Famiglia sfrattata prima dell’arrivo della casa popolare

E’ una lotta contro il tempo quella che sta portando avanti un 41enne di origine marocchina che come le sue due figli di 9 e di 5 anni è ormai un cittadino italiano a tutti gli effetti.
“Abito in questa casa di via Solferino da 8 anni le mie figlie frequentano la scuola e l’asilo del quartiere – racconta l’uomo – ho sempre pagato regolarmente in miei debiti finchè il mio lavoro me l’ha permesso. Vendo tappeti al Molino Canti e la mia attività è stata letteralmente messa in ginocchio dalla crisi, tanto che non sono più riuscito a pagare l’affitto”.
Così fermo davanti al cancello di casa riepiloga, con poche parole e tanta dignità, la difficile situazione che sta vivendo la sua famiglia.
“Siamo stati in Comune e mi hanno dato questo foglio con cui ho accettato una casa popolare in via Quarnaro – continua il commerciante – che sarà pronta solo da maggio mentre lo sfratto è stato eseguito ieri mattina”. Il marocchino ha cercato un accordo con la proprietà: “Ho chiesto se potevo restare per qualche mese pagando una somma più modesta sui 200 o i 300 euro ma il padrone di casa mi ha risposto di no”.
Al momento la famiglie ha trovato alloggio in un albergo: “Speriamo che il padrone di casa ci ripensi e, magari con l’aiuto del Comune, ci dia la possibilità di rimanere lì fino ad aprile. Se no a pagare il conto di questa situazione sarà mia figlia che perderà un anno di scuola”. Il 41enne ha infatti deciso che se la situazione non si sblocca manderà le bimbe e la moglie da alcuni parenti in Marocco fino ai primi di aprile: “In questo momento questa mi sembra l’unica soluzione – ammette con amarezza – almeno loro avranno un tetto anche se la più grande perderà l’anno scolastico”.
Sulla vicenda è in prima linea anche l’Amministrazione comunale: “Siamo a conoscenza della vicenda – garantisce l’assessore ai Servizi Sociali Valeria Valioni – e stiamo seguendo l’evolversi della situazione con tutti gli strumenti e le risorse del caso”.