Silvia Galli (Forza Italia): “In corsa per riportare il calcio che conta e per lo sport”
SARONNO – “Determinazione. Caparbietà. Voglia di fare. Sono questi i punti di forza della 28enne Silvia Galli, in lista con Forza Italia a sostegno di Pierluigi Gilli”. Lo si legge in un comunicato stampa del suo partito.
La sua passione, oltre alla politica ovviamente, é lo sport, il calcio in particolare. Una passione che da qualche anno é diventato il suo lavoro: Galli infatti è una giornalista sportiva e nel suo curriculum si annovera la Caronnese dove ha fatto l’addetta stampa per quattro anni, una talent show su Sky con Alessandro Bonan e Simona Ventura, e la Figc dove ricopre il medesimo ruolo.
“Non è un periodo facile per la Figc – afferma la giovane saronnese – dal calcio scommesse al calcio femminile”. Cosa c’entra con Saronno? Presto detto: “Ho deciso di candidarmi alle prossime amministrative e di darmi da fare nel settore in cui ho maggiore competenza, lo sport appunto. E’ un peccato vedere che in una grande città come Saronno manchi una squadra di calcio blasonata: l’Fbc Saronno è rimasto nel cuore di molti e vederlo scomparire proprio nell’anno del centenario è stata una pugnalata al cuore. I tifosi sono stanchi delle promesse fatte da ciarlatani che poi puntualmente non vengono mantenute: il calcio è business e deve essere nella nostra città. Prima cosa da fare – prosegue – è rimettere a nuovo il Colombo-Gianetti, oggi utilizzato dalla Robur Saronno e dall’Osa, principalmente. Le tribune cadono a pezzi e in questi cinque anni l’Amministrazione uscente se n’è ben guardata di sistemare, prendendo una scusa e poi l’altra. L’anno prossimo, grazie all’onorevole Lara Comi, saremo “Città dello sport”, un’occasione che deve essere sfruttata, ma con che biglietto da visita ci presentiamo? Bisogna rimboccarci le maniche e far splendere questa città, dandole quello che merita”. Lo sport deve essere un fiore all’occhiello di Saronno.”Lo sport è di tutti – conclude – maschi e femmine, ma soprattutto deve essere di saronnesi che sono costretti ad emigrare nei paesi limitrofi dove le strutture sono migliori delle nostre. Diciamo basta, e riportiamo la città degli amaretti agli antichi splendori”.
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26052015