Visto da Varese: Settembre andiamo… ma intanto si produce sempre meno

di EZIO MOTTERLE
Settembre andiamo… è tempo di fare i conti con un autunno ormai alle porte che si annuncia per l’economia varesina pieno di incertezze. Il richiamo, tutt’altro che poetico, rimbalza dagli ultimi dati certificati ad ombrelloni ancora aperti dalla Camera di commercio. Nel secondo trimestre 2019 l’indice della produzione industriale ha fatto segnare in provincia una flessione di mezzo punto percentuale rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, confermando la tendenza negativa già in atto. E le previsioni promettono decisamente poco di buono, visto che solo il 16% delle imprese si attende per questo terzo trimestre un aumento produttivo, contro il 21% che prevede invece una nuova riduzione (il resto ipotizza una sostanziale stabilità). Le indicazioni emergono dall’analisi congiunturale elaborata sulla base di circa 300 interviste condotte da Unioncamere Lombardia interpellando imprese industriali e artigiane presenti sul territorio. Un quadro preoccupante, che conferma le analisi più recenti, delineando un panorama a tinte fosche sulla ripresa dopo le ferie estive, in attesa ovviamente di conoscere anche gli sviluppi della crisi di governo e le indicazioni di politica economica che verranno annunciate dal nuovo esecutivo in gestazione. Il rallentamento registrato nel secondo trimestre colloca intanto Varese a metà classifica della produzione industriale lombarda, che evidenzia una flessione media dello 0,9%. Se Lecco fa registrare la performance peggiore (-4,6%), la congiuntura migliore è quella della provincia di Lodi (+4,9%): vanno comunque meglio di Varese (-0,5% appunto) anche Milano, Pavia, Cremona, Como e Sondrio. Quanto ai settori, il risultato negativo dell’industria è influenzato soprattutto dalla produzione di mezzi di trasporto (-5,6%), insieme a quelle della meccanica (-1,2%), oltre che del tessile (-8,5%) e dell’abbigliamento (-1,2%). Al contrario, risulta buona la tenuta della chimica (+3,5%), della gomma-plastica (+1,9%) e dell’alimentare (+2,4%). Sul fronte dell’artigianato, nel periodo aprile-giugno il Varesotto sempre secondo l’analisi diffusa dall’ente camerale segna un risultato leggermente peggiore rispetto a quello industriale: le imprese hanno registrato una decrescita produttiva dello 0,8%, in un contesto lombardo che ha tenuto sostanzialmente il passo (+0,2%). Prospettive incerte ed autunno a rischio, dunque, frutto di situazioni complesse sul piano nazionale ma anche di pesanti turbolenze su quello internazionale. Un quadro, quello locale, chiamato oltretutto a fare i conti con una flessione delle esportazioni, da sempre fondamentale volano per il “made in Varese” sui mercati di tutto il mondo, visto che rappresentano ad esempio il 43% del fatturato industriale. Comunque vada, da oggi è settembre, e anche in terra di Prealpi bisogna “andare”… Si vedrà.
Lascia un commento
Commenti
Un anno bellissimo non c’è che dire , almeno abbiamo abolito la povertà… avanti coi sovranisti inconcludenti, mi raccomando……
Prima ti dicono che bisogna consumare di meno, poi piangono se si produce di meno.
Decidetevi, grazie!