Uboldo, in consiglio comunale la cittadinanza onoraria al “Milite Ignoto”

UBOLDO – Uboldo conferirà la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto sepolto all’Altare della Patria, a Roma. La proposta, che verrà vagliata al prossimo consiglio comunale del 26 ottobre, parte da un progetto del Gruppo delle Medaglie d’oro al valor militare d’Italia, dal titolo “Milite Ignoto, cittadino d’Italia”. In collaborazione con l’associazione nazionale Comuni italiani, il gruppo propone a tutti i comuni italiani il conferimento della cittadinanza italiana al milite non riconosciuto.
Ricorre quest’anno, infatti, il centesimo anniversario dal 4 novembre 1921, quando il corpo del soldato morto durante la Grande Guerra, mai identificato, fu sepolto all’Altare della Patria in memoria di tutti gli italiani morti sul fronte e dispersi.
“Quando – così inizia la proposta del gruppo delle Medaglie d’oro al valor militare d’Italia – dopo la conclusione del primo conflitto mondiale, nel corso del quale avevano perso la vita circa 650.000 militari italiani, il Parlamento approvò la legge 11 agosto 1921, n.1075, “per la sepoltura in Roma, sull’Altare della Patria, della salma di un soldato ignoto caduto in guerra”, la Commissione appositamente costituita per la individuazione dei resti mortali di quello che sarebbe diventato il “Milite Ignoto”, compì ogni possibile sforzo affinché non fosse possibile individuare la provenienza “territoriale” del Caduto prescelto e neppure il reparto o la stessa forza armata di appartenenza.
L’unico requisito assunto come inderogabile fu quello della sua italianità.
Questo elemento di assoluta indeterminatezza, unito alla casualità della scelta finale della bara, tra undici identiche, effettuata, nella Basilica di Aquileia, da parte di Maria BERGAMAS, madre di un militare caduto in combattimento, i cui resti non furono mai recuperati, consentì a tutti gli italiani di identificare una persona cara in quel militare sconosciuto. Ciò avvenne, infatti, sin dal passaggio del treno speciale che lo trasportò da Aquileia a Roma e poi, il 4 novembre 1921, nel momento della sua solenne tumulazione presso il sacello dell’Altare della Patria, al Vittoriano.
Durante la fase finale di quello storico viaggio, i decorati di Medaglia d’Oro al valor militare, che già avevano ricevuto il privilegio di svolgere la stessa funzione nel tragitto dalla Basilica alla stazione ferroviaria di Aquileia, eseguirono nuovamente, a Roma, la scorta d’onore al feretro, trasportato su un affusto di cannone, dalla Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri alla base del Vittoriano e quindi ne effettuarono il trasporto, a spalla, sulla scalea, sino alla sua deposizione nel sacello, ove il Caduto -anch’Egli, nel frattempo, decorato di Mo al Vm- viene tuttora custodito ed onorato.
Questa è la motivazione della Sua decorazione:
“Degno figlio di una stirpe prode e di una millenaria civiltà, resistette inflessibile nelle trincee più contese, prodigò il suo coraggio nelle più cruente battaglie e cadde combattendo senz’altro premio sperare che la vittoria e la grandezza della Patria”.
24 maggio 1915 – 4 novembre 1918 (R.D. 1° novembre 1921) – Proprio da quell’evento, inoltre, sorse l’idea, tra coloro che vi avevano preso parte, di fondare, nel 1923, il “Gruppo delle Medaglie d’Oro al Valor Militare d’Italia”, successivamente costituito in ente morale (Regio Decreto 16 settembre 1927, n. 1858).”
21102021