Barin: “Con i volantini spiegheremo le innovazioni di via Varese”
“Come purtroppo spesso accede sul fronte viabilità cittadina, si sprecano i giudizi negativi prima di vedere i lavori terminati. Il tratto in questione (quello dalla rotonda della posta a quella con via Novara ndr) non è una pista ciclabile ma un marciapiede o pista ciclopedonale, come sono presenti altrove a Saronno: per esempio via Valletta, da poco realizzata, prima ancora via Colombo, oppure nella stessa via Varese vicino al parco Santuario. Al momento in cui è stata fatta la protesta davanti alle Poste nuove era presente una segnaletica incompleta, che verrà presto terminata.
La scelta del ciclopedonale è evidente: favorire il più possibile il passaggio sia dei pedoni che dei ciclisti pur non essendoci lo spazio fisico per la realizzazione di corsie separate. Sottolineo che in tali circostanze, da codice della strada, è sempre il pedone ad avere precedenza sul ciclista, il quale deve procedere con estrema attenzione.
Sappiamo anche molto bene che, come per altre soluzioni adottate in via Varese, anche innovative, non tutti hanno intuito come utilizzarle al meglio. È normale. Stiamo a tal fine preparando un volantino che le spieghi in modo pratico, ad iniziare proprio dalla famosa corsia centrale. La certezza che abbiamo è che sono tutte soluzioni che non aumentano ma che invece riducono gli incidenti, ce lo confermano le statistiche di anni di soluzioni analoghe. Ci sembra un ottimo modo di spendere i pochi soldi a disposizione”.
Barin entra nel dettagli rispondendo alle critiche di Matteo Romanò:”Le piste ciclopedonali come quella davanti alla posta (e a differenza delle piste ciclabili) non sono obbligatorie per le biciclette. Sono pensate x essere usate da ciclisti più vulnerabili (bambini, anziani), i cosiddetti ciclisti “tartaruga”. Gli altri ciclisti (“lepri”) possono benissimo viaggiare si strada anzi devono farlo se vogliono essere rapidi, altrimenti rischiano di essere pericolosi per i pedoni. Quindi i negozianti che si affacciano sulla ciclopedonale non devono temerla.
Per quanto riguarda la fascia a destra per le bici, delimitata da striscia continua o tratteggiata, non è una pista ciclabile ma una semplice fascia di rispetto per garantire un più agevole passaggio di biciclette, su strada usata in modo promiscuo con le auto. In tal modo le auto tenderanno a rimanere più verso il centro della carreggiata. È stata realizzata anche nel sottopasso primo Maggio.
Il progetto definitivo, oggi purtroppo non realizzabile, prevede in aggiunta la creazione di una vera e propria pista ciclabile al di la degli alberi, nel lato aree dismesse”
(foto archivio)
13122014