Centro culturale islamico alla preghiera scout: “Pace come vissuto quotidiano”
Il centro ringrazia gli organizzatori, il Group scout Agesci e il Group Assim, per l’invito a questa manifestazione.
Siamo presenti con la convinzione di non potere mancare perché il concetto di pace è presente nella religione islamica ed esorta tutti ad intensificare le attività che aiutano le diverse culture, popoli e religioni, gruppi e singoli a conoscersi meglio
La cultura della pace va rafforzata e diffusa. Va approfondita e vissuta. E coloro che lavorano per questi ideali vanno sostenuti e incoraggiati.
Se poi teniamo presente in quale grave situazione ci troviamo un po’ tutti quanti ( aesi, popoli, famiglie e singoli tra guerre, violenze, individualismo, egoismo, ci rendiamo conto di come sia doveroso oltre che necessario intensificare le attività che aiutano le diverse culture, popoli e religioni, gruppi e singoli a conoscersi meglio.
Sono convinto come tanti che “l’ignoranza è il peggior nemico”.
Con questo modesto contributo e per aiutarci a conoscerci meglio riporto qualche insegnamento islamico che riguarda il concetto di pace nell’Islam:
Allah, Iddio, ha nell’islam altri 99 nomi che definiscono gli attributi di Dio. Uno dei più noti e conosciuti dai fedeli musulmani è As-salam, la Pace.
Molti genitori musulmani scelgono come nome per i loro figli “ Abdussalam”, il servo della Pace, cioè di Dio, la Pace. Sapere che Dio è la pace, ha un profondo significato.
Per cui il profeta e messaggero di Dio Mohammad era abituato a cambiare i nomi dei nuovi musulmani quando il loro nome aveva significati cattivi o violenti, con nomi di pace e serenità.
Il saluto islamico è “ assalamualaikom” , pace sia su di voi e con voi. Da notare che questo saluto viene ripetuto decine di volte al giorno negli incontri, al telefono, per email
Teniamo presente che pronunciare questo saluto è come fare un patto di pace, atto che è come una preghiera; oltre che pronunciarlo, questo saluto lo si vive tutti i giorni nel quotidiano,.
Tra i pilastri fondamentali della fede islamica c’è la preghiera cinque volte al giorno. Durante questo obbligo religioso il credente ripete la parola pace, tra le formule ed i versetti del Corano recitati, almeno 28 volte al giorno, che raddoppiano quando il credente osserva anche le preghiere facoltative (sunna).
Ogni preghiera si conclude con la frase: “assalamu aleikom wa rahmatu allah”, la pace e la misericordia di Dio sia su di voi, frase che viene pronunciata girando la testa sia a destra che a sinistra, come una promessa di pace per tutta l’umanità’ e tutto l’universo.
Il paradiso nella terminologia coranica si chiama “ aru salam”, la casa della pace. Come può sperare e pretendere di meritarla ed abitarla una persona che predica e pratica la violenza nelle sue varie forme, nel proprio linguaggio e comportamento?
Da ricordare che lo stesso saluto degli abitanti del paradiso sarà “assalamu alaikom” pace sia su di voi, come per affermare che la pace va rafforzata e vissuta sempre e ovunque, in questa vita e nell’aldilà’, come in tutte le situazioni e tutti i luoghi.
Come si vede nell’Islam, la pace è oltre che fede è anche un vissuto quotidiano, è una cultura che si deve imparare tutti i giorni, pace interiore con se stessi, pace con il creatore, pace in famiglia, i genitori, i fratelli, il coniuge, i figli, con il vicino di casa e nel quartiere.
Pace tra i popoli e gli Stati, pace con la natura e l’universo.
Per ogni sfera degli ambiti ricordati sopra, la cultura e la filosofia islamica ha fissato delle regole chiare, precise e pratiche che non ci permettiamo di ricordare per questioni di spazio, affinché regni la pace, contro ogni forma di violenza pubblica o privata.
Pace sia con voi
18042016