Safer 2016, la polizia postale fa il punto su adescamento online e altri reati

SARONNO – Nell’ambito delle iniziative promosse in occasione del “Safer 2016”, la sezione Polizia postale e delle comunicazioni di Varese, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ha organizzato un workshop sui temi della sicurezza su Internet e del cyberbullismo.
L’evento si svolgerà nella mattinata del 9 febbraio al “Daverio-Casula” di Varese (inizio alle 9) e vedrà la partecipazione di ragazzi e insegnanti provenienti da diverse ed eterogenee realtà scolastiche cittadine. La giornata, che avrà come motto “Play your part for a better internet!”, ovvero “Fai la tua parte per un internet migliore!”, si pone come obiettivo quello di fare formazione, informazione e favorire lo scambio di esperienze e best practices fra i diversi soggetti istituzionali e privati interessati al tema dell’internet security. In tal senso, risulta di fondamentale importanza sensibilizzare i giovani internauti a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza correre i rischi connessi al cyberbullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé e per gli altri.
Il “Safer internet day” si colloca nel solco della più ampia iniziativa “Una vita da social” che, come ormai molti sanno, è un progetto itinerante sviluppato dalla Polizia postale e delle comunicazioni in collaborazione con il Miur e cofinanziato dalla Commissione europea nell’ambito delle iniziative di “Generazioni connesse”, e che ha l’obiettivo di aiutare gli utenti della Rete a navigare in piena sicurezza e a gestire con consapevolezza e controllo i dati condivisi online. L’iniziativa ha anche una sua pagina facebook unavitadasocial, nella quale vengono riportate tutte le attività e le impressioni dei giovani studenti. Dai recenti dati pubblicati da Norton Cyber Security Insights Report, sul rapporto tra giovanissimi e sicurezza online emerge che il 92 per cento dei genitori italiani si è detto preoccupato della sicurezza online dei propri figli, e tre su quattro hanno dichiarato di aver preso precauzioni per proteggerli. Le misure più utilizzate dai genitori sono state le limitazioni all’accesso ad alcuni siti web (53%) e alle informazioni che postano su di loro sui propri social network (51%), insieme a quelle che i loro figli possono condividere con le loro cerchie di amici online (47%). Inoltre, il 42% dei genitori italiani ha dichiarato episodi di cybercrime subiti dai figli, i più frequenti dei quali sono stati il download di un virus sul loro PC o su quello della famiglia (20%), risposte a email di phishing (9%), episodi di smishing (la variante sms del phishing) e violazioni dei profili social (entrambe al terzo posto in classifica, con l’8% delle risposte).
In questo contesto, le maggiori preoccupazioni dei genitori riguardano per il 61% il timore che i propri figli possano dare troppe informazioni a sconosciuti, il 59% la paura che possano essere convinti con l’inganno a incontrare malintenzionati e il 53% che potrebbero subire atti di bullismo oppure molestie.
Attilio Iingrassia, questore di Varese, dichiara:”Bisogna prendere consapevolezza che ormai tutti siamo nella “rete”. C’è chi è più bravo a percorrere le strade virtuali e chi, per disattenzione o spericolatezza, rimane vittima di incidenti. Attraverso la massiccia divulgazione di una “cultura digitale”, la Polizia di Stato cerca di prevenire questi incidenti.
Nell’ottica della protezione dei meno digitalizzati, si inquadra questa giornata in cui gli esperti informatici della polizia di Stato mettono a fattor comune suggerimenti ed esperienze per un viaggio sempre più sicuro”.
“I numerosi progetti sviluppati dalla polizia di Stato per la prevenzione dei reati commessi per via telematica” – riferisce Salvo La Barbera, dirigente del compartimento polizia postale per la Lombardia – si rivolgono primariamente alla tutela dei minori, diffusi utilizzatori delle tecnologie informatiche per sfruttare le potenzialità dei molteplici servizi della Rete. Le numerose attività di sensibilizzazione all’uso sicuro e responsabile di internet della polizia puntano ad alzare il livello di attenzione sui rischi della navigazione, sempre più appesantiti dal costante riversamento sul web di dati personali, anche sensibili. In tale contesto, prestiamo maggiore attenzione ai più giovani internauti, spesso vulnerabili in ragione dell’età e meno pronti a configurare il pericolo di imbattersi in contenuti inappropriati, socializzazioni viziate e amicizie fittizie volte a biechi fini. La protezione dei dati personali rappresenta poi un altro elemento di profonda riflessione che proponiamo negli incontri di prossimità sul territorio per prevenire la sottrazione di dati, informazioni, confidenze e aspetti sensibili della vita privata, talvolta utilizzati a fine denigratorio o ricattatorio urtando la sensibilità dei minori”.”Con il quotidiano monitoraggio degli spazi pubblici del web – continua il dirigente – individuiamo i territori virtuali più rischiosi, alimentando all’occorrenza anche una black list di siti web a contenuto pedopornografico resi inaccessibili grazie al supporto di vari partner istituzionali. Nel corso dell’anno 2015, sette le persone arrestate e 111 denunciate per adescamento di minori online, produzione o commercializzazione online di materiale pedo-pornografico; 5 persone arrestate e altre 159 denunciate per reati diretti o strumentali contro la persona (atti persecutori, diffamazione, sostituzione di persona, uso indebito dei dati personali, estorsione a scopo diffamatorio); 12 persone arrestate e 564 denunciate per reati contro il patrimonio, con riferimento a truffe online, frodi telematiche e clonazioni di carte di credito; infine 1 persona arrestata e 24 denunciate per attacchi informatici. Anche nel 2015 particolare attenzione è stata rivolta alla identificazione dei minori vittime di abusi sessuali anche in riferimento a materiale autoprodotto (selfie) immesso in rete volontariamente o per malevolo intervento altrui”.
06022016
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Commenti
Chi sei anomino? Come si chiama?…..
Che bel COPIA e Incolla che è stato fatto 🙂
Infatti strano che manchino i soliti errori di ortografia!