Gerenzano, la discarica fa ancora paura. Lettera alla Regione
Dicono i responsabili delle liste civiche
Per quasi trent’anni nella discarica al confine tra Gerenzano e Rescaldina furono depositati rifiuti urbani e speciali tra cui scarti di fonderie, morchie acide ed oleose e sostanze provenienti da industrie chimiche e plastiche. La discarica è chiusa dal 1990 ma gli effetti continuano a farsi sentire. Secondo i dati resi noti nel corso dell’incontro, nelle acque dei piezometri a valle della discarica la presenza di sostanze come ferro, manganese, ammoniaca e cloruri “supera sistematicamente i limiti di legge”. “Non esistono rischi immediati per la potabilità delle acque in quanto i pozzi sono posti o lateralmente o sotto il pennacchio. Resta il fatto che un’ampia porzione di territorio non è più utilizzabile per approvvigionamento idrico. Tutto ciò avviene nonostante che i requisiti a suo tempo richiesti per la messa in sicurezza avrebbero dovuto garantire l’assenza di inquinamento a valle”. “Riteniamo sia necessario adottare gli opportuni interventi, sia di adeguamento della rete di monitoraggio, che della barriera idraulica per evitare ogni possibile rischio futuro di inquinamento dei pozzi che prelevano acqua potabile a valle della discarica”. Chiediamo quindi un intervento delle istituzioni, con soluzioni per tamponare il rischio inquinamento.
La serata è stata introdotta dal consigliere comunale di Uboldo, Enrico Testi, relatori sono stati Pier Angelo Gianni, geologo e consigliere comunale di Gerenzano e Francesco Brunetti, ingegnere ambientale. Il gruppo di lavoro è composto da cittadini di Saronno, Uboldo, Origgio, Lainate e Gerenzano e dalle forze politiche di Uboldo civica, Origgio democratica, “Sinistra è” di Lainate e Gerenzano democratica.
(foto: a sinistra, Pier Angelo Gianni in un momento del convegno)
12102016