Green Pass, Ferrarese: “Non ci faranno fare i poliziotti. Vittoria anche degli esercenti della provincia di Varese”

VARESE – SARONNO – «Avevamo chiesto di non essere messi nelle condizioni di fare i poliziotti e siamo stato ascoltati».
Giordano Ferrarese, presidente provinciale e consigliere nazionale di Fipe Confcommercio, era stato tra i primi nei giorni scorsi a denunciare l’incongruità del Decreto green pass che, in assenza di specifici riferimenti, sembrava imputare a ristoratori e baristi la verifica anche del documento di identità. Onere che invece la circolare del ministero dell’interno diffusa nella serata di ieri (martedì 10 agosto) viene «giustamente demando alle forze dell’ordine».
L’appello ai clienti
«Come era giusta che fosse», precisa il presidente provinciale della Federazione pubblici esercizi, «ai gestori della attività resta solo l’obbligo di verificare il green pass, prima che il cliente si sieda al tavolo all’interno del locale».
Clienti ai quali Ferrarese chiede a nome di tutta la categoria, una volta di più, di collaborare. «Se i dati della “carta verde” (età e sesso) sono in palese contrasto con la persona che abbiamo davanti ci troveremo costretti a chiedere il documento personale. Sono convinto che raramente ci troveremo in questa situazione e se dovesse capitare è importante che ci si renda conto che i pubblici esercenti non sono i cattivi, ma semplicemente persone che vogliono lavorare rispettando le regole e che, come e forse più di tutti, danno il loro contributo a limitare la diffusione del virus».
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Commenti
Ai minorenni però la carta di identità per gli alcolici la chiedete, vero?
Non e’ che siete stati ascoltati, avete semplicemente parlato a vanvera prima, senza nemmeno sapere cosa prevedeva la normativa.
Mi dispiace dirlo ma a me pare che la categoria dei commercianti in questo anno e mezzo di pandemia con 120.000 morti non abbia mai dato prova se non quella dei propri stretti interessi personali.
E magari sbagliando pure mira, perché se dilagheranno i green pass falsi (perché loro i controlli non li devono fare, scherziamo, giammai! tocca sempre a qualcun altro) dei no vax poi arriveranno le chiusure.
Comprendo il messaggio di questa nota che è in linea con le disposizioni ministeriali.
Sottolineo invece i toni allarmisti conditi dalla solita ansia e preoccupazione che i divulgatori politicamente inquadrati spesso utilizzano per creare più uno spirito contraddittorio a prescindere contro chi governa, che un vero senso pratico e semplice di un vivere civile che alla fine viene accettato e condiviso da ogni soggetto nel rispetto delle proprie competenze.
La normalità e la serenità d’animo agevola il pensiero di chi lavora e di chi ama il proprio lavoro.