Saronno, nuovo monumento: il significato e il valore spiegati dall’assessore Succi
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo il discorso dell’assessore Laura Succi all’inaugurazione del nuovo monumento di Saronno dedicato alle vittime del Covid.
Sveliamo oggi questa bellissima opera che tanto interesse ha suscitato tra i nostri concittadini: un volo di colombe che si staglia contro il cielo, a ricordare tutte le vittime della terribile pandemia che ci ha colpiti quattro anni fa. Quasi ognuno di noi, ogni famiglia saronnese ricorda una perdita, un parente, un amico, un conoscente, una persona cara, soprattutto gli anziani, che sono stati i più colpiti da questa morte crudele che li ha privati del conforto di una presenza familiare, di un ultimo abbraccio, una morte in solitudine.
E’ proprio per questo che si è pensato di scegliere questo luogo per l’installazione, davanti ad una delle residenze per anziani della nostra città.
Non ricordiamo però solo le vittime, ma anche coloro che furono definiti gli angeli: sanitari, medici infermieri, assistenti che rischiarono e a volte persero la vita, con l’angoscia di portare tra le mura domestiche l’infezione, semplicemente consapevoli di compiere il loro dovere.
A chi dobbiamo quindi il grazie per questo importante regalo, sicuramente in primis all’artista: Francesco Santoro, artista noto in tutto il mondo, ha lavorato molto in Italia, ma anche nel mondo, Argentina, Venezuela, Stati Uniti. Santoro è scultore, ma anche pittore, pensate suo è il dipinto più grande del mondo, le sue opere si trovano in moltissime capitali sia in Italia che all’estero.
Oggi non è potuto essere tra noi, ma sicuramente i suoi cari qui presenti gli porteranno il nostro affetto.
L’opera ha richiesto un notevole investimento per la sua realizzazione, che è stato completamente coperto da un gruppo di imprenditori che se ne fatto carico con grandissima generosità, a dimostrazione che la classe imprenditoriale della nostra città è capace di dare lavoro e raggiungere profitti come naturale, ma anche di essere presente nella vita sociale e di sentirsi parte della comunità.
Ma tutto questo non si sarebbe realizzato senza l’iniziativa di una persona, un nostro concittadino che ha sentito la necessità di regalare qualcosa di duraturo alla città semplicemente perché da questa si è sentito accolto. Questa persona è qui vicino a me, il generale Domenico Conte, che ha avuto l’idea e l’ha perseguita mettendo a disposizione i suoi contatti, le sue conoscenze, la sua tenacia per raggiungere il risultato, come sempre ha fatto durante la sua carriera professionale. A lui un grazie speciale e tutto il nostro affetto. Vorrei chiudere il mio intervento con un invito: sentiamoci fieri della nostra città, siamo stati capaci di superare insieme un momento molto difficile, l’amministrazione mettendo in campo tutte le iniziative per affrontare un nemico sconosciuto e pericoloso, ma anche i nostri concittadini, i gruppi, le associazioni, i medici in pensione che hanno vaccinato gratis per ore e giorni, gli artisti che hanno cercato di alleviare con la loro arte la nostra angoscia, tutti hanno cercato di aiutare i fragili, gli anziani, chi aveva bisogno di supporto.
Ma anche chi non poteva intervenire in questo modo ha fatto la sua parte, tutti noi che abbiamo, nonostante il disagio, rispettato le durissime regole, non uscire, non avvicinarsi agli altri, vaccinarsi, per il bene collettivo, dimostrando così di sentirci veramente parte di una comunità.
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