Tradate, studenti del Geymonat in scena
TRADATE – Come riferisce varesenoi.it, dopo il debutto dello scorso marzo, con una serata da tutto esaurito al teatro “Grassi” di Tradate, approderà all’auditorio cassanese, domenica 6 ottobre alle 21, lo spettacolo «Amor mi mosse, che mi fa parlare»: sono queste parole della Beatrice dantesca (Inferno, II, v. 72) a dare il titolo al copione scritto e interpretato da tre studenti del liceo delle scienze applicate “Ludovico Geymonat”.
Quello che, su invito della comunità pastorale San Maurizio, sarà riproposto sul palcoscenico di piazza San Giulio, in occasione della popolare festa della Madonna del Rosario, è un viaggio filosofico e letterario che esplora i diversi aspetti dell’amore, così com’è celebrato da Dante, Platone e sant’Agostino. Il loro messaggio «parla ancora a noi, uomini e donne del presente» spiegano i tre protagonisti: Riccardo Morandi, ideatore dello spettacolo, Pietro Panzeri e Mattia Ruffoni.
I giovani artisti, alunni dell’attuale V Sb dell’istituto tradatese, insieme all’insegnante coordinatore del progetto, Luca Girardi, attraverso un attento approfondimento, hanno selezionato alcuni passi significativi delle opere principali e più conosciute dei tre immortali autori, arricchendone la lettura con una necessaria contestualizzazione e suggestivi spunti filosofici e poetici, che mettono in luce differenti sfaccettature del tema amoroso, dall’eros platonico all’agape cristiana.
Questa replica, che andrà in scena durante una serata a ingresso libero, intende dunque “continuare ad avvicinare il pubblico ad autori i quali ci sembrano tanto lontani ideologicamente e soprattutto temporalmente, ma che hanno ancora tanto da comunicare e insegnare a noi, uomini e donne del present”». A spiegarlo sono Riccardo, Pietro e Mattia, che lo scorso anno scolastico hanno dato vita a questa proposta teatrale, per parlare ai propri coeteanei di un argomento, come quello dell’amore, che “rappresenta un’esperienza comune: lo spettacolo, in maniera diversa, può quindi sollecitarci nel profondo, facendo nascere nella nostra anima spunti di riflessione non indifferenti”.
01102024