Morandin sull’oligarchia saronnese: “Problemi irrisolti dagli anni Novanta”

“Saronno è governata da un’oligarchia. Il termine deriva dal greco oligoi (pochi) e arché (governo): significa dunque governo di pochi. Sì, perché basta un breve ripasso alla lista di chi ha governato Saronno dal 1992 ad oggi per vedere che, tolto l’anno di commissariamento e i cinque anni di amministrazione Fagioli, al governo della città si è sempre avuto almeno una delle due teste dell’attuale amministrazione: Airoldi o Gilli”.
Inizia così analisi del leghista Stefano Morandin dell’attuale situazione politica.
“Cominciamo. Dal 1992 al 1999 al governo della città sedeva Angelo Tettamanzi, candidato anche nel 2020 a supporto di quella che è diventata l’attuale maggioranza.
Nel 1999 inizia l’era Gilli, protratta per 10 anni. Dopo un anno di commissariamento, tra il 2009 e 2010, ecco iniziare la disgraziata gestione Pd con Luciano Porro: Augusto Airoldi era presidente del consiglio comunale. Dopo i cinque anni della giunta Fagioli, eccoli tornare entrambi alla carica, stavolta addirittura alleati, tutto pur di tenersi la città.
Qualcuno potrebbe domandarsi dove risieda il problema se sempre le stesse persone governano la città: finché lo fanno bene, che continuino, no?
Il punto è proprio questo: Saronno ha subito una netta involuzione a partire dall’inizio degli anni ’90, che queste persone non sono state in grado né di gestire né di arginare.
Un breve esempio: sentiamo la giunta riempirsi la bocca di recupero di palazzo Visconti. Sia ben chiaro che chi scrive non è affatto contrario, anzi, ma rendiamoci conto che si tratta di un’operazione difficilissima, per gli ingenti fondi necessari, aldilà della disponibilità di un comune. Non si sarebbe potuti intervenire prima? Se si fosse intervenuti in altre epoche, ad esempio a fine anni Novanta o nei primi anni Duemila, in altre condizioni economiche e con altre disponibilità per il comune, non si sarebbe già abbondantemente recuperato un palazzo storico, importante per l’identità della città, spendendo magari molto meno di quanto verrebbe a costare il recupero oggi.
Se la città è governata sempre dalle stesse facce, che hanno visto nascere alcuni dei problemi cronici che affliggono la nostra città e che oggi stanno arroccati a difesa delle cadreghe (cosa che fanno praticamente ininterrottamente dalla metà degli anni ‘90), come pensiamo che oggi, nel 2023, siano in grado di gestire quegli stessi problemi che non hanno mai risolto?
Anzi, se possibile la situazione è stata peggiorata dall’evidente spostamento a sinistra di questi figuri, di estrazione democristiana, che ha inquinato la nostra città con i soliti, astratti e strampalati, slogan progressisti. Una parte della soluzione ai problemi di Saronno, sarà la liberazione: ovvero il momento in cui questi dinosauri politici, residuati di un’altra epoca, decideranno finalmente di andare in pensione e dedicarsi ad altri hobby, per esempio il giardinaggio, lasciando libera la città di vedere facce nuove ad amministrarla.
03032023