure l’artista non si riconosce.saluti
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Signor Indelicato
essendo notissimi i versi del Manzoni erano noti anche a me
Quello ancora una gente risorta
Potrà scindere in volghi spregiati,
E a ritroso degli anni e dei fati,
Risospingerla ai prischi dolor;
Una gente che libera tutta
O fia serva tra l’Alpe ed il mare;
Una d’arme, di lingua, d’altare,
Di memorie, di sangue e di cor.La canzone di De Gregori dice
E alla sera da dietro a quei monti
si sentono colpi non troppo lontani
c’è chi dice che sono banditi
e chi dice americani
io mi chiedo che faccia faranno
a trovarmi in cucina
e se vorranno qualcosa per cena.Che qui si fa l’Italia e si muore
dalla parte sbagliata
in una grande giornata si muore
in una bella giornata di sole
dalla parte sbagliata si muore
in una grande giornata si muore
dalla parte sbagliata
in una bella giornata di sole
qui si fa l’Italia e si muore.
Ognuno pensa sempre di essere dalla parte giusta , la storia poi “decide” chi lo era e chi no .
Per quanto riguarda la repubblica di Salò le nostre opinioni anche stavolta sono diverse visto che mi ha proposto una canzone le propongo il film di Pasolini Salò o le 120 giornate di Sodoma .-
Gentile Sig. Colombo,
prima di tutto La ringrazio per l’urbanità della risposta.
Nel merito, mi permetto invitarLa a riflettere su quello che segue. Lei ha citato (a parte Manzoni) due uomini di sinistra che però piacciono alla Destra: Pasolini e De Gregori. Ora, questi due personaggi sono accomunati da una cosa, anzi da un evento. Mi riferisco all’eccidio di Porzus, perpetrato nel febbraio ’45 da partigiani comunisti – italiani e salvi, uniti in gioioso connubio – ai danni di una formazione partigiana di orientamento cattolico. In quest’ultima militavano, e furono pertanto uccisi, lo zio del cantante Francesco De Gregori, già capitano della Julia, e Guido Pasolini, fratello di Pierpaolo.
Come è strana la vita, e come è strana la storia! La quale non permette manichee suddivisioni in buoni e cattivi. Se Lei crede – e se questo ospitale giornale on line ce lo consente – potremmo ragionare insieme sulla produzione artistica dei più noti Francesco e Pierpaolo. Per scoprirvi elementi che con la sinistra poco o nulla hanno a che fare, e che forse risentono di questo evento sepolto, ma non del tutto, nella loro storia familiare.saluti
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“una d’arme, di lingua, d’altare”.
Ah Alfò, stiamo nel 2015. Svejate.
i fatti li deve mettere in atto, a Saronno soprattutto la lega ,che, ahimé fino ad ora non sembra aver dimostrato nulla di buono anzi il degrado cittadino è aumentato e la sicurezza non esiste…
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Hai ancora dubbi?
Bene: adesso però occorre passare dalle parole ai FATTI!