“2000 battute” Vasco a Saronno: quel concerto scolpito nella storia
È la sera di venerdì 15 luglio dell’anno del Signore 1983, fa caldo, ma non troppo (per essere nel pieno dell’estate…).
Mario Luzzatto Fegiz, uno tra i più bravi giornalisti musicali italiani, inviato del “Corriere della Sera”, si trova a Saronno, per la precisione allo Stadio “Colombo-Gianetti”: non gioca l’FBC, c’è il concerto di Vasco Rossi. Dopo una pausa di un mese e mezzo, dovuta in parte a problemi di salute, in parte a pesanti contrasti con l’impresario Dino Vitola, riprende il tour “Bollicine”: la data saronnese (organizzata dall’ottimo Miki Furlan), infatti, era stata programmata per venerdì 17 giugno (come riportato sul biglietto di ingresso).
“«Senta, adesso mi faccio una pera. Vuol favorire?». E tira fuori dal frigo un gran bottiglione di succo di polpa di pera che beve avidamente. «Lo scriva, prenda nota che ho smesso con tutte le varie porcherie»” (Cds, pag. 18).
Vasco inizia in ritardo (alle 22.15, anziché alle 21.30 come da programma), sul palco con lui, tra gli altri, Massimo Riva buonanima e Maurizio Solieri. All’interno dello stadio si trovano circa 3500 spettatori (prezzo del biglietto £. 15.000), altrettante persone fuori, circa duemila entreranno a concerto iniziato, quando verranno aperti (o “sfondati”?) i cancelli.
“Il tour 1983 venne ricordato da Vasco e da alcuni componenti della Steve Rogers Band come il più bello e intensamente vissuto dal punto di vista emotivo. In effetti risultò essere il tour della definitiva consacrazione, quello durante il quale, concerto dopo concerto, Vasco e la sua band videro crescere sempre di più l’entusiasmo e il numero dei loro fans. Fu anche un tour vissuto davvero in modo spericolato ed esagerato, con tantissimi episodi rimasti indimenticabili. Dopo Sanremo, con “Vita spericolata”, appariva chiaro che stavolta Vasco era riuscito a fare davvero centro. Ormai si parlava solo di lui, nel bene o nel male, e i ragazzi avevano iniziato ad innamorarsi di questo personaggio sincero e schietto, un poco ribelle ma anche dolce a suo modo, autore o co-autore di canzoni bellissime dal punto di vista musicale, ma soprattutto, di testi che per la prima volta in Italia, parlavano con un linguaggio schietto e sincero”. (http://www.blascorossi.it/bollicine-tour-1983.html).
Qualcuno lamenta la scarsa qualità dell’impianto di amplificazione (anche se il volume particolarmente alto consentirà di ascoltare le canzoni in tutto il quartiere “Campo Sportivo” o “Regina Pacis”, lo stesso quartiere invaso dalle auto parcheggiate fin dal pomeriggio). In scaletta diversi brani, “Una canzone per te”, “Portatemi Dio”, “Deviazioni”, ovviamente “Bollicine”, e poi “Vita spericolata”. Durante l’ora e un quarto di durata del concerto non viene suonata “Vado al massimo”, la canzone dove si cita “…quel tale, che scrive sul giornale”. Quel tale è il giornalista Nantas Salvalaggio, che alla fine del 1980, sul settimanale “Oggi”, così descriveva Vasco Rossi nell’articolo “Anche alla TV c’è l’ERO libera”: “Un bell’ebete, anzi un ebete piuttosto bruttino, malfermo sulle gambe, con gli occhiali fumé dello zombie, dell’alcolizzato, del drogato «fatto»” (https://www.spettakolo.it/2018/12/14/nantas-salvalaggio-contro-vasco-rossi-il-famoso-articolo-del-1980/). Ci pensa il buon Mario Luzzatto Fegiz a ristabilire le giuste proporzioni: “Ripensiamo alla profezia di Salvalaggio: «Ma anche su un piano umilmente tecnico, diciamo pure artigianale, il signor Vasco Rossi non ha i numeri (…) un impresario non lo inviterebbe neppure alla recita di beneficenza dell’ospizio». Alla base di molte grandi carriere (Battisti compreso) c’è quasi sempre un’autorevole scomunica” (Cds, pag. 18).
Il concerto di Vasco Rossi a Saronno del luglio 1983: insieme alla vittoria nel Mundial di Spagna di un anno prima e ai festeggiamenti saronnesi, un evento che ha rappresentato, per chi scrive e forse per molti che leggeranno, l’ingresso nei rutilanti e scintillanti “Anni Ottanta”.
Alessandro Merlotti
Fonti:
- Mario Luzzatto Fegiz, “Rinasce a nuova vita (spericolata) il mito «maledetto» di Vasco Rossi”, in “Corriere della Sera”, a. 108, n. 167, domenica 17 luglio 1983, pag. 18 (CdS, pag. 18);
- http://www.blascorossi.it/bollicine-tour-1983.html;
- https://www.spettakolo.it/2018/12/14/nantas-salvalaggio-contro-vasco-rossi-il-famoso-articolo-del-1980/;
- https://antkoot.home.xs4all.nl/saronno1983.htm
- https://it.wikipedia.org/wiki/Tour_di_Vasco_Rossi.
Per le immagini:
- Mario Luzzatto Fegiz, “Rinasce a nuova vita (spericolata) il mito «maledetto» di Vasco Rossi”, in “Corriere della Sera”, a. 108, n. 167, domenica 17 luglio 1983, pag. 18 (CdS, pag. 18);
- https://antkoot.home.xs4all.nl/saronno1983.htm;
- https://www.testimonianzemusicali.com/la-storia-di-mario-luzzato-fegiz/
- https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/04/14/bollicine-di-vasco-rossi-compie-40-anni-per-la-prima-volta-il-rock-italiano-ando-in-classifica-con-oltre-un-milione-di-copie-vendute/7130036/

2000 battute (più o meno) fuori sacco
Storia locale e storie locali dal passato remoto agli anni più recenti, per provare a interpretare l’attualità rileggendo ciò che è accaduto. Storie e curiosità lette, trovate negli archivi o ascoltate negli ultimi trent’anni. Senza presunzione, cercando di imparare ogni giorno qualcosa in più.
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Commenti
Ricordo ancora bene quel concerto nonostante gli anni passati e confermo il pessimo impianto audio e il ritardo cronico di Vasco nell’iniziare i concerti, ma questo con Vasco succedeva quasi sempre. Ricordo anche benissimo che Massimo Riva preso diciamo cosi dall’enfasi e dal gasamento della serata sputava a destra e a manca tanto che qualcuno nelle prime file non gradendo giustamente la cosa promise al Riva che lo avrebbe raggiunto dopo il concerto per risolvere la cosa in maniera evidentemente poco opportuna tanto che il servizio d’ordine messo insieme in maniera pressapochista dall’impresario Miky Furlan fece una gran fatica a contenere la cosa. Tra casse distorte, sputi, ritardi e strilli isterici di ragazzine saronnesi che oggi fanno la morale alle loro figlie quello di Vasco a Saronno fu un concerto mediocre ( molto meglio quello dei level 42 ) sempre a Saronno. Riguardo all’ottimo come sostiene lei impresario Miky Furlan di recente ritornato a Saronno dopo essersene andato sbattendo la porta e denigrando la città, le garantisco che molti quando lo vedono da lontano cambiano lato del marciapiede.
Prego la Direttrice de Il Saronno Signora Sara Giudici di pubblicare questo breve sunto storico cittadino di cui fui testimone in prima persona