Saronno, Marta Gilli vota contro e la maggioranza non approva il consolidato: ecco cosa è successo e cosa succederà
SARONNO – C’era chi assicurava anche il colpo di scena era pronto da qualche giorno e chi proprio non ci credeva eppure ieri sera in consiglio comunale a Saronno sono in molti ad essere rimasti senza parole.
Lunedì 30 settembre, era convocato in seconda convocazione, il consiglio comunale per l’approvazione del bilancio consolidato e di una variazione di bilancio. Era il risultato della fumata nera del primo consiglio comunale di giovedì 26 settembre quando la strategica (ora si può dire) assenza di Marta Gilli aveva lasciato senza numero legale la maggioranza che con l’opportunistica uscita dalla sala dell’opposizione era stata costretta a riconvocare la seduta non avendo il numero legale necessario per la seduta.
Ieri sera il primo colpo di scena è arrivato quando Marta Gilli, consigliera indipendente eletta coi voti della lista civica Con Saronno è arrivata, pochi minuti prima delle 21,30, e si è seduta accanto Agostino De Marco in quello che, negli angusti spazi della sala riunioni del municipio, è lo spazio dell’opposizione.
Il primo punto all’ordine del giorno, una variazione di bilancio, è una sorta di prova generale per testare i numeri. La presentazione di D’Amato non fermata il vociare e lo scambio di messaggi. E’ assente il consigliere Giuseppe Calderazzo i consiglieri presenti sono 24 e tra entrambe le parti è evidente la tensione.
Nessun intervento e nessuna dichiarazione di voto il presidente Pieluigi Gilli guida la votazione in quello che definisce “un silenzio quasi tombale”. La sala è piena e si vota per appello per evitare problemi: la maggioranza vota compatta e arriva a 12, Lega Fdi, Fi votano contro e arrivano a 7 astenuti Obiettivo Saronno e Marta Gilli.
Si passa al secondo punto il bilancio consolidato: le consultazioni crescono durante l’intervento dell’assessore D’Amato ed è evidente il loro contenuto quando chiuso il dibattito (con il solo intervento di Cristiana Dho) arriva la domanda di Luca Davide capogruppo dei viola. “Cosa succede se voti favorevoli e contrari sono pari? La delibera passa? Come si contano gli astenuti?”. Il nuovo segretario comunale spiega che servono 13 voti, essendo in 24 presenti alla seduta. Seguono una serie di interventi tra cui quello del presidente Pierluigi Gilli che lamenta lacune nel regolamento comunale sulla gestione degli astenuti. Ma in realtà è tutto inutile.
Quando durante l’appello per la votazione viene chiamata la consigliere indipendente Marta Gilli lei risponde contraria. I conti sono presto fatti: 12 favorevoli e 12 contrari il bilancio consolidato è respinto. Gilli chiude la seduta.
La tensione e la delusione della maggioranza è palpabile come la trepidazione della maggioranza. Qualcuno scappa via rapidamente, il sindaco Airoldi si ritira in ufficio c’è tempo per un amaro sfogo del presidente e poi partono i capannelli. In quelli della maggioranza si parla della necessità di una verifica di maggioranza “dobbiamo capire come gestire la cosa e chi c’è”. Marta Gilli si allontana senza commentare mentre le domande di tutti sono indirizzate verso le sue scelte e quelle del consigliere indipendente (ex Pd) Giuseppe Calderazzo che assente alla seduta (non ha chiesto neppure le presenza da remoto come fatto dai consiglieri Riccardo Guzzetti e Nourhan Moustafa) .
Il mancato lieto fine della seduta di consiglio comunale dimostra però che quello di giovedì 26 settembre non fosse un misunderstanding, un problema incomprensibile e improvviso. Verosimilmente, facendo un po’ di lettura tra le righe della seduta di ieri, il voto provinciale non era l’unico tema sul piatto e doveva esserci altro che evidentemente non è stato ancora chiarito e risolto.
Cosa succederà adesso? La mancata approvazione del bilancio consolidato entro la scadenza del 30 settembre non provocata la caduta dell’Amministrazione ma certo ne complica l’attività.
La mancata approvazione del consolidato entro la scadenza, 30 settembre, fa scattare il divieto di assunzioni di personale a qualsiasi titolo e con qualsivoglia tipologia contrattuale, compresi i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e di somministrazione, fino a quando l’ente non si mette in regola. Ossia fino a quando il bilancio consolidato non viene approvato dal consiglio comunale e trasmesso alla banca dati delle amministrazioni pubbliche. E’ anche prevista una sanzione.
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