25 aprile: il discorso del sindaco Fagioli
Cittadini e Autorità,
ci ritroviamo per ricordare insieme l’evento glorioso della Liberazione avvenuto settantuno anni fa: il 25 Aprile.
Il 25 aprile non è solo una ricorrenza o un anniversario, è anche il giorno in cui si celebra la democrazia e la libertà.
Una data per ricordare il sacrificio di tante persone, donne e uomini, che hanno offerto, molto spesso, la loro stessa vita per la difesa di questi valori.
E noi non dobbiamo dimenticarlo anzi, dobbiamo fare tesoro del nostro passato e….. questo tesoro custodirlo e consegnarlo ai nostri giovani, perché abbiano a rendersi conto che la libertà, condizione oramai per loro e per tutti noi scontata, è l’epilogo di un lungo periodo, durato decenni, di guerre ,di sofferenze, di umiliazioni, di soprusi. Quindi 25 aprile è la festa della libertà, della libertà……di tutti noi saronnesi.
In questi anni si dibatte molto di libertà individuale, il buon senso indica che la propria libertà termina quando si arriva a limitare e a ledere la libertà altrui.
Per questo motivo il vivere insieme obbliga i Popoli a costruire delle istituzioni e dei confini entro i quali far valere quelle leggi che regolano il vivere comune.
Si deve quindi parlare di libertà comune, determinare gli spazi fisici e gli spazi spirituali affinchè gli individui si sentano tutelati singolarmente, come famiglia e come comunità. Saronno attraverso la sua storia, ha avuto in eredità da 71 anni la possibilità di voto, di democrazia, di sviluppo.
Sia per problemi interni alla Repubblica, sia per i noti effetti collaterali della globalizzazione, anche Saronno ha subito trasformazioni veloci, le crisi finanziarie sfociate in crisi economiche, e crisi del lavoro, hanno minato le fondamenta della libertà alla quale ci siamo abituati velocemente, dimenticando che la Storia è piena di conquistatori pronti a mettere le mani sui frutti del nostro lavoro.
Oggi i conquistatori non si muovono più con gli eserciti, ma si muovono attraverso la finanza, attraverso il libero mercato, attraverso meccanismi mentali perversi, che instillano nelle nostre menti il dubbio che le povertà altrui sono determinate da una nostra responsabilità diretta o indiretta e che, di conseguenza, dovremmo per autopunizione e per senso di colpa rimediare cedendo casa nostra a chiunque voglia arrivare a Saronno. Questa è una conquista subdola a nostro discapito.
Abbiamo organizzato la giornata di oggi concordando la programmazione della celebrazione della libertà con le associazioni d’arma ed ANPI, in quanto senza il loro coinvolgimento sarebbe stato un programma imperfetto.
Ho provato a mettere insieme coloro che rappresentano, per l’eredità dei simboli e dei vessilli che portano, i protagonisti della storia della liberazione di Saronno dall’occupazione straniera.
I fatti della Storia, se mi è concesso sintetizzare in queste poche parole, hanno visto l’estremizzazione delle ideologie, l’andare a creare delle forme di governo totalitariste…. Ovvero, quando una ideologia o una religione si trasforma in integralismo, questo porta alla perdita della lucidità mentale per cui diventa automatico per dogma privare gli altri della propria libertà di pensiero.
Anche a Saronno ci sono soggetti e gruppi integralisti che non accettano la diversità di pensiero e continuano a perseguire azioni finalizzate a volere inculcare il loro pensiero unico, e questo rischia di portare alla perdita di libertà e di democrazia.
Non spetta a me spiegare cos’è la Libertà, ma sia ogni saronnese ad utilizzare il 25 aprile, sia che si trovi qui in piazza o a casa o in gita fuori porta, per riflettere sul significato e su come rimanere in uno stato di reale libertà.
Prima di chiudere, ringrazio tutti i presenti, in particolar modo le associazioni tutte che contribuiscono al bene comune, le forze armate e le forze dell’ordine che seppure in mezzo a mille difficoltà, si adoperano giorno e notte a tutela della nostra incolumità.
Viva la Saronno liberata, viva i saronnesi liberi e buona festa a tutti.
25042016