De Marco e la lezioni dell’muro dell’ex Cantoni: “Basta con le norme del Pgt punitive e la lentezza che soffoca l’edilizia”

SARONNO – “Nella zona est di Saronno, lungo la via Miola, prima della piscina, finalmente un muro alto quasi tre metri è stato abbattuto e una parte della città si è come d’incanto aperta. Non c’è più quel muro che racchiudeva un’area dismessa, abbandonata da più di venti anni, occupata spesso abusivamente e teatro di feste notturne che hanno procurato non pochi disturbi e problemi ai residenti della zona”
Sono le parole di Agostino De Marco, imprenditore e referente di Forza Italia che torna a parlare di Pgt ed ex Cantoni.
“Al suo posto un nuovo supermercato, realizzato in soli sei mesi, che oltre all’investimento nell’ambito dell’economia reale, produrrà nuovi posti di lavoro e sarà certamente più comodo per gli abitanti della zona fare la spesa, e risolve definitivamente gli inconvenienti sopracitati.
Ma dietro quella demolizione del muro c’è una lunga storia di burocrazia che parte dal 2006, anno in cui la proprietà presentò la prima richiesta di trasformazione dell’area, stiamo parlando della Cantoni, azienda non più attiva in Saronno dal 2001.nDall’amministrazione Gilli (2004-2009) e successivamente Porro (2010-2015) si sono succeduti una serie di proposte attuative per lo sviluppo dell’area, ma solo nel 2020 con l’amministrazione Fagioli si è giunti alla conclusione dell’iter urbanistico.
L’amministrazione Fagioli ha giustamente preteso che alla firma della convenzione fosse terminata la bonifica dell’area con il relativo attestato da parte della Provincia di Varese.
Ma cosa ha determinato quanto sopra:
– le norme di un PGT (Piano di Governo del Territorio) ideologiche e particolarmente punitive per le aree dismesse di grandi dimensioni, che di fatto ne hanno bloccato la realizzazione e condannato Saronno a mantenere queste aree che costituiscono un pericolo per la salute, la sicurezza urbana e sociale e un degrado per il contesto ambientale e urbanistico-paesaggistico.
– la lentezza e l’inefficienza di una Pubblica Amministrazione, in questo caso parlo anche in generale, che con una burocrazia soffocante e tempi decisionali estremamente dilatati, sta soffocando il nostro Paese e diventa particolarmente insopportabile in edilizia.
Mi auguro che dopo l’emergenza Covid-19 si facciano leggi comprensibili, con pochi articoli inequivocabili e con procedure ridotte all’essenziale, con l’intento di accorciare le procedure semplificandole, ma questo non basta se non si cambia la mentalità di certi burocrati e nel contempo la politica abbia il coraggio di cambiare lo status quo.
(foto: la riqualificazione in corso nella mini ex Cantoni)
27092021