Visto da Varese: L’economia rallenta ma si riduce la “cassa”

di EZIO MOTTERLE
Luci ed ombre, nel segno di una persistente incertezza. Il sistema economico varesino segnala un buon andamento produttivo fino a metà 2022 per poi rallentare bruscamente nei mesi successivi in controtendenza rispetto al dato regionale. Le analisi che valutano la salute delle aziende rilevano infatti che il tasso medio di variazione della produzione industriale per il Varesotto nell’ultimo anno è stato pari a +1,6%, decisamente al di sotto di quello lombardo (+6,3%) e inferiore a quello di tutte le altre province della regione. Nel quarto trimestre mostrano segno negativo i settori chimico, mezzi di trasporto, tessile-abbigliamento e in misura minore gomma-plastica. L’indagine congiunturale, condotta da Unioncamere Lombardia su un campione di 265 imprese varesine, evidenzia difficoltà del sistema produttivo, in particolare nel settore manifatturiero, mentre va decisamente meglio il comparto artigiano che segna un +3,5% rispetto allo stesso quarto trimestre dell’anno precedente. Resta comunque elevata la quota di fatturato con l’estero dell’industria (42,5%), storicamente orientata all’export, mentre il tasso di utilizzo degli impianti è del 70,4% per le imprese industriali e del 60,8% per le aziende artigiane. Quanto invece alle aspettative, gli imprenditori restano prudenti: il 56,6% degli industriali intervistati non si aspetta aumenti nei livelli produttivi per l’immediato futuro, il 20,4% prevede un incremento e il 23% una diminuzione. Il dato peggiora per i titolari di attività artigiane, dove il 57,7% pensa a una situazione stabile e il 27% in discesa, solo il 15,3% è invece più ottimista. Si attende ora la verifica del primo trimestre 2023. Notizie positive intanto sul fronte della cassa integrazione. Le ore autorizzate nel 2022 per le imprese varesine sono state 12 milioni e 74 mila, un quarto circa del totale dell’anno precedente (-73,3%). Nel 2020, invece, la quota era stata dieci volte maggiore che nel 2019 oltrepassando la cifra record di 70 milioni di ore autorizzate, andamento negativo dovuto anzitutto alle restrizioni alle attività economiche originate dal diffondersi della pandemia. Emergenza che pare ormai definitivamente superata. Almeno quella.