A Saronno una mozione sull’universalizzazione del divieto alla maternità surrogata: ecco le motivazioni del centrodestra

SARONNO – Nel prossimo consiglio comunale, in programma giovedì 20 luglio, si discuterà la mozione presentata dal centrodestra. I segretari di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia spiegano l’obiettivo della richiesta di cui parlerà l’assemblea cittadina.
Una mozione sull’universalizzazione del divieto di ricorso alla maternità surrogata da parte del cittadino italiano è quella presentata dal centrodestra a Saronno a firma dei capigruppo Lega, FdI e FI.
La mozione nasce dalla considerazione che in Italia la pratica della maternità surrogata è considerata un reato punibile con la pena della reclusione da tre mesi a due anni e con pena pecuniaria da 600.000 a 1 milione di euro, per “chiunque in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità”. Con sentenza n. 33 del 9 marzo 2021 la Corte Costituzionale ha riconosciuto che l’utero in affitto “offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane”.
Il divieto, però, opera solo a livello nazionale e nulla prevede per i casi in cui la pratica della maternità surrogata sia praticata all’estero. Nei Paesi in cui essa è tollerata o addirittura permessa intensifica un vero e proprio mercimonio internazionale che può configurarsi come traffico commerciale di bambini. Da qui la mozione che sottolinea come il consiglio comunale abbia la grande opportunità di esprimere una ferma condanna nei confronti di coloro che si affidano alla pratica dell’utero in affitto incentivando lo sfruttamento del grembo di una donna per fini economici e la mercificazione di bambini.
La mozione chiede di impegnare il Sindaco e la Giunta a sostenere e sollecitare, per tramite del Presidente della Camera dei deputati, la più celere calendarizzazione delle proposte di legge AC. 342/2022, AC. 887/2023 e AC. 1026/2023, affinché sia al più presto introdotto nella legge della Repubblica Italiana un esplicito divieto universale di accesso alla pratica della maternità surrogata anche in Paesi stranieri.
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Commenti
La pretesa di imporre la propria lmitata ( e malevola) visione della gestazione per altri in realtà dove non solo è regolamentata , ma i controlli sono anche stringenti al fine di impedire l’abuso , è tipico di una parte politica dove non sono rispettate le scelte delle persone e vengono premiate la vilazioni della legge in danno della comunità , come l’evasione fiscale di cui Salvini è strenuo difensore tramite ripetute proposte di cancellazione dei debiti fiscali
Avrei preferito che il centro-destra nel periodo che ha amministrato la città di Saronno avesse provveduto a mettere l’aria condizionata al CDD (problema noto). Invece prima era colpa dell’amministrazione precedente che non lo ha fatto e ora ci deve pensare questa…meditate gente, meditate.
Beh in questo caso bisognerebbe chiedersi come mai il presidente Gilli abbia reso ammissibile queste mozioni che creano un precedente per le future , chissà se userà lo stesso peso per altri argomenti e temi extra comunali e renda ammissibile nei consigli comunali futuri
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Il commento di “anonimo” richiede una precisazione. All’uopo, riporto la norma oggi vigente (Regolamento del Consiglio Comunale):
“Art. 69 Mozioni
1. La mozione (…) può consistere inoltre nella formulazione
di un giudizio o di una valutazione politica, relativa a fatti e questioni di interesse locale, nazionale o internazionale che investano problematiche sociali, politiche, economiche di carattere generale e comunque di interesse per la comunità cittadina”.
Questo il testo dell’attuale regolamento.
Come si vede, la norma, di portata grandemente generica, permette di spaziare su qualsiasi argomento.
Il Presidente del Consiglio non ha il potere discrezionale di dichiarare l’inammissibilità di una richiesta di mozione, nessuna norma gli attribuisce espressamente questa facoltà, sicché si deve limitare, udita la Conferenza dei Capigruppo, ad iscriverla all’ordine del giorno.
A titolo del tutto personale, considero inopportuna questa larghezza del regolamento, introdotto nel 2018 dall’amministrazione con Alessandro Fagioli Sindaco e Raffaele Fagioli Presidente del Consiglio Comunale; il precedente regolamento del 2001 (Pierluigi Gilli Sindaco, Dario Lucano Presidente del Consiglio Comunale), all’art. 41 ammetteva le mozioni solo in relazione ad argomenti di attinenza concreta con la vita amministrativa saronnese e vietava quelle che contenessero generiche prese di posizione su argomenti di carattere non amministrativo: disciplina totalmente diversa.
Ora, il Presidente del Consiglio, quindi, deve applicare il regolamento vigente; non crea “precedenti”, poiché, come visto, è il regolamento vigente che ha espressamente esteso a qualsiasi argomento di qualsiasi natura la possibilità di mozione.
Spetta al Consiglio Comunale scegliere di modificare tale sistema; finché non muta, dev’essere rispettato, piaccia o non piaccia.
Invito a consultare diligentemente le norme prima di fornire infondate notizie.
Pierluigi Gilli, Presidente del Consiglio Comunale
Inutile perdita di tempo.
Anche se venisse introdotto nella legge italiana tale provvedimento, sarebbe praticamente impossibile ottenere dai paesi ove la pratica è consentita le prove della violazione, come hanno già dichiarato illustri giuristi.
Per la lega a Saronno i problemi sono questi …tra l’altro vedo che non parlano più di immigrazione, sarà mica perché adesso ne arrivano 4 volte rispetto a prima o perché l’attuale governo ne farà arrivate 450.000 Milà in 3 anni perché mancano lavoratori?
Ma veramente? Un consiglio comunale dovrebbe occuparsi di maternità surrogata? Cioè un comune potrebbe avvalersi o no indipendente da quanto preveda la legge nazionale? Che novità.. imbarazzante
Quando non hai niente da fare ti inventi le più inutili questioni
Cosa c’entra il consiglio comunale con una eventuale norma che dipende dal parlamento? Centro destra sempre più allo sbando!!
Rispettare la dignità della donna.
Ogni essere umano deve esaminare sempre la propria coscienza prima di decidere per se e per la società civile. L’universalità del diritto richiede da sempre il dovere e il rispetto dell’etica civile.