Requiem per il servizio del giudice di pace
SARONNO – Venerdì 30 gennaio si sono svolte, nel palazzo di giustizia di via Varese, le ultime udienze saronnesi del giudice di pace.
Da lunedì 2 febbraio il coordinatore Erminio Venuto e i suoi colleghi si trasferiranno a Gallarate dove si celebreranno sia i processi civili sia quelli penali. Con loro nella città dei due galli dovranno arrivare anche le 7 mila personale che, secondo un calcolo approssimativo, vengono coinvolte nell’attività del giudice di pace. A testimoni e imputati si aggiungeranno le pattuglie dei carabinieri e della polizia locale che ogni volta che dovranno testimoniare non saranno disponibili per l’intera giornata. La nuova location non è certo comoda per i saronnesi visto che in auto ci vogliono almeno 30 minuti, traffico permettendo e con i mezzi pubblici bisogna affidarsi al treno (andando a Milano e poi tornare fino a Gallarate).
L’ultimo giorno di attività del giudice di pace è stato l’ennesima debacle: in un edificio ormai fantasma, pieno di scatoloni e di circolari che ne annunciano lo smantellamento, testimoni e avvocati sono rimasti per l’intera mattinata in un’aula così fredda da costringere il giudice Venuto a sospendere l’udienza per prendere qualcosa di caldo.
Da parte sua il coordinatore prima di iniziare le udienze ha tenuto a ringraziare quanti, dagli avvocati al personale, “in questi anni hanno permesso all’ufficio del giudice di pace di essere un fiore all’occhiello della città”. Venuto non ha nascosto la propria amarezza: “C’è del rammarico per questo trasferimento perchè ovviamente la città perde un servizio importante e che funzionava”.
Del resto non ci sono dubbi sul fatto che, dopo la chiusura della sede staccata del tribunale avvenuto nel settembre 2013, quello del giudice di pace rappresenti una sconfitta per la città che aveva iniziata a battersi per mantenere il servizio nell’inverno 2011 con la presentazione di un maxi progetto per trasformare Saronno in una sede giudiziaria sovraprovinciale.
L’epilogo è stato nel mese d’ottobre quando prima in una lettera firmata anche dai sindaci di Caronno Pertusella, Gerenzano e Cislago poi in una lunga conferenza stampa il sindaco Luciano Porro aveva annunciato che la decisione di rinunciare al servizio era una precisa scelta politica visto che “il servizio non era più prioritario e che l’Amministrazione vi rinunciava a causa della carenza di fondi”. Questo a poche settimane dall’attivazione dal “new deal” del giudice di pace e dopo aver ottenuto il nullaosta dal Ministero e aver formato il personale.
Per quanto riguarda il futuro è già tutto scritto: il sindaco Luciano Porro e l’assessore alla Sicurezza Giuseppe Nigro hanno più volte annunciato che una volta trasferiti gli uffici del giudice di pace la palazzina di via Varese sarà trasformata nel palazzo della sicurezza.
Il progetto del Comune è di trasferire al primo piano gli uffici della guardia di finanza e al piano terra realizzare il nuovo comando della polizia locale. Un’idea a cui il Comune pensa da tempo e che secondo il primo cittadino dovrebbe realizzarsi in tempi brevi. Facile immaginare quandi una rapida apertura dei cantieri visto che, oltre agli interventi di adeguamento degli spazi, saranno necessari ingenti opere di manutezione. La palazzina, infatti, da anni fa i conti con problemi di infiltrazioni e con un impianto di riscaldamento decisamente capriccioso.
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31012015
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Commenti
Premiata ( 30 km/h ) Giunta Porro , BINGO !
Non ho parole. Parlare di palazzo della sicurezza senza portarvi la polizia di stato è ridicolo: i vigili di Saronno vanno bene solo per dare le multe e notificare atti, ma se appena appena vedono un nordafricano spacciatore alla stazione o al santuario, fanno finta di niente e se ne vanno da un’altra parte.
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Caro Anonimo,
l’articolo di questo giornale di cui riporto di seguito il link smentisce le sue illazioni nei confronti della polizia locale di Saronno.
https://demo39.edinet.dev/2015/01/31/trovato-con-3-grammi-di-cocaina-non-e-mia-me-lhan-messa-in-tasca/
Saluti
GBD-
… peccato che siano mesi e mesi che la stazione di saronno sia frequentata da spacciatori e altri individui poco raccomandabili e che siano mesi e mesi che vengono segnalate risse, episodi di violenza, ecc.
Se cerca bene tra gli articoli di questo giornale troverà traccia sia di quegli episodi, sia delle continue segnalazioni a riguardo dei cittadini esasperati.
Segnalare l’arresto di UNO spacciatore e ritenere illazioni le accuse di scarsa efficienza a riguardo della PL saronnese mi sembra “vagamente” di parte.
Infine, basta frequentare la stazione e le zone limitrofe per accorgersi su quanta POCA sicurezza e protezione effettiva possiamo contare.-
Mi permetto di correggerla:
il problema dello spaccio e della microcriminalità è presente in stazione come in altre zone di Saronno da decenni.
Negli ultimi anni l’aumento della presenza in alcune zone di irregolari ha fatto aumentare la percezione di una realtà già ben radicata e nel contempo sono senza dubbio aumentati anche gli eventi criminosi sia a Saronno che nelle aree limitrofe (e oltre).
Non mi serve fare una ricerca su questo giornale per ricordare questi eventi, come pure non mi serve fare una ricerca per ricordare che in occasione di questi eventi le forze dell’ordine sono sempre intervenute secondo le proprie competenze.
Certo, la maggior parte degli interventi sono stati portati a compimento dai CC, ma non per questo posso dimenticare che la polizia locale è stata spesso impegnata in altri avvenimenti riportati anche da questa testata.
Questa è una personale analisi maturata in 45 anni di vita a Saronno. Credo abbastanza obbiettiva, ma sicuramente svincolata da qualsiasi interesse di parte.
Saluti
GBD
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