Visto da Varese: l’identikit dei giovani imprenditori

di EZIO MOTTERLE
Di padre in figlio, cambia la prospettiva dell’impresa varesina, cuore di un’economia sempre più proiettata sui mercati mondiali nel segno dell’innovazione. Il senso di questa trasformazione generazionale, in un momento storico stimolante ma complesso, che rende assai delicato il passaggio di testimone, è stato valutato da una ricerca dell’università Liuc svolta su un campione di aderenti al Gruppo giovani industriali dell’Univa. Ebbene, oltre al forte coinvolgimento nelle sfide produttive, l’identikit dei nuovi vertici aziendali del Varesotto segnala meno ansia nel controllo della maggioranza azionaria, più razionalità nelle decisioni, maggior interesse alle responsabilità sociali dell’impresa, attenzione alle prestazioni di lungo periodo e alla crescita del capitale umano, propensione a rischi sul fronte della creatività. Ma veniamo all’indagine: per ogni quesito rivolto a un giovane, i ricercatori hanno sottoposto la stessa domanda a un esponente della precedente generazione, rilevando così come cambia l’atteggiamento nei confronti dell’impresa. Per il 70% dei giovani imprenditori – ricorda la sintesi diffusa dall’Unione industriali della provincia – non è necessario che l’azienda continui a tutti i costi con la famiglia, visto che “l’attaccamento va messo da parte se rappresenta un ostacolo all’economicità” (affermazione condivisa solo dal 40% della vecchia generazione). Differenza di vedute anche sul valore dell’azienda come bene da preservare in vista di un trasferimento alle future generazioni familiari: questo è uno sprone al lavoro per il 75% dei senior, ma negli junior rappresenta un valore nel 55% dei casi. Si punta molto invece su creatività, innovazione, progetti di investimento: oltre due terzi dei nuovi vertici ritiene “fondamentale sperimentare ed essere estremamente creativi, in termini di nuovi prodotti e servizi, nuove tecnologie, nuovi processi”. Il rischio è considerato dagli junior aziendali un obbligo per giungere allo sviluppo e all’affermazione persona,le anche perchè “le posizioni occupate da chi ci ha preceduto non esistono più”. C’è però un aspetto che accomuna vecchie e nuove generazioni di imprenditori varesini: la convinzione (condivisa in entrambi i casi da quasi tre quarti del campione) che a guidare le scelte aziendali debba essere “la profittabilità a lungo termine dell’impresa e non certo la speculazione a breve”. E intanto il coinvolgimento dei giovani arriva a svolgere funzioni di crescente responsabilità: direzione e gestione, fino, in molti casi, al ruolo di leader. Così si guarda al futuro.
15102017