Il gran finale di Carignola allo Spazio Lavit: al suo fianco Galimberti e tutto il PD di Varese
«Chiedete a chiunque conosciate: la Lombardia, ovvero la regione più ricca d’Europa, può godere di servizi che siano all’altezza di questo status? Vi risponderà di no. E allora saprà chi votare il 12-13 febbraio».
Così Luca Carignola ha messo il punto esclamativo a una campagna elettorale che questa sera ha visto insieme il suo momento conclusivo ma anche quello più importante: lo Spazio Lavit di via Uberti a Varese si è riempito per un incontro in cui il segretario cittadino del PD ha riassunto i contenuti della sua azione politica e del suo programma.
Un centinaio i presenti, numero raro in un periodo elettorale che normalmente non accende grandi entusiasmi e non smuove folle: oltre ad amici, sostenitori e curiosi, a colpire è stata la grande partecipazione dei rappresentanti dell’amministrazione Galimberti (presenti, oltre al sindaco, tutto gli assessori PD), di vari consiglieri comunali Dem e di Daniele Marantelli, segno che il Partito Democratico di Varese e non solo, nella corsa tra l’avvocato varesino e Samuele Astuti, abbia scelto senza possibilità di fraintendimenti dove stare.
«Sì, c’è uno più “famoso” di me – ha scherzato Carignola riferendosi al “rivale” – ma per me la politica è finalizzata all’impegno civico e a nient’altro. Io voglio aiutare Pierfrancesco Majorino e il PD a essere eletti: se poi ci sarà spazio anche per il sottoscritto, sarò orgoglioso e pronto ad andare in Consiglio Regionale». Come a dire: io di certo non sono un “poltronista”.
E proprio del candidato governatore del centrosinistra, delle 73 pagine del suo programma, meglio, Carignola ha preso quattro punti focali e li ha portati avanti con costanza in queste settimane. Sanità, trasporti, politiche sociali e risorse PNRR: cavalli di battaglia che anche nel gran finale hanno costituito il centro di parole e azioni da mettere in campo.
Per ognuno di essi il candidato ha scelto di essere accompagnato da un “testimonial”. Per trattare di sanità è stato affiancato da un medico, il chirurgo Massimo Cannavò, tra i primi “eroi” del Covid (andò a Cremona nelle prime fasi della pandemia a dar manforte ai colleghi) e poi a sua volta vittima di una delle forme più gravi del virus: «La pandemia è stata una cartina tornasole dei limiti tuttora esistenti del nostro sistema sanitario regionale – ha detto Cannavò – La medicina territoriale non è stata capace di rispondere ai bisogni della popolazione, gli ospedali sono andati in crisi. Dopo quando accaduto l’esigenza di cambiamento è diventata fortissima: bisogna riportare la sanità privata a livelli di efficienza e di vicinanza alla gente. I medici ci sono, le risorse pure: servono le idee».
Da qui Carignola: «Interverremo sull’accessibilità e sulle liste di attesa: ci vuole un nuovo sistema di prenotazione e soprattutto un riequilibrio delle risorse. È inaccettabile che le stesse siano così sbilanciate sul privato: non ci meravigliamo poi se 1 cittadino su 9 rinuncia a curarsi, che ci voglia un anno per un’ecografia e che i pazienti scappino. Nella nostra costituzione c’è il principio dell’universalità dell’assistenza sanitaria: applichiamolo».
Secondo punto: i trasporti ferroviari. Al suo fianco Giuseppe D’avola, capostazione prima a Varese e poi a Gallarate, 25 anni di esperienza nel ruolo: «Regione Lombardia muove 800 mila persone e duemila treni al giorno, un quarto del volume dell’intera nazione. Sostenere come fa Trenord che il servizio sia migliorato è falso: il confronto quotidiano con i pendolari lo dimostra, essi ci chiedono più puntualità e più sicurezza». Carignola aggiunge: «I pendolari di Saronno hanno formulato delle proposte in una petizione che ha ottenuto 30 mila firma (leggi qui): si è trattato di proposte puntuali e argomentate. Non sono mai stati ricevuti da Regione Lombardia. Questo significa che c’è disattenzione e mancanza di ascolto. Poi ecco il problema della manutenzione: se i treni non arrivano in orario la responsabilità è anche delle strutture, per questo nel programma di Majorino c’è un piano per la manutenzione straordinaria. Infine la sicurezza, dei viaggiatori e del personale ferroviario: va implementata la videosorveglianza e va aumentato il numero degli addetti a bordo dei treni».
Terzo focus, le politiche sociali, trattato insieme a Roberta Bettoni, responsabile della Cooperativa per la lotta contro l’Emarginazione: «Da anni assistiamo a uno svuotamento di significato nel Sociale» ha detto Bettoni, mentre Carignola ha sottolineato come «Regione Lombardia non aggiunga un euro a quanto arriva da Stato e bandi. Questa mancanza di sensibilità è un ostacolo insormontabile al funzionamento di certi meccanismi e va corretta e ribaltata. Poi c’è una riforma del Terzo Settore che è stata approvata e mai attuata: in Lombardia non esiste la co-progettazione».
Un accenno anche alle politiche abitative. Bettoni: «Regione Lombardia nelle politiche abitative pubbliche si affida solo al mercato… È chiaro poi che soccomba». Carignola: «Il diritto alla casa è uno dei primi da soddisfare».
Per il quarto e ultimo argomento, il PNRR (e le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026), un relatore d’eccezione: Davide Galimberti, «il sindaco – per usare le parole di presentazione di Carignola – che ha restituito dignità alla città di Varese». «Oggi Fontana – ha attaccato il primo cittadino – ha affermato in un’intervista di non conoscere i 30 progetti della nostra città finanziati con le risorse del Piano. Non è vero: sono di dominio pubblico. E poi questa dichiarazione dimostra che chi in questo momento governa in Lombardia non vuole avere una visione comune: questo è preoccupante. Le risorse non sono frutto del caso, né la rigenerazione urbana lo è: sono frutto della programmazione che qui esiste, frutto dell’ascolto, frutto di una precisa individuazione delle priorità, frutto di scelte del territorio: questa è la vera autonomia, non quella sbandierata negli ultimi giorni».
L’incipit “galimbertiano” è stato un assist a Carignola per riproporre l’idea di un assessorato regionale al PNRR, al fine di gestire meglio le risorse che sono arrivate e che arriveranno, onde evitare casi come quello del paesino in provincia di Brescia che ha ottenuto finanziamenti (per i quali anche il Sacro Monte di Varese ha concorso) ma che non potrà spendere.
E poi le Olimpiadi: «Con il nuovo palaghiaccio siamo al centro del dibattito su dove collocare allenamenti ed eventi olimpici: non ce lo saremmo mai aspettati quando due anni fa abbiamo deciso di riqualificarlo, ma questo dimostra cosa voglia dire fare e fare bene». Carignola: «Salvini stesso ha detto che la Lombardia è in ritardo sui lavori per l’evento. Noi diciamo anche no a cattedrali nel deserto, in una realtà che è già molto urbanizzata».
Il sindaco di Palazzo Estense ha voluto “consegnare” al “suo” candidato anche un endorsement molto sentito: «Luca ha contribuito a cambiare verso alla città di Varese e non solo. Il segreto della sua buona politica è che tiene insieme le diverse sensibilità e le diverse anime, al fine di vincere. E senza questa dote non si vince. Tale sensibilità serve oggi in politica e serve in Consiglio Regionale: per questo va votato».