Il caloroso saluto del centro islamico all’ex prevosto don Armando Cattaneo

SARONNO – “Nove anni sono stati troppo brevi, don Armando hai creato un’ottima comunità e noi ti auguriamo di continuare con la tua fede, il tuo impegno per ancora tantissimi anni”.
Sono le parole con cui l’imam Najib Al Bared ha aperto la serata che il centro islamico di Saronno ha voluto dedicare all’ex prevosto.
“Grazie don Armando – ha proseguito il portavoce del centro Latif Chridi – per aver aiutato la nostra comunità a capire che due persone che vivono nella stessa città devono per forza parlarsi e imparare a conoscersi e a condividere”. “Come dono per salutarti il centro ha deciso di partecipare al progetto di solidarietà cittadina che tu ci hai ispirato ed è il nostro regalo a te”.
Tra i presenti il sindaco di Saronno Augusto Airoldi, quello Caronno Marco Giudici, l’ex sindaco Luciano Porro, gli assessori Laura Succi e Franco Casali e la consigliere comunale Nourhan Moustafa e tante associazioni cittadine come Quattro passi di pace.
Airoldi al suo primo evento nel centro islamico rimarcato, dopo aver sottolineato la propria emozione, ha dichiarato: “Il sindaco di Saronno è il sindaco di tutti i credenti ed anche dei non credenti”. “Non esistono cittadini di serie a o serie B – ha concluso – viviamo insieme al meglio la nostra città”.
Don Giuliano Savina della Cei ha rimarcato come l’esempio di Saronno sia virtuoso per la capacità di creare comunità insieme. “C’è un mondo la fuori che parla di guerra e di divisione – ha commentato invece Yassone lafram presidente dell’Unione dei mussulmani in Italia – ma qui c’è una comunità che sta facendo la propria parte. Scelte semplici ma importanti che danno l’esempio”.
Intenso il saluto dei giovani mussulmani che hanno ricordato il lampadario donato da don Armando quando era prevosto “che illumina la sala durante la preghiera e che ci aiuta a lavorare per illuminare Saronno contro l’ignoranza”. Emozionante anche il video realizzato con i tanti momenti condivisi da don Armando con il centro islamico.
“Mi avete fatto tanti complimenti ma non rischio di peccare di superbia – ha continuato don Armando – perchè il merito non è mio ma delle nostre due comunità. Ho potuto fare del mio meglio perchè mi avete accolto e fatto sentire il vostro affetto e la vostra vicinanza”.
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