La questione etica nel settore dell’agricoltura
Le problematiche etiche che coinvolgono l’intero ambito dell’agricoltura sono numerose. Queste riguardano sia l’ecosostenibilità delle tecniche di coltivazione e delle piante scelte, sia la possibilità per l’agricoltore di ottenere un giusto compenso, sia la necessità di evitare situazioni lavorative per i braccianti che oggi di fatto sfiorano la schiavitù.
Negli ultimi anni sotto vari punti di vista si sta facendo molto, anche cercando di rendere noti ai consumatori i principali problemi che incontrano i contadini quotidianamente.
Il giusto compenso
Quello del giusto compenso è un elemento conosciuto da molti ma spesso poco compreso appieno. In effetti numerosi contadini, braccianti e coltivatori in genere vendono ciò che producono a un costo basso rispetto a quanto il loro lavoro meriterebbe. Le problematiche coinvolte in questa situazione sono numerose, a partire dalle leggi di mercato per arrivare alle politiche della grande distribuzione.
Un numero crescente di coltivatori, proprio per ottenere un compenso più giusto, si sta dedicando a coltivazioni di nicchia, o che sono considerate dai consumatori di maggior pregio, quindi vendibili a prezzo più equo per tutti. Un esempio è rappresentato dai prodotti alimentari biologici di Passo Ladro, che non solo sono coltivati con metodi maggiormente sostenibili dal punto di vista dell’ambiente, ma che sono anche offerti in modo da dare a ogni produttore il giusto compenso.
Oggi ci sarebbe bisogno di una rivoluzione in campo agricolo, che non può realizzarsi se non coinvolge anche i consumatori, chiamati a scegliere con maggiore attenzione i prodotti agricoli che trovano in commercio.
Una questione ambientale
Le scelte etiche di chi si occupa di agricoltura non possono prescindere da considerazioni per quanto riguarda l’ecosostenibilità della propria attività. L’agricoltura è di per sé molto impattante sull’ambiente, perché lo modifica, orienta lo sviluppo delle piante, va a influire sulla vita degli animali, uomo compreso. Chi fa la scelta di coltivare in maniera più etica deve necessariamente rivolgersi a metodi di coltivazione meno intensivi, più attenti alla stagionalità degli alimenti e meno dipendenti dall’uso di pesticidi e di concimazioni di sintesi, soprattutto se utilizzati in modo indiscriminato.
Non solo, un’agricoltura più sostenibile deve anche rinunciare alle monocolture, che limitano la biodiversità di un luogo. Rivolgersi costantemente a varietà di frutta e di ortaggi diverse tra loro, piantare alberi di numerose specie differenti, evitare di coltivare intere estensioni con una singola coltura è una scelta etica, che consente di migliorare la vita di piante e animali.
Pagare il lavoro
Se è importante per il contadino rivendere ciò che produce a un prezzo che sia giusto per lui e per il consumatore, è essenziale anche che il bracciante, la forza lavoro, sia pagato in modo adeguato, evitando le ben note situazioni presenti in varie zone d’Italia e d’Europa. Anche qui i consumatori sono coinvolti, così come i rivenditori, che devono impegnarsi ad accettare prezzi più alti e puntare sulla qualità dei prodotti. E coinvolge le Nazioni e tutta la società, perché contribuiscano facendosi carico dei disastri naturali, che distruggono intere produzioni agricole.