A Cislago una delle basi della ‘ndrangheta che operava nel Comasco
CISLAGO – Un distributore cislaghese era una delle basi per lo spaccio e l’organizzazione di reati economico-finanziari da parte dell’ndrangheta della provincia di Como. E’ quando emerso dall’indagine della Guardia di Finanza di Milano che congiuntamente alla Polizia Locale di Milano e con la collaborazione dei Carabinieri del Comando Unità Forestali, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Milano nei confronti di 14 indagati facenti parte di un sodalizio mafioso di matrice ‘ndranghetista, capeggiato da una famiglia calabrese radicata da tempo nel capoluogo meneghino, particolarmente attivo nella commissione di plurime attività illecite, tutte aggravate dal metodo mafioso, tra le quali, intestazione fittizia di attività commerciali, estorsione, truffa ai danni di agenzie di lavoro interinale e traffico di rifiuti.
Ieri le operazioni di 80 unità tra finanzieri, agenti della Polizia Locale e Carabinieri Forestali impegnati nell’esecuzione delle 14 misure cautelari personali sono state eseguite nelle province di Milano, Monza-Brianza, Varese, Pavia, Modena e Mantova, nonché di numerose perquisizioni presso private abitazioni risultate nella disponibilità degli indagati ed esercizi commerciali.
Le indagini, condotte da investigatori di Roma e della Squadra mobile di Como e coordinate dalla Procura distrettuale di Milano, hanno consentito di svelare le dinamiche interne e le attività illecite di 2 sodalizi criminali, operanti nella provincia di Como, dediti al narcotraffico ed alla gestione delle locali piazze di spaccio, nonché alla consumazione di una pluralità di altri reati, alcuni dei quali commessi con metodi tipicamente mafiosi. L’indagine, infatti, nasce da un’attività della Squadra Mobile di Como volta al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti nel territorio dell’erbese. Nella fattispecie tutto ha inizio con l’arresto per detenzione ai fini di spaccio di una donna comasca nel dicembre 2019. Tra gli spazi e le basi dell’attività anche il distributore di carburante di Cislago. L’inchiesta ha portato anche al sequestro preventivo di 690mila euro in contanti, nascosti in un doppiofondo di un veicolo del gruppo.
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