Quando e perché scegliere una società come Amministratore di condominio
In materia di amministrazione condominiale negli ultimi anni sono cambiate alcune cose, per rendere questo compito più efficace e regolamentato.
Prima di tutto, tra il 2011 e il 2012, la nomina dell’amministratore è diventata obbligatoria per un numero di condomini superiore a 8 e non 4, come era in precedenza. Inoltre, mentre in passato questo ruolo era affidato esclusivamente a persone fisiche, interne o esterne al condominio, adesso è possibile incaricare anche società di persone e di capitali.
Questo punto ha rappresentato un’importante svolta soprattutto nelle grandi città, caratterizzate da edifici con tante unità abitative e condomini provenienti da culture, lingue e background spesso lontani, ma anche da strutture più complesse, costi decisamente elevati e una maggiore varietà di servizi e infrastrutture da gestire.
Affidare l’amministrazione di un condominio situato in una metropoli a società strutturate con professionisti altamente preparati, come ad esempio gli amministratori di condomini Estia a Milano, significa assicurarsi una gestione esperta e competente priva di rischi, sorprese e imprevisti.
Quali compiti deve svolgere una Società che amministra un condominio
Come le persone fisiche, anche le Società che svolgono il ruolo di amministratori di condominio sono tenute a portare avanti una serie di compiti obbligatori tipici di questo incarico.
Prima di tutto, devono assumere la gestione finanziaria, fiscale e contabile dell’immobile, verificando che ogni condomino versi correttamente le proprie rate, pagando i fornitori e redigendo il rendiconto annuale, il registro di contabilità e il riepilogo finanziario. Si deve poi occupare della gestione dello stabile e dell’esecuzione delle delibere assembleari. Tra i compiti principali c’è la convocazione dell’assemblea, la disciplina dell’uso delle parti condominiali, la fruizione dei servizi nell’interesse comune, l’applicazione del regolamento di condominio e la verifica e attuazione dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Inoltre, una società che ha il compito di amministrare un condominio deve anche tenere e conservare i registri del condominio (anagrafico, dei verbali di assemblea, di nomina e revoca degli amministratori e di contabilità). Infine, tra i doveri ufficiali, ma meno comuni e che non si verificano sempre, c’è l’obbligo di agire in giudizio per la tutela degli interessi comuni e la riscossione forzosa delle somme dovute dai condomini morosi.
Come nominare una società come amministratore di condominio
La procedura di nomina di una società come amministratore di condominio equivale in tutto e per tutto a quella di una persona fisica. La nomina deve infatti essere fatta dai condomini tramite la convocazione dell’assemblea ordinaria (in caso di mancato rinnovo dell’amministratore uscente) o straordinaria (in caso di revoca dell’amministratore in carica).
Per essere effettiva, la votazione deve avvenire in presenza della maggioranza dei proprietari e il voto deve essere favorevole per la metà del valore dell’edificio (500/1000). Il verbale deve indicare il nome della società che si sceglie di nominare, non quello del legale rappresentante.
La nomina può essere impugnata solo nel caso in cui i soci o gli amministratori della società incaricata non sono in possesso dei requisiti richiesti dalla Legge per svolgere questo incarico.