Divieto di trasferta: Saronno blindata, Legnano no
SARONNO – I saronnesi sono ben abituati alle necessità imposte dall’ordine pubblico: le strade chiuse e le piazze blindate sono decisamente frequenti nella città degli amaretti. Ma sinceramente la decisione presa dalla Prefettura di Milano di vietare la trasferta al Mari di Legnano a chi vive in provincia di Varese pare decisamente eccessiva.
In sostanza preoccupati di non riuscire a gestire la storica rivalità tra i tifosi biancocelesti e la tifoseria del Legnano si vieta sport e divertimento a centinaia di persone. Pensionati coi nipoti, moglie e fidanzate di calciatori, famiglie, gruppi di amici che per l’intera stagione hanno seguito con passioni le sorti dell’Fbc Saronno, centenaria una società rinata dopo mille vicissitudini, domenica dovranno rinunciare a seguire la propria squadra in una trasferta delicata e cruciale. Già perchè l’Fbc Saronno sta lottando con le unghie e con i denti per la salvezza, ed ha bisogno del calore del proprio pubblico almeno quanto i tifosi, dopo anni senza la squadra, hanno voglia di essere presenti per godersi i 90 minuti di calcio allo stadio Mari.
Certo nella partita di andata c’è stato un brutto episodio davanti al centro sportivo di Cesate con scontri con gli ultras legnanesi (con una presenza decisamente sottodimensionata delle forze dell’ordine) ma a Saronno i passati scontri e disordini avvenuti in città non ostacolano lo svolgimento di nuove manifestazioni.
I saronnesi capiscono e rispettano le necessità di ordine pubblico ma visto che la loro città si blinda quando gli eventi in programma lo richiedono, non possono accettare di essere “blindati a casa” per la preoccupazione di gestire eventuali problemi l’ordine pubblico.
In questo modo si nega una partita di calcio di Eccellenza anche a chi con gli scontri non ha avuto davvero nulla a che fare.Sara Giudici