Ex Isotta e Fili, Azione pungola Amministrazione: “Serve dialogare e gestire, a Saronno invece… si subiscono gli eventi”

SARONNO – “L’ultimo Consiglio comunale è stato reso ostaggio del dibattito in merito all’opportunità o meno di discutere pubblicamente della nomina del coniuge dell’assessore al Bilancio come componente della commissione giudicatrice di un concorso pubblico. Purtroppo, è stata l’ennesima occasione per dimostrare un livello bassissimo di funzionamento della macchina amministrativa comunale. È pertanto nostra intenzione tenerci fuori dalle polemiche e provare a rifocalizzare l’attenzione del dibattito politico su alcune tematiche, a nostro avviso, ben più serie”.
Inizia così la nota di Azione che riaccende i riflettori sul tema Isotta Fraschini e recupero delle aree dismesse.
“Per fare questo, cogliamo lo spunto offerto da un progetto infrastrutturale che si va sviluppando proprio mentre da noi dibattiamo d’altro: è il progetto di “Bergamo Porta Sud” (https://www.lacittadelfuturo.it/). Il progetto nasce per assolvere a due funzioni urbanistiche fondamentali: riqualificare un’area dismessa e – con l’occasione – eliminare la cesura tra il centro e le aree periferiche, determinata dalla presenza della stazione ferroviaria di Bergamo. Particolarmente significativo l’intervento sull’area della stazione, che – da barriera che era – si trasformerà in un ponte verde ciclopedonale in grado di connettere le due parti della città.
Non suona familiare? Non esiste un’altra città in Lombardia dove un’importante area da riqualificare è posta a ridosso di una stazione ferroviaria e dove esiste una importante divisione tra il centro e l’area al di là della ferrovia?
Stiamo parlando di Saronno, dei progetti di riqualificazione dell’“ex Isotta Fraschini” e della stazione (parte del progetto “Fili”, ad oggi ancora oggetto misterioso). Riguardo al primo progetto, la recente conferenza stampa dimostra le difficoltà di Amministrazione e proponente nel trovare un accordo; sul secondo è calato ormai solo un grande silenzio in merito a tempi e modi di realizzazione.
Eppure, su questi interventi, come in pochi altri casi, si gioca il futuro urbanistico della città.
Sulla riqualificazione della stazione, come Azione Saronno, abbiamo a suo tempo dato alcuni spunti per migliorare l’accordo con Ferrovienord, puntando a più verde e a collegamenti ciclopedonali che unissero la città sull’asse est-ovest; sull’ex Isotta Fraschini, fino ad ora ci siamo astenuti dall’intervenire, vista anche l’assenza di un reale dibattito, fatta eccezione unicamente per la serie di eventi organizzati dal proponente, che ben illustravano la sua visione dell’intervento.
In un contesto in cui gli elementi pubblici di chiarezza non sono molti, ci sentiamo di suggerire solo alcune linee guida che dovrebbero guidare l’operato dell’Amministrazione; per fare questo ci permettiamo di richiamare i punti già proposti tempo fa dall’ex consigliere comunale Gilardoni:
- una progettazione unitaria e coordinata, con la redazione di un unico masterplan, che coinvolga la proprietà a sud dell’area tra via Milano e via Varese;
- la configurazione del parco con un’apertura anche in direzione del quartiere Matteotti;
- la risoluzione della realizzazione del parcheggio di interscambio gomma-ferro previsto nell’area di proprietà comunale a ridosso della B. Luini (un’area pedonale non può finire contro un parcheggio da 500 posti auto con i relativi flussi di traffico);
- il superamento del fascio dei binari e la ricucitura della città divisa dalla ferrovia, con un collegamento ad anello circolare con il centro storico – centro commerciale naturale;
- la possibilità di utilizzare l’altezza degli edifici per liberare spazio per ulteriore verde.
In questi punti ritroviamo il tema della ricucitura della città, elemento trainante nel progetto di Porta Sud e che vorremmo trovasse una sua applicazione concreta anche a Saronno, elemento che non cogliamo invece né in “Fili”, né nel masterplan della riqualificazione dell’ex Isotta.
A Bergamo, un’amministrazione capace in questo caso di dialogare con le Ferrovie dello Stato, con la Regione e con i privati sta cogliendo l’opportunità di far convergere gli interessi di terzi per riqualificare una considerevole parte della città, realizzando obiettivi di pubblica utilità. A Saronno assistiamo sconsolati ad un’Amministrazione che, al momento, subisce gli eventi senza riuscire a governarli, capace di scontentare spesso sia i privati che i cittadini.
Auspichiamo un cambio di passo su questi temi. Per realizzare i progetti immaginati è necessario dimostrare di avere una visione della città, di saper dialogare costruttivamente e anche di saper negoziare con i privati, senza far fallire i tavoli di confronto. Invitiamo quindi l’Amministrazione comunale a fornire con urgenza aggiornamenti in Consiglio comunale in merito a status, tempi e prospettive di questi progetti.
(foto archivio, uno dei rendering dell’ex Isotta Fraschini “visto” dalla stazione)
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