Visto da Varese: Cambio dell’ora, ancorati alla certezza del tempo

di EZIO MOTTERLE
Orologio ultima certezza? Se leggete queste righe avete sicuramente già fatto i conti col ritorno all’ora solare, lancette indietro di 60 minuti la notte scorsa, più spesso in verità semplice regolazione automatica di tutti i contatori del tempo. Già, il tempo rigorosamente misurato, residua garanzia di inossidabile sicurezza in un momento storico segnato da una pandemia che pare aver cancellato, appunto, ogni pur antica e consolidata certezza. Disorientati, confusi, scoraggiati, sempre più sicuri ormai solo del tempo che scorre, immutabile, inarrestabile, prezioso, da “maneggiare” con cura anche obbedendo all’ormai consueto cambio ufficiale di orario, non importa a questo punto se avanti verso l’ora legale o indietro verso quella solare. Conta con questi chiari di luna la piena affidabilità di un compagno incapace di tradire, quale che sia stato l’utilizzo di questa ora in più restituitaci stanotte (banale come sempre ridurre tutto a un allungamento del sonno), comunque evolva l’eventuale decisione se mantenere stabile in futuro l’uno o l’altro orario, senza più periodiche modifiche conseguenti. Ancorati insomma alla certezza del tempo, in relazione sia chiaro alla sua suddivisione convenzionale (bando ad ogni altra considerazione filosofica), al suo incedere dunque sicuro, cadenzato da precise previsioni di albe e tramonti, diretto verso una fine per ciascuno sin troppo annunciata, ancorché non prevedibile. Impermeabile ai pur epocali mutamenti, solido nel suo incedere, agganciato al succedersi delle stagioni di fatto sopravvissute ad ogni timore di stravolgimento, scrutate anch’esse costantemente alla luce delle previsioni diffuse ormai minuto per minuto con capillare costanza e straordinaria precisione. Ma intanto le residue lancette si spostano in modo distratto, senza rifletterci troppo. Per il resto l’elettronica ci pensa da sé, cancellando il contatto materiale con il regolamento dell’ora. Per virtuale che sia, però, lo scorrere così elogiabile del tempo pesa in modo crescente, diventando sempre più un elemento di confronto quotidiano per tutti, sullo sfondo di problemi via via più complessi che non sembrano ammettere ritardi né offrire alternative sul fronte di una necessaria certezza, esigenza qui osservata da Varese ma diffusa ovviamente al di là dei confini geografici. Conviene restarci dunque ben ancorati, tutto sommato, all’orario che ci tocca di vivere. Rispettosi e riconoscenti. Sia che arrivino, per effetto della ricorrente variazione, più luce o più buio.