Veronesi: “Case popolari prima ai saronnesi, poi ai profughi”
SARONNO – “A fronte di circa 400 richieste di famiglie saronnesi per avere un alloggio comunale, l’amministrazione del Pd ha deciso di conferire appartamenti ad uso esclusivo di richiedenti lo status di asilante o di profugo – dice il capogruppo leghista Angelo Veronesi. In una situazione come quella saronnese, dove per stessa bocca di questa Amministrazione, gli alloggi mancano o sono troppo cari per la popolazione di Saronno, non ci si può permettere di dare nemmeno una casa a chi può essere ospitato in Provincia, dove le case costano meno e dove non ci sono i problemi che abbiamo nel nostro Comune”.
Inizia così il comunicato inviato dalla Lega saronnese sul problema abitativo a Saronno
“Altri comuni a guida leghista, come la vicina Lazzate – esemplifica Angelo Veronesi – sono riusciti a creare condizioni tali per cui i figli dei lazzatesi sono riusciti a rimanere a Lazzate e a non trasferirsi altrove per fare posto agli immigrati. La Lega Nord si impegna a cancellare l’adesione al progetto SPRAR. Il progetto SPRAR è volto a conferire case popolari o altri eventuali appartamenti di proprietà comunale a richiedenti lo status di rifugiato o di asilante. Le statistiche dicono che solo 1 su 10 ha realmente diritto a essere riconosciuto come profugo o come asilante. Gli altri 9 presentano richiesta per allungare il proprio soggiorno in Italia a spese della nostra comunità, comportandosi in modo assolutamente ingiusto nei confronti degli ospitanti che agiscono in buona fede. Si potrebbe discutere all’infinito di appropriatezza e di giustizia sociale, qualora vi fossero risorse infinite e non vi fossero tante famiglie saronnesi in lista da anni per accedere ad un alloggio popolare”
Non manca la lettura politica: “A forza di guardare sempre e solo i diritti degli ultimi arrivati, questa Amministrazione si è dimenticata dei diritti di chi, straniero o italiano, richiede da anni di avere una casa popolare! Ogni alloggio che viene tolto a chi è in lista da anni, è un atto di ingiustizia. Non sono piccolezze. Noi vogliamo che la nuova Amministrazione si assuma la piena responsabilità di mantenere tutti gli alloggi popolari a disposizione dei poveri della città, degli anziani malati, dei disoccupati, dei disabili e di tutti coloro che attualmente sono in lista ed hanno un diritto per accedere ad un alloggio popolare. Oggi ci sono circa 400 persone in lista per un alloggio popolare, domani ne avremmo potute avere uno in meno se non ci fosse nessun apparamento dedicato agli ultimi arrivati. La prossima Amministrazione a guida leghista si impegna e rendere migliori le condizioni di vita di tutte le famiglie bisognose e a cancellare le ingiustizie sociali perpetrate dal PD.
E chiosa: “E’ necessario ribadire a chi inverte i valori morali e sociali che non si sta discutendo di favorire qualcuno, ma di far valere un diritto sacrosanto, che è il diritto di avere una casa in cui abitare con la propria famiglia. La Lega Nord saronnese, al contrario di chi porta avanti simili posizioni ingiuste, è l’ultimo baluardo a difesa dei diritti dei richiedenti le case popolari”.
14052015
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Commenti
Anch’io francamente non capisco l’accostamento tra questione alloggi ai “profughi” e luoghi di culto per gli islamici. Innanzitutto i profughi non sono tutti islamici, in secondo luogo di tratta di accoglienza temporanea (max sei mesi) in attesa di accoglimento della domanda per il riconoscimento dello status di rifugiato politico. Il vero problema di Saronno è la carenza PER TUTTI di alloggi in affitto a canoni abbordabili. La prossima amministrazione dovrà impegnarsi in un serio programma di social housing basato sul rapporto tra pubblico e privato sociale e centrato sul recupero di porzioni abitative del centro storico attualmente degradate e inutilizzate. Lucio Bergamaschi. Popolari insieme per Saronno
Ahahahahahahahahah. . . . . . . È vero, pensa che in calabria, hanno bloccato la statale perché non gradivano le lasagne. Ahahahahahahahahah. ……… è assurdamente folle, ma va bene così, perché questa è l’Italia che vogliamo. ……….. italiani abbandonati e immigrati privilegiati. Ahahahahahahahahah. …… che schifo. SVEGLIATEVI, altrimenti zitti e subite. VERGOGNA VERGOGNA VERGOGNA.
Angelo,massima stima per le tue idee!!!
Ma non preoccuparti…..se non gli diamo case con SKY e internet veloce questi che scappano dalla guerra le rifiuteranno….meglio un hotel….magari da tre stelle in su………….
Carissimi amici e fratelli Antonio Paoletti e Gino di tacco, è evidente che state estrapolando una frase dal contesto per dargli un significato esattamente opposto. Tenete presente che la Legge punisce chi estrapola frasi dal contesto, mettendo in bocca qualcosa di differente, o addirittura l’esatto contrario del significato reale. Sarebbe come se qualcuno prendesse questa mia frase ed estrapolasse le parole che contengono dichiarando che Antonio e GIno sono miei carissimi amici e fratelli… è la stessa identica cosa. Capito miei carissimi amici e fratelli? Insistere oltre dimostrebbe solo il vostro livello di intelligenza e di comprensione sul quale evito di spendermi per non stare al vostro livello… dato che gli articoli sono pubblici e chiunque può leggerli e capirli senza bisogno della vostra intelligentissima interpretazione.
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Lascia perdere Veronesi, o non capiscono (probabile) o fingono di non capire (possibile).
Resta evidente il fatto che nulla sanno contestare dei contenuti dell’articolo odierno sulla necessaria priorità ai saronnesi che nulla ha a che fare con la religione, il diritto di professare la propria fede religiosa.
Questi signori, probabilmente, sono i primi a citare la Costituzione sacra ed inviolabile 😉
avanti senza esitazioni !!!
Qua li chiami fratelli afropadani
http://www.prov-varese.leganord.org/articoli.asp?ID=1602
Quindi questo articolo sul sito della lega firmato da lei dove li chiama “fratelli afro padani” è falso?? http://www.prov-varese.leganord.org/articoli.asp?ID=1602
Pienamente daccordo con Veronesi … magari cercare di farlo veramente senza i soliti ostacoli sarebbe bello !
E curioso vedere che l’italiano non sempre sia informato sulle opportunita’ offerte dalle leggi italiane e gli extra al contrario possono fare lezioni …
se poi, una volta letto e capito, mi spiega gentilmente cosa c’entra il tema “casa prima ai saronnesi” con un luogo dove pregare riuscirò a capire il Paoletti-pensiero.
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Paoletti-che???
Sono pienamente d’accordo con Veronesi. Cioè, mentre gli italiani vengono abbandonati a fame e disperazione, senza casa, senza lavoro e in alcuni casi pure senza mangiare, che addiritura, dallo stato di abbandono e da una ormai ceca disperazione, arrivano tristemente all’estremo gesto dell’omicidio-suicidio, gli immigrati vengono privilegiati e sistemati in alberghi, hotel, con pasti, vestiti, sigarette, ricariche telefoniche gratuite, televisione, internet e sussidi che arrivano pure a oltre 1200 euro. Basta, non se ne può più veramente di qusta vergognosa ingiustizia sociale. Perché, va bene tutto, ma quando è troppo, è troppo.
Ma Veronesi non era quello che ha detto:”i nostri fratelli afro padani di religione islamica devono avere un luogo dove pregare”?
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Mai detto una cosa simile e avviso che chi riporta simili dicerie è passibile di querele per diffamazione.
Inoltro il mio pensiero che è stato riportato svariate volte sulla stampa.
La riprova è la Prealpina del 24 ottobre 2006 dove ho affrontato per la prima volta l’argomento – come segretario politico cittadino della Lega Nord- per la prima volta l’argomento e altri vari articoli da sempre presenti su http://www.legasaronno.com
ed in particolare nella sezione Immigrazione:
http://www.prov-varese.leganord.org/tuasez-argomenti.asp?strCirc=provincia&StringaDaCercare=Saronno&Argomenti=immigrazioneCIto come esempio l’articolo del 2006, quando a Saronno il sindaco andò presso la sala di preghiera presso il centro culturale islamico:
http://www.prov-varese.leganord.org/articoli.asp?ID=1602
che è quello ripreso su la Prealpina del 24/10/2006 dal titolo: No alla moschea, che possono inoltrare tranquillamente via email a chi me ne fa richiesta.In questo articolo ribadivo come le moschee non sono solo luoghi di preghiera, ma anche luoghi politici. Se i musulmani si vogliono integrare davvero diventando afro padani, allora devono riconoscere che l’unico luogo politico che esiste in città è il Comune.
La nostra comunità si esprime politicamente solo ed esclusivamente attraverso il Comune.
Edificare una Moschea equivale a dividere la nostra comunità locale in due luoghi politici separati.
Ciò equivarrebbe a voler aprire una frattura insanabile, con un chiaro desiderio di non volersi integrare ed anzi avendo la volontà di imporre sul nostro Comune una struttura politica aliena dalla nostra e non prevista dalla Costituzione repubblicana.Non c’è quindi la possibilità di aprire alcuna Moschea. Al limite, per garantire il diritto costituzionale a professare liberamente la propria religione, la strada era lasciata aperta nel 2006 per una piccola sala di preghiera che serva per le preghiere comunitarie (la mushalla). Questa piccola sala di preghiera (traduzione letterale del termine mushalla) che serva solamente per le preghiere individuali del pomeriggio, senza però prevedere la guida spirituale di un imam e nemmeno quindi la preghiera comunitaria del venerdì. Questa sala esisteva già ufficiosamente nel Centro Islamico saronnese. I musulmani saronnesi nel 2006 non avevano un imam ed infatti per la sola giornata del ramadan ne chiamavano uno da fuori città. L’imam non è infatti solo una guida spirituale, ma anche una guida politica. La nostra comunità locale ha già una guida, che è il Sindaco, eletto da tutti i cittadini, quindi non ammettiamo doppioni.
Replicavo anche al signor Abdessattar Chaoeuchm su la Prealpina del 7/12/08: no a una Moschea, c’è già una sala di preghiera (Musallâ)
http://www.prov-varese.leganord.org/articoli.asp?ID=1986Il 14 dicembre 2008 ho affrontato di nuovo l’argomento sui diritti di preghiera e sul nostro no alla moschea in questo articolo:
http://www.prov-varese.leganord.org/articoli.asp?ID=1996
che è stato ripreso anche da Varese news e che era in replica alle affermazioni del PD riprese da varesenews del 13 dicembre 2008
http://www.varesenews.it/2008/12/confessioni-religiose-e-principi-costituzionali-incontro-possibile/203951/La mia posizione è chiara. Garantire il diritto di preghiera, che può essere esercitato anche a casa, senza chiedere niente agli altri. Chi si vuole integrare realmente diventando un afro padano non dovrà chiedere una moschea, perchè la moschea è un luogo politico e di amministrazione della giustizia antitetica alla Costituzione Italiana.
Le argomentazioni hanno base anche su quanto è apparso su la Padania del 15 febbraio 2001, organo ufficiale del movimento Lega Nord e che trova riferimento anche su: http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/7360
Sono a disposizione per fornire copia elettronica degli articoli de la Prealpina che cito.
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Quanto dice il consigliere Veronesi dimostra la sua coerenza nel corso degli anni. Pochissime persone, e forse nessun altro politico, possono citare documenti vecchi di quasi 10 anni per dimostrare la propria coerenza e veridicità nel tempo. Bravo!
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documentarsi, leggere e soprattutto CAPIRE!
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