Il “Piano per il lavoro” di Rifondazione: banchetto a Saronno

SARONNO – Un “Piano per il lavoro” per dare una risposta concreta alla crisi sociale dell’Italia.
E’ questo il senso della proposta di legge di iniziativa popolare intitolata “Piano per il lavoro e l’economia ecologica e solidale” su cui in questi giorni il Partito della Rifondazione Comunista ha avviato in tutta Italia la raccolta delle firme per poter presentare in Parlamento la proposta.
A Saronno i militanti del circolo locale del Prc saranno presenti in piazza Libertà sabato pomeriggio 22 febbraio con un “banchetto” per la raccolta delle firme dei cittadini del saronnese che vorranno sostenere questa iniziativa popolare.”Le risorse ci sono, basta prenderle dai ricchi con una patrimoniale, mettendo il tetto a stipendi e pensioni d’oro e toglierli alla rendita, obbligando la Banca d’Italia a partecipare alle aste dei titoli di Stato per tenere bassi i tassi di interesse da pagare sul debito,impedenso le delocalizzazioni, rinunciando alle grandi opere inutili come la Tav, rinunciando alle folli spese militari come quelle sugli F35. In questo modo si potrebbero recuperare oltre 80 miliardi all’anno per effettuare lavori utili come il riassetto idrogeologico del territorio, la valorizzazione del patrimonio storico italiano, per riqualificare gli acquedotti che perdono, la riconversione ambientale dell’economia, la bonifica delle aree inquinate, il potenziamento di sanità, istruzione ed assistenza pubbliche. Due milioni di posti di lavoro in tre anni sono un obiettivo del tutto ragionevole” dicono da Rifondazione.
La proposta di legge di iniziativa popolare, composta di 15 articoli, si pone l’obiettivo di affrontare la difficilissima situazione occupazionale italiana, in attuazione del diritto al lavoro e dei principi sanciti dalla Costituzione, ed indicando una strada alternativa alle scelte attuate negli ultimi anni prima dal Governo Berlusconi, poi da quello presieduto da Monti ed ora dall’esecutivo Letta-Alfano, che hanno operato seguendo le politiche di “austerità” imposte dall’Unione europea che applica su scala continentale le decisioni della cosiddetta “troika” e della Commissione europea attraverso Memorandum, Meccanismo europeo di stabilità e Fiscal compact.
(foto archivio: una recente manifestazione sindacale)
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