Dario Lonardoni: “Sono estraneo alle indagini”

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota diffusa in serata dall’assessore ai Lavori Pubblici ed ex direttore generale di Ferrovie Nord Dario Lonardoni.
“Con riferimento all’indagine che ha occupato le pagine dei giornali nelle scorse settimane posso solo dire che mi rammarica che – pure essendo io totalmente estraneo all’indagine – venga sfruttata a livello mediatico la notorietà che mi ha portato prima il mio ruolo all’interno di Ferrovie Nord ed in tempi più recenti la candidatura a sindaco e l’attuale incarico che ricopro. All’epoca dei fatti cui si riferisce l’indagine non ricoprivo più alcun incarico all’interno di Ferrovie Nord e quindi non sono neppure in grado di farmi un’idea di cosa sia accaduto.
Le notizie apparse oggi (giovedì 27 ottobre ndr) su alcune testate giornalistiche che fanno riferimento ad intercettazioni in cui viene fatto il mio nome sono frutto di un refuso. Posso immaginare che la presenza del cognome Lonardoni tra gli indagati possa aver inizialmente fatto ricondurre le notizie alla mia persona ma l’indagine della Procura di Milano ha escluso qualsiasi mio coinvolgimento”.
27102016
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Commenti
Ma qualcuno di voi che giudica senza conoscere ne fatti ne persone, si è domandato cosa può provare in certi momenti un padre, prima che un assessore o direttore d’azienda, dinnanzi a simili dispiaceri? Io credo di no, altrimenti non verrebbero scritte simili stronzate!
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Lei si è mai chiesto una normale persona per mwttere via i soldi in modo onesto quanti sacrifici deve fare? Spero per loro che il figlio sia innocente, ma chi sbaglia deve pagare, e se non ci fossero intercettazioni con “mazzette da 50000” nessuno avrebbe niente da dire,le pare?
Dario, non preoccuparti, ai saronnesi non importano queste cose, sono troppo distratti dai marocchini che gridano. Stai pure al tuo posto!
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Devo complimentarmi, lei ha capito come i media ci distraggono dalle vere questioni…e intanto abbiamo perso anche il treno per Milano. La lega sta riportando Saronno nel medioevo, e Saronno al centro non fa nulla…tanto ormai la poltrona cel’hanno… Bravi!!
Un “refuso” non evita una azione legale nei confronti dei quotidiani che hanno pubblicato la notizia.
Aspettiamo la notizia di tale azione legale
Il problema caro assessore è che in Italia chi ha a che fare con gli appalti nella maggior parte dei casi prende mazzette, quindi anche chi poi come lei e suo figlio lavorano (spero) onestamente ci finiscono di mezzo.Ci vorrebbero pene più severe per chi ruba soldi pubblici, però anche una censura mediatica fino alle sentenze, non si può rovinare la vita a una famiglia senza una condanna definitiva.
Mah, mi scusi ma è piuttosto inverosimile che lei sia completamente estraneo…
Se si ha la coscienza a posto perché dimettersi ? Non sarebbero le dimissioni una manifestazione di colpevolezza ? E’molto più difficile andare avanti a testa alta in attesa che la giustizia faccia il suo corso: spero con tutto il cuore e per il bene di Saronno che il nostro Assessore rimanga alla guida della città.
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Se siamo tutti anonimi … siamo tutti di SAC!
La censura dei commenti appartiene al passato regime o ne è stato instaurato uno nuovo il o la cui “dux” è Sara Giudici?
Quindi mi appello alla libertá di opinione e di stampa affinchè tutti i commenti e non solo quelli “graditi” a SAC e discenti, se ce ne fossero ancora, vengano pubblicati.
Grazie.
Un passo indietro ?
se cercano bene trovano tutto
Per fugare ogni dubbio, così evitiamo anche l’equivoco del “refuso di stampa” e con buona pace di tutti, non sarebbe il caso di rimettere il mandato di assessore, uscendo così a testa alta da tutta la vicenda?
Questione di immagine e ancor più di coscienza politica.
Non avevamo dubbi in proposito, come del resto siamo convinti che ne uscirà riabilitato anche tuo figlio.
Non mollate…siamo con Voi.
Un Abbraccio da Gian Piero e Giusy.
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Si… tranquilli sui giornali erano tutti refusi…
Quisquilie..
Oseremmo dire panzane.
uhm…io andrei a leggere ad esempio la pagina di Repubblica della cronaca di Milano di ieri.
I tangentisti non fanno riferimento al 2016 e neppure al 2015, ma a operazioni durate circa dieci anni.
Poi che sia vero o meno, ci penserà speriamo la magistratura.
Ci sono ovviamente valutazioni di tipo politiche e etiche sulla permanenza all’assessorato guarda caso ai Lavori Pubblici