Coronavirus, il vicepresidente Sala presenta l’app “CercaCovid”

MILANO – È stato presentato oggi il progetto “CercaCovid” sviluppato da Regione Lombardia, attraverso Aria spa, all’interno dell’app (già esistente) della Protezione Civile lombarda denominata “allertaLOM”.
“Abbiamo bisogno dell’aiuto e della collaborazione di tutti i nostri cittadini lombardi – ha detto il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala – Oggi attiviamo la fase 1 del progetto, che ha lo scopo di conoscere e quantificare con precisione il livello di contagio sul territorio” ha aggiunto.
L’obiettivo è infatti quello di mettere a disposizione dell’Unità di Crisi regionale e degli studiosi informazioni complete e strutturate sulla diffusione del contagio. Sarà così possibile da un lato fare scelte mirate nella gestione dell’emergenza sanitaria (es. individuare prima l’emergere di eventuali nuovi focolai), dall’altro sviluppare analisi statistiche ed epidemiologiche indispensabili sia per il presente che per il futuro.
Per farlo, serve il contributo di tutti, sia delle persone che presentano sintomi sia di quelle che non hanno sintomi.
“Occorre raggiungere il maggior numero di partecipanti affinché il progetto funzioni – ha aggiunto Sala – Ogni cittadino può scaricare l’app allertLOM da tutti gli store e per partecipare con successo al progetto “CercaCovid” dovrà compilare il questionario, che è totalmente anonimo in questa fase. In qualsiasi momento del giorno, per un massimo di una volta al giorno, sarà possibile riaggiornare le informazioni segnalando l’emergere di nuovi sintomi o un cambiamento delle condizioni di contesto” ha aggiunto Sala.
Informazioni che vengono chieste: sesso, età, condizioni pregresse (sovrappeso, diabete, ipertensione); Comune e CAP in cui si abita e Comune e CAP in cui si lavora (nel caso si stia ancora uscendo per lavoro); se si hanno avuto contatti con persone positive o si è stati in locali che sono stati chiusi causa Covid19; sintomi (temperatura, perdita di gusto e olfatto, tosse, dolori muscolari, stanchezza, congiuntivite, diarrea)
Le informazioni raccolte contribuiranno ad alimentare una “mappa del rischio contagio” continuamente aggiornata, che – anche grazie all’incrocio con altre banche dati – permetterà agli esperti di sviluppare modelli previsionali sul contagio.
“Si tratta solo della prima fase, per cui abbiamo bisogno della collaborazione di tutti e che ci è molto utile in questa precisa situazione – ha concluso Sala – Nei prossimi giorni vi aggiorneremo sui futuri sviluppi ed evoluzione di questa applicazione” ha concluso Sala.
31032020